Estero
Tragedia di Genova, chi sono le vittime
Tragedia di Genova, chi sono le vittime
Tragedia di Genova, chi sono le vittime
Redazione
7 anni fa
Tra le vittime anche molti stranieri - indetta giornata di lutto nazionale

C'era chi andava al lavoro, chi stava rientrando dalle ferie e chi, invece, in vacanza ci stava andando. Sono morte mentre erano in viaggio le 39 persone morte perchè travolte dal crollo del ponte Morandi di Genova, lo snodo fondamentale della circolazione nel capoluogo ligure, sia per chi è diretto in Francia sia per chi, semplicemente, deve raggiungere l'altra parte della città.

Tra le vittime accertate c'è una famiglia della provincia di Genova, mamma, papà e figlio di 8 anni. Stavano andando in vacanza, si sarebbero dovuti imbarcare per la Sardegna. Il crollo ha spezzato la vita anche di un'altra famiglia, originaria di Pinerolo, con i figli di 16 e 12 anni. Sul viadotto ha trovato la morte anche un imprenditore savonese, ex campione di moto trial e "maestro d'ascia". La città di Torre del Greco, in Campania, si stringe attorno alle famiglie dei quattro ragazzi morti mentre si dirigevano a Barcellona per passare un po' di vacanze insieme. Tra loro un videomaker molto stimato in città ma anche un ragazzo che da poco era tornato da Londra, dove era riuscito a trovare un lavoretto nella ristorazione.

Tra le vittime anche due dipendenti della municipalizzata per l'ambiente che erano al lavoro proprio sotto il viadotto crollato. Stavano rientrando in Italia dalla Francia anche due autotrasportatori romeni. Tra le vittime anche una 24enne di Arezzo, che stava tornando dalle vacanze con il fidanzato dominicano. Si sarebbero dovuti sposare a breve, invece, la 29enne Marta, un'infermiera di Sant'Agata di Militello, e il 32enne Alberto, originario di Firenze. Al momento tra i nomi delle vittime compaiono anche quelli di quattro turisti francesi, come confermato anche da Parigi.

Il ministero degli Esteri cileno ha inoltre confermato che hanno perso la vita un cuoco, la moglie e un amico di famiglia, artigiano e residente nel capoluogo ligure. Le autorità di Lima invece hanno indicato il decesso di un 27enne che viaggiava con la fidanzata italiana, pure morta. Il ministero degli Esteri di Bogotà ha reso noto che fra le vittime c'è un colombiano, di cui non è stata fornita l'identità. 

Al momento il bilancio è di 39 morti di cui 2 ancora da identificare, 16 feriti di cui 9 in codice rosso

Intanto le ricerche sul luogo della tragedia proseguono 

"Le ricerche di vittime e dispersi non sono mai state sospese e continuano tuttora". É quanto conferma il Comando generale dei Vigili del fuoco italiani, ribadendo che si sta continuando a lavorare sia nei pressi del pilone della parte crollata del Ponte Morandi sia nella zona della ferrovia, quella più vicina alla porzione di struttura rimasta sospesa.

"Il ponte - sottolineano i vertici dei Vigili del Fuoco - è monitorato costantemente perché, come evidente da ieri, ci sono rischi ma le attività non hanno mai subito interruzioni". Proprio per questo motivo sono state evacuate le abitazioni che insistono nei pressi e letteralmente sotto la parte dei piloni che è rimasta in piedi: il viadotto infatti insisteva nelle sue strutture portanti anche su una zona urbanizzata quasi idealmente poggiando su caseggiati e cortili.

Il numero degli sfollati è salito a 632 e le loro case, ha anche precisato il sindaco di Genova Marco Bucci, saranno demolite. A preoccupare sono anche i pezzi consistenti asfalto caduto nel Polcevera quasi a formare una diga. La Regione Liguria ha avviato un controllo meteo in tempo reale per scongiurare il rischio che le piogge impediscano i soccorsi e che le macerie si trasformino in un "tappo" per il deflusso delle acque. Sulla necessità di rimuovere le macerie "nel giro di giorni non di mesi" ha insistito il direttore generale della Protezione civile Agostino Miozzo "perché se dovessero arrivare delle precipitazioni importanti, che in questa zona non mancano, ci potrebbero essere dei rischi per la popolazione".

Lutto nazionale

Uno stanziamento immediato per interventi urgenti di cinque milioni di euro e la dichiarazione di un giorno di lutto nazionale. Sono le prime misure del governo italiano, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. Il premier Giuseppe Conte riunisce nella prefettura di Genova un Consiglio dei ministri straordinario, cui prendono parte Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Danilo Toninelli, ma a cui - racconta - "si sono collegati quasi tutti i ministri".

Nell'immediato - e in attesa di strutturare nella legge di bilancio il capitolo infrastrutture - il Consiglio dei ministri approva un decreto che dispone lo stato di emergenza per 12 mesi nella città di Genova. Per avviare i primi interventi, a partire dalla rimozione delle macerie, sono stanziati cinque milioni ma "altre risorse - promette Conte - arriveranno perché quei soldi non sono assolutamente sufficienti". L'idea è anche quella di nominare un commissario ad hoc per la ricostruzione.

Il giorno dei funerali delle vittime, ancora da definire, sarà una giornata di lutto nazionale. Il bilancio però, spiega il premier ringraziando i soccorritori, non è ancora definitivo.

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