
La Panasonic, gigante giapponese dell'elettronica di consumo, ha annunciato il licenziamento di 10'000 dipendenti a livello globale, nell'ambito di un ampio piano di ristrutturazione delle sue attività. I tagli, che rappresentano poco meno del 5% del personale, riguarderanno 5'000 collaboratori in Giappone e 5'000 all'estero, mentre verrà offerto il pensionamento anticipato. A marzo la Panasonic aveva un organico di poco più di 207'500 persone.
Utili in calo
Dopo aver registrato oneri di ristrutturazione per 130 miliardi di yen (circa 743 milioni di franchi), la società punta a snellire la propria forza lavoro, a fronte di un calo degli utili nell'anno fiscale conclusosi a marzo del 17,5%, a 366,2 miliardi di yen (circa 2,1 miliardi di franchi), e dello 0,5% del fatturato, a 8'460 miliardi di yen (48,4 miliardi di franchi).
"Me ne vergogno"
"Mi assumo la responsabilità della gestione, e me ne vergogno molto", ha detto il presidente Yuki Kusumi in una conferenza stampa online, aggiungendo che si impegnerà a "costruire un'organizzazione in cui ogni dipendente sia altamente produttivo", oltre all'impegno personale di restituire il 40% del suo stipendio per i risultati deludenti e la perdita del lavoro dei collaboratori. La società ha previsto inoltre una diminuzione dell'utile netto del 15,3% per l'anno che si concluderà il prossimo marzo e una contrazione delle vendite del 7,8%.