
I manifestanti hanno fatto irruzione nella residenza presidenziale a Colombo, nello Sri Lanka. Lo riferisce la tv locale. Poco prima fonti della Difesa avevano annunciato che il presidente Gotabaya Rajapaksa era fuggito dal palazzo.
Le proteste, la repressione
Già ieri era stata annunciata una protesta contro la crisi economica che attanaglia il paese, la peggiore dalla sua indipendenza nel 1948. Le autorità avevano risposto con l’istituzione del coprifuoco nella capitale Colombo, che era stato definito dagli oppositori e dall’ordine degli avvocati dello Sri Lanka “illegale e una violazione dei diritti umani”. Un’enorme quantità di persone era giunta in seguito tra ieri e oggi nella capitale Colombo per chiedere le dimissioni del presidente Rajapaksa, ritenendolo responsabile della crisi.
La crisi
Lo Sri Lanka è praticamente in bancarotta, e non ha più i mezzi nè per saldare il suo debito estero - che ammonta a 7 miliardi di dollari quest’anno - nè per importare cibo, carburante e medicine. A causa della crisi economica, l’inflazione ha subito un’impennata e i prezzi di prima necessità sono schizzati alle stelle. Il paese sta negoziando quindi un pacchetto di salvataggio con il Fondo Monetario Internazionale, ma le trattative sono difficili, come riporta Euronews. Il presidente ha ammesso di non aver preso soluzioni abbastanza tempestive, ma rifiuta di lasciare l’incarico.
Il presidente lascia dopo le proteste
Nelle ultime ore della giornata è infine giunta la notizia che il presidente dello Sri Lanka Gotabaya Rajapaksa ha annunciato le dimissioni dopo l’ondata di proteste che oggi ha sconvolto la capitale Colombo. Lascerà la presidenza il 13 luglio.
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