
Almeno 70 persone sono morte nel terremoto che ha colpito ieri le regioni meridionali dello stato centroasiatico del Kirghizistan. Lo dice il governo kirghizo, che aggiunge che un villaggio è stato raso al suolo. In Tibet i morti sono stati almeno 30. Il sisma, di cui l'istituto geofisico statunitense (Usgs) ha quantificato la magnitudo in 6,3 gradi Richter, ha colpito una regione - la più popolata ed etnicamente instabile dell'area centroasiatica ex sovietica - che confina con la Cina, il Tagikistan e l'Uzbekistan. "Il bilancio potrebbe essere di 65-70 morti, secondo le prime stime", ha dichiarato un portavoce del ministero kirghizo per le emergenze. Il villaggio di Nura, vicino al confine con la Cina, è stato "raso al suolo", ha aggiunto il portavoce, Abdusamat Payazov. In Tibet sono morte almeno 30 persone: lo hanno annunciato le autorità locali citate dall'agenzia ufficiale Nuova Cina. Il sisma è avvenuto alle 16:30 locali (le 10:30 ora svizzera) nel distretto di Damxung, un'ottantina di chilometri a ovest di Lhasa, secondo l'Ufficio sismologico di Stato. ATS
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