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Sparatoria alla Brown University, due morti. Arrestato un sospetto
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Ats
13 ore fa
La sparatoria è avvenuta ieri, sabato, nei pressi dell'edificio Barus & Holley, una struttura di sette piani che ospita la Facoltà di Ingegneria e il Dipartimento di Fisica.

Ennesima sparatoria in un campus americano, dopo quella di tre mesi fa alla Utah Valley University dove è stato ucciso l'attivista di destra Charles James Kirk. Questa volta il teatro del terrore è stata la storica e blasonata Brown University della Ivy League a Providence, in Rhode Island, vicino a Boston, dove studiano circa 10 mila studenti. Il bilancio ufficiale è di due studenti morti, otto feriti in condizioni critiche e uno ferito non gravemente. Il sospetto autore della sparatoria, inizialmente in fuga, è stato arrestato alcune ore dopo. Per le ricerche sono stati mobilitati 400 uomini delle forze dell'ordine

Arrestato un sospetto

La polizia statunitense ha "arrestato una persona sospettata" della sparatoria all'università alla Brown University a Providence, in Rhode Island. Lo scrive la Cnn. L'arresto è stato confermato anche dal sindaco della città della costa orientale, scrive l'agenzia Afp. "Stiamo revocando le misure di lockdown alla Brown University con effetto immediato", ha detto Brett Smiley durante una conferenza stampa.

I fatti

La sparatoria è avvenuta nei pressi dell'edificio Barus & Holley, una struttura di sette piani che ospita la Facoltà di Ingegneria e il Dipartimento di Fisica. L'edificio comprende 117 laboratori, 150 uffici, 15 aule e 29 sale riunioni. Sabato era il secondo giorno degli esami finali del semestre autunnale e quindi c'era un certo affollamento prima del ritorno a casa per le festività. I primi colpi sono stati uditi a metà pomeriggio e hanno seminato il panico tra gli studenti. L'ateneo ha diramato immediatamente una allerta invitando a chiudere a chiave le porte, a silenziare i telefoni e a rimanere nascosti fino ad nuovo aggiornamento. Nel primo avviso aveva anche annunciato l'arresto di un sospetto, smentito poco dopo perché si trattava di una persona estranea alla vicenda.

Le parole di Trump

L'informazione ha però tratto in inganno il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sul social Truth si era precipitato a divulgare la notizia dell'arresto, salvo poi correggersi. Dal presidente sono arrivate poche parole di circostanza ("che cosa terribile") e l'invito a pregare.