Russia
Terremoto magnitudo 8,8 in Kamchatka: allarme tsunami in tutto il Pacifico
https://tsunami.gov/
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Redazione
un giorno fa
Un terremoto di magnitudo 8.8 scuote la Russia orientale. Onde alte fino a 4 metri sulle coste russe con danni a edifici e numerosi feriti. Evacuazioni in Giappone. Allerta anche negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda.

Un violento terremoto di magnitudo 8.8 - con possibili scosse di assestamento fino a 7.5 di magnitudo - ha colpito nella notte tra martedì e mercoledì le acque al largo della penisola di Kamchatka, nella Russia orientale, provocando onde alte fino a quattro metri e generando allarmi tsunami in tutto il Pacifico, dal Giappone alle Hawaii, fino alla costa occidentale degli Stati Uniti. Secondo i primi dati sismologici, il sisma si è verificato a circa 120 km dalla città di Petropavlovsk-Kamchatsky, a una profondità di 18,2 km. Si tratta di uno dei terremoti più potenti registrati nella regione dal 1952. Su Telegram la sezione locale del Servizio geofisico dell'Accademia russa delle scienze ha infatti definito il terremoto un "evento unico", sostenendo che le scosse di assestamento potrebbero durare fino a un mese. L’impatto è stato immediato: onde alte fino a cinque metri sono state registrate oggi sulla costa del distretto russo di Severo-Kurilsk, sulla punta meridionale della penisola di Kamchatka, come riportano i media internazionali, danneggiando edifici e sommergendo infrastrutture locali, tra cui una scuola dell’infanzia. Numerosi i feriti nella penisola russa. Sono in corso evacuazioni in Giappone, nelle isole Hawaii e in alcune zone della costa occidentale degli Stati Uniti. Allarmi tsunami di vario livello sono stati emessi anche in alcune zone della Cina, delle Filippine, dell'Indonesia, di Guam, del Perù e delle isole Galapagos al largo dell'Ecuador. Per ora si sono registrate 36 scosse di assestamento (alle 7:20 ora Svizzera), con magnitudo tra 4.7 e 6.9.

Allarme tsunami nell’intero Pacifico

L’onda sismica ha spinto le autorità a emettere un allarme tsunami per un’ampia zona del Pacifico: oltre alla Russia, sono stati inizialmente messi in stato di allerta anche Giappone, Hawaii, Alaska, California, Nuova Zelanda e numerose isole del Pacifico. Uno tsunami con onde alte fino a 1,3 metri è infatti stato registrato in Giappone. Lo riporta l'emittente tv pubblica NHK. Questa notte, in particolare nella prefettura settentrionale di Hokkaido, le autorità avevano già ordinato evacuazioni preventive in alcune aree costiere e sospeso temporaneamente treni, traghetti e voli regionali. Le onde osservate fino a poco fa erano però risultate decisamente inferiori alle previsioni: non avevano infatti superato i 30–50 centimetri. Gli impianti nucleari, incluso quello di Fukushima, non hanno finora riportato anomalie. Sono comunque scattati tutti i protocolli di sicurezza, a conferma dell’elevata prontezza delle autorità nipponiche. Onde alte fino a 1,3 metri hanno colpito un porto nella prefettura di Miyagi, nel Giappone settentrionale, ha reso noto l'Agenzia meteorologica giapponese (JMA). Sono sempre in vigore gli avvisi della JMA di possibili onde alte fino a tre metri lungo la costa pacifica del Paese.

Colpite Alaska e Hawaii

Le prime onde dello tsunami hanno colpito anche le Isole Aleutine dell'Alaska e parte delle Hawaii. "È necessario agire con urgenza per proteggere vite umane e proprietà", aggiunge il Centro di allerta tsunami del Pacifico, avvertendo che il pericolo potrebbe persistere per ore. Il resto degli Stati Uniti occidentali si sta preparando all'impatto con le onde previste nelle prossime ore. L'onda più alta registrata finora alle Hawaii era di 1,21 metri ed ha colpito la costa della città di Haleiwa, nella contea di Honolulu. Secondo il centro, c'è un intervallo di 12 minuti tra un'onda e l'altra. Anche parte della California settentrionale è attualmente sotto la massima allerta tsunami, mentre nel resto della costa occidentale degli Stati Uniti è in vigore un avviso di tsunami. Il governatore delle Hawaii, Josh Green, ha chiesto alla popolazione di seguire le ordinanze di evacuazione e di cercare mantenere la calma, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha consigliato agli americani di restare vigili per gli allarmi tsunami. "A causa di un violento terremoto che ha colpito l'Oceano Pacifico, è in vigore un'allerta tsunami per chi vive alle Hawaii. Un'allerta tsunami è in vigore per l'Alaska e la costa pacifica degli Stati Uniti. Anche in Giappone è in arrivo lo tsunami. Visitate tsunami.gov per le ultime informazioni. Restate forti e state al sicuro!", ha scritto in precedenya Trump sul suo social Truth Social.

Nessuna vittima, ma allerta alta

In Russia, pur con onde ben più alte, non si segnalano al momento vittime. Le autorità locali riferiscono di danni contenuti e di alcune interruzioni alla rete elettrica e alle comunicazioni mobili nelle aree costiere. Squadre di emergenza sono state attivate tempestivamente. Il sisma ha inoltre innescato decine di scosse secondarie, alcune con magnitudo superiore a 6.5. Un precedente terremoto di magnitudo 7.4 aveva già colpito la stessa area all’inizio di luglio, accompagnato da un’allerta tsunami rientrata senza conseguenze. L’evento conferma l’elevata sismicità della regione che si trova lungo il cosiddetto "Anello di Fuoco del Pacifico", una zona geologicamente attiva dove le placche tettoniche si incontrano generando frequenti terremoti e maremoti. L’efficienza del sistema internazionale di allerta tsunami ha permesso una rapida reazione e probabilmente evitato scenari peggiori. Tuttavia, l’episodio dimostra ancora una volta quanto siano vulnerabili le regioni costiere e quanto resti cruciale investire in prevenzione, infrastrutture resilienti e educazione al rischio.