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Turchia fuori dalla Convenzione di Istanbul, donne in piazza
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Il trattato era stato firmato nel 2011 per lottare contro la violenza di genere e la violenza domestica. Il paese è il primo a ritirarsi dal trattato, dopo essere stato il primo a ratificarlo

Diverse manifestazioni sono in programma questo pomeriggio in Turchia per protestare contro il ritiro dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, la cui validità nel Paese decade ufficialmente oggi, dopo il decreto emanato a marzo dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Le proteste sono organizzate dalla piattaforma di associazioni che da mesi conduce una campagna in difesa del documento. Il corteo principale è previsto a Istanbul nell’area di Tunel, non lontano da piazza Taksim.

Si ritira il primo firmatario
Le iniziative delle organizzazioni di donne turche erano iniziate all’indomani del decreto presidenziale che ha stabilito l’uscita del Paese dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul perché aperta alla firma nel 2011 proprio nella metropoli sul Bosforo. La Turchia è il primo Paese a ritirarsi dal trattato, dopo essere stato il primo a ratificarlo. Oltre alle ong, contro l’abbandono del documento si sono schierati tutti i partiti di opposizione, denunciando il rischio di un ulteriore aggravamento della violenza di genere in Turchia. Il Consiglio di Stato di Ankara ha tuttavia respinto i ricorsi per l’annullamento del decreto di Erdogan.

Più di 300 femminici all’anno
Secondo la piattaforma Fermiamo i femminicidi, lo scorso anno in Turchia almeno 300 donne sono state uccise, per lo più da mariti, compagni o familiari, e altre 171 sono state trovate morte in circostanze sospette. In base a una relazione presentata in Parlamento dal ministero dell’Interno, inoltre, nei primi quattro mesi di quest’anno i casi accertati di violenza domestica sono stati 73 mila.

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