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Situazione Taiwan, “USA verso un punto pericoloso”
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Keystone-ats
2 anni fa
Nel mirino di Pechino è finita anche l’iniziativa di sostegno del Dipartimento di Stato perché Taipei torni a far parte dell’Organizzazione mondiale della sanità come osservatore, contestata però dalla Cina

Se gli Stati Uniti insistono nel giocare la carta di Taiwan e vanno “sempre più lungo la strada sbagliata, porteranno sicuramente la situazione a un punto pericoloso”: è l’avvertimento di Yang Jiechi, a capo della diplomazia del Partito comunista cinese, nella telefonata avuta ieri con il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan. Yang ha detto che Washington dovrebbe “avere una chiara comprensione della situazione”, ha riferito una nota notturna del ministero degli Esteri di Pechino. “La Cina prenderà sicuramente un’azione decisa per salvaguardare la sua sovranità e i suoi interessi di sicurezza”, ha aggiunto.

Il colloquio telefonico
La Casa Bianca ha rilasciato ieri una breve nota sulla telefonata, rilevando che il colloquio “si è incentrato su questioni di sicurezza regionale e non proliferazione”, interessando anche la guerra della Russia contro l’Ucraina e le questioni specifiche nelle relazioni bilaterali. Gli Stati Uniti “hanno adottato narrazioni e azioni sbagliate che interferiscono con la politica interna cinese e sono dannose per gli interessi della Cina”, ha continuato il duro resoconto del ministero degli Esteri cinese. Gli Usa “devono fare ciò che dicono affinché le relazioni bilaterali tornino a un sano passo di sviluppo stabile”.

“Taipei non deve tornare nell’Oms”
Nel mirino di Pechino, in aggiunta alla vendita di armi e al passaggio di navi della marina Usa nello stretto di Taiwan, è finita anche l’iniziativa di sostegno del Dipartimento di Stato perché Taipei torni a far parte dell’Organizzazione mondiale della sanità come osservatore, contestata però dalla Cina che rivendica l’isola come parte del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario. Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito che ieri quattro aerei dell’Esercito popolare di liberazione (Pla), tra cui un paio di caccia J-16, sono entrati nella sua zona di identificazione di difesa aerea. All’inizio della settimana, l’ammiraglio Michael Gilday, il massimo ufficiale della Marina americana, ha affermato che Taiwan deve prepararsi contro le potenziali aggressioni cinesi con la deterrenza militare che include la consegna di armi e l’addestramento.

Sostegno rafforzato
Gli Usa hanno rafforzato il sostegno a Taiwan dall’inizio della guerra in Ucraina: un gruppo di senatori tra cui il repubblicano Lindsey Graham e il democratico Bob Menendez si è recato a Taipei ad aprile, causando la rabbiosa risposta cinese con addestramenti aerei e navali vicino all’isola. La scorsa settimana, il Dipartimento di Stato ha aggiornato sul suo sito web la scheda informativa di Taiwan, togliendo il riferimento a non sostenere l’indipendenza dell’isola, descritta come “una democrazia leader e una potenza tecnologica”, a partire dai semiconduttori. Ieri, più di 50 senatori Usa hanno firmato una lettera per esortare il presidente Joe Biden a includere Taiwan nel quadro economico indo-pacifico, un’iniziativa nell’ambito degli sforzi di Washington per contrastare il peso della Cina in Asia che sarà ufficializzata la prossima settimana a Tokyo. Nella capitale nipponica Biden avrà un meeting virtuale con i leader di Giappone, India e Australia nel formato Quad.

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