Svizzera-USA
Spiraglio sui dazi: Washington e Berna trattano una “nuova proposta”
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Redazione
3 giorni fa
Il segretario al Commercio americano Howard Lutnick ha confermato l’imminente incontro con una delegazione svizzera per discutere una “nuova proposta” volta ad allentare i dazi imposti da Washington sulle esportazioni elvetiche.

La controversia commerciale tra Stati Uniti e Svizzera potrebbe avvicinarsi a una svolta. Proprio ieri, il segretario al Commercio americano Howard Lutnick ha confermato alla CNBC l’imminente incontro con una delegazione svizzera per discutere una “nuova proposta” volta ad allentare i dazi imposti da Washington sulle esportazioni elvetiche. "Abbiamo un grosso accordo in arrivo con Taiwan" e probabilmente "verrà concluso un accordo commerciale con la Svizzera". Dal 7 agosto gli Stati Uniti hanno applicato tariffe fino al 39% su diversi prodotti svizzeri – tra cui orologi, macchinari, cioccolato e oro – una delle misure più pesanti mai adottate contro un’economia avanzata. Berna, colta di sorpresa, ha preparato un pacchetto di concessioni per cercare una soluzione negoziale che possa ridurre la pressione economica. 

Nuovi investimenti su suolo americano

Secondo indiscrezioni raccolte da Reuters e Bloomberg, la proposta svizzera includerebbe nuovi investimenti sul suolo americano, in particolare nel settore della raffinazione dell’oro, oltre a una maggiore cooperazione industriale e possibili aperture nel mercato energetico. Obiettivi: convincere Washington a ridurre le tariffe e riportarle a livelli più vicini a quelli concessi all’Unione Europea. Nonostante il clima di apertura, Lutnick ha frenato gli entusiasmi, dichiarando di non essere “molto ottimista” sull’esito dei negoziati. La delegazione svizzera, guidata dal consigliere federale Guy Parmelin, è già a Washington per presentare formalmente la proposta. Al momento non sono stati diffusi dettagli ufficiali sul contenuto del pacchetto, né sui tempi di un’eventuale intesa. Ma le dichiarazioni di Lutnick segnano il primo vero spiraglio dopo settimane di tensioni e lasciano intravedere una possibile via d’uscita da una disputa che rischia di pesare sull’economia elvetica e sulle relazioni bilaterali.