Il pentagono ha reso noto che un drone Usa ha ucciso il capo dell’Isis in Siria. Maher al-Agal, questo il suo nome, sarebbe stato ucciso in un raid Usa nella Siria nordoccidentale. L’uomo sarebbe stato colpito da un missile lanciato da un drone a nordovest di Aleppo, mentre era in sella alla sua motocicletta. Un suo stretto collaboratore sarebbe rimasto ferito, informa il comando centrale Usa, assicurando che non ci sono stati vittime civili. Al-Agal era uno dei cinque leader del gruppo terrorista ed era responsabile dello sviluppo del network dell’Isis in Siria e Iraq.

L’Isis in Siria nel 2022
A inizio 2022 si è registrata un’escalation degli attacchi dell’Isis, ai danni delle Forze democratiche siriane (Sdf), braccio militare dell’Amministrazione autonomia della Siria del nord-est, riporta l’Istituto per gli studi di politica internazionale. Questo recente sviluppo ha riguardato soprattutto la parte orientale del governatorato di Deir Ez-Zor, dove il Sedicente stato Islamico può sfruttare le tensioni tra le Forze democratiche e il regime.
Altre problematiche riguardano la questione dei campi profughi e dei centri di detenzione in cui sono rinchiusi presenti miliziani: il tentativo attacco alla prigione di Sinaa dello scorso novembre ha sollevato la questione del rimpatrio dei combattenti stranieri.
L’attacco alla prigione ha riportato l’attenzione sul gruppo terroristico, calata dopo che l’ex-presidente Trump aveva annunciato il collasso del califfato. Da quel momento, l’Isis ha ricominciato ad adottare tecniche di guerriglia sotto una leadership unificata. L’organizzazione terroristica è riuscita a riorganizzarsi dal punto di vista militare, mediatico e amministrativo, indica il Carnegie Endowment for International Peace.

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