Live Crisi in Medio Oriente
L'Iran convoca l'ambasciatrice svizzera per le frasi di Trump
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9 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
8 ore fa
Blitz hacker sulla tv di Stato iraniana
Filmati in cui si incita a scendere in piazza contro il regime degli ayatollah sono stati trasmessi in tv a seguito dell'attacco informatico.

Blitz degli hacker filoisraeliani sulla tv di Stato iraniana, che per alcuni momenti ha trasmesso filmati di varie proteste delle donne in cui si incitava la popolazione a scendere in piazza contro il regime degli ayatollah. Lo afferma il quotidiano Hamshahri, che ha condiviso un video della breve interruzione con un testo che recita: "Gli hacker si sono infiltrati nella televisione di Stato e hanno trasmesso un appello che chiedeva alla gente di scendere in piazza". La tv di Stato iraniana ha poi avvertito gli spettatori che ciò era dovuto "ad attacchi informatici condotti dal nemico sionista".

9 ore fa
Trump non ha ancora deciso sul coinvolgimento Usa in Iran
Lo ha precisato alla Cnn.

Donald Trump non ha ancora preso una decisione su una partecipazione americana alla guerra di Israele contro l'Iran. Il presidente ha spiegato di aver "un'idea" su cosa fare ma le cose cambiano rapidamente e si "può andare da un estremo all'altro", ha detto secondo quanto riportato da Cnn. "La caduta del regime in Iran può accadere", ha detto il presidente statunitense ai giornalisti al seguito.

9 ore fa
L'Iran ha convocato l'ambasciatrice svizzera per le frasi di Trump
Lo rende noto la tv di Stato iraniana.

L'Iran ha convocato venerdì l'ambasciatrice svizzera a Teheran a causa di "dichiarazioni irresponsabili e minacciose del presidente americano" Donald Trump. Lo rende noto la tv di Stato iraniana. Berna rappresenta gli interessi americani in Iran con cui gli Stati Uniti non hanno relazioni diplomatiche. La tv statale riferisce inoltre che il ministero degli esteri iraniano ha convocato oggi anche l'ambasciatore tedesco "in seguito alle dichiarazioni vergognose del cancelliere" Friedrich Merz "in sostegno all'aggressione di Tel Aviv contro il nostro Paese". In particolare Merz aveva detto che Israele sta facendo "il lavoro sporco per tutti noi" in Iran.

10 ore fa
Aiea: 'Mai detto che Iran sta costruendo un'arma nucleare'
Il direttore Rafael Grossi fa alcune precisazioni in relazione al rapporto dell'Aiea sullo sviluppo del nucleare in Iran citato da Israele.

"Siamo giunti alla conclusione che non possiamo affermare che al momento in Iran ci sia uno sforzo sistematico per produrre un'arma nucleare". Lo ha detto il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, a Sky News. Il rapporto dell'Aiea, ampiamente citato da Israele, ha rilevato che l'Iran sta arricchendo il 60% di uranio, l'unico Paese al mondo a farlo. Quindi "c'erano elementi di preoccupazione", ha spiegato Grossi aggiungendo: "Ma dire che stanno costruendo e fabbricando un'arma nucleare, no, non l'abbiamo detto".

10 ore fa
Tv Iran: 'lanciati missili ipersonici contro Israele'
Stando alla tv iraniana i missili hanno penetrato con successo le difese israeliane.

La tv di Stato iraniana ha annunciato che Teheran ha lanciato missili ipersonici contro Israele. I missili Fattah "hanno penetrato con successo le difese del regime israeliano", ha dichiarato la tv al sesto giorno di guerra.

11 ore fa
'Internet quasi interamente bloccato in Iran'
Lo riferisce NetBlock, organismo britannico di sorveglianza del web.

È "quasi interamente bloccata" la connessione a Internet in Iran, secondo informazioni raccolte da NetBlocks, organismo britannico di sorveglianza del web. L'informazione segue ripetute segnalazioni rimbalzate al riguardo negli ultimi due giorni dal Paese. Non è chiaro se il blocco sia frutto di cyber-attacchi israeliani o anche di restrizioni interne imposte dalle autorità di Teheran in funzione anti-infiltrazioni.

12 ore fa
Escalation tra Iran e Israele, cosa succede? Il punto delle 19
Raid incrociati, minacce di Khamenei, risposta di Trump e allarme globale: Teheran rivendica l’uso di missili ipersonici, Israele colpisce infrastrutture strategiche. In campo anche hacker, ostaggi e pressioni diplomatiche.

La crisi tra Iran e Israele ha vissuto una nuova giornata di tensione e scontri, con scambi di missili, attacchi aerei, dichiarazioni bellicose e allarmi internazionali. Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno colpito oltre 40 obiettivi militari in Iran occidentale, inclusi siti missilistici, depositi di armi e un lanciatore pronto al lancio. Teheran, dal canto suo, ha confermato l’utilizzo di missili ipersonici e ha annunciato di aver abbattuto un caccia F-35 israeliano nei pressi di Varamin. Nella notte, sirene antiaeree hanno risuonato a Tel Aviv, Gerusalemme, nel Golan e nel centro del Paese, con l’intercettazione di parte dei missili lanciati dall’Iran. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha confermato la distruzione di due impianti di produzione di centrifughe per l’arricchimento dell’uranio a Teheran e Karaj, colpiti nei raid israeliani.

Khamenei: “La battaglia ha inizio”

La Guida suprema iraniana, Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che l’Iran “non mostrerà alcuna pietà per i sionisti” e ha accusato Israele di aver commesso “un errore enorme” attaccando i suoi siti nucleari. “La battaglia ha inizio”, ha scritto su X, avvertendo che qualsiasi attacco americano sarà ricambiato con un “danno irreparabile”. Dall’altra parte, il ministro israeliano Israel Katz ha annunciato che "l'aeronautica ha appena distrutto la sede della sicurezza interna del regime iraniano: il principale braccio della repressione del dittatore iraniano". Una colonna di fumo bianco è stata osservata nel sud-est di Teheran, mentre esplosioni hanno scosso l’area orientale della capitale. "Continueremo a colpire i simboli del potere e a colpire il regime degli ayatollah ovunque", ha aggiunto Katz.

Trump: “L’Iran si arrenda senza condizioni”. Ma Teheran smentisce

Il presidente americano Donald Trump ha ribadito che gli Stati Uniti esigono una “resa incondizionata” da Teheran, escludendo per ora attacchi diretti alla Guida Suprema iraniana, ma lasciando intendere che “l’Iran è nei guai e vuole negoziare”. Secondo fonti del Washington Post, senza un maggiore supporto americano, Israele potrebbe esaurire le proprie capacità di difesa missilistica entro 10–12 giorni. In seguito Trump ha detto ai giornalisti che "gli iraniani hanno suggerito di venire alla Casa Bianca a negoziare. Io non posso andare lì con tutto quello che sta succedendo", ha aggiunto. Dal canto suo, la missione iraniana presso l'Onu ha replicato alle parole di Trump. "Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca", ha affermato citato da Sky News. "L'unica cosa più spregevole delle sue bugie è la sua codarda minaccia di 'eliminare' la Guida Suprema dell'Iran. "L'Iran NON negozia sotto costrizione, NON accetterà la pace sotto costrizione, e certamente NON con un guerrafondaio". L'Iran "risponderà a qualsiasi minaccia con una contro-minaccia e a qualsiasi azione con misure di reciprocità."

Paura all’estero, si muove la diplomazia

Il conflitto ha ripercussioni anche su cittadini stranieri: due ostaggi francesi detenuti in Iran, Cécile Kohler e Jacques Paris, risultano dispersi da settimane e i loro familiari hanno lanciato un appello alla diplomazia francese affinché ne garantisca l’incolumità. Intanto, il primo volo di rimpatrio per israeliani bloccati all’estero è atterrato oggi a Tel Aviv da Cipro. Il gruppo hacker filo-israeliano The Predatory Sparrow ha rivendicato un cyberattacco contro Nobitex, il principale exchange di criptovalute iraniano, accusato di finanziare il terrorismo. Nei giorni scorsi, lo stesso gruppo aveva colpito anche la banca centrale iraniana. In parallelo, i pasdaran hanno blindato la sede della tv pubblica iraniana dopo i bombardamenti, mentre aumentano i timori per possibili infiltrazioni del Mossad.

Turchia e Cina chiedono de-escalation

Sul fronte diplomatico, il presidente turco Erdogan ha definito “legittima” la difesa dell’Iran contro il “terrorismo di Stato” israeliano, accusando Netanyahu di aver “sorpassato Hitler nel genocidio”. La Cina, invece, ha chiesto agli Stati Uniti di fare pressione su Israele per favorire una de-escalation e ha esortato tutte le parti a rispettare la sovranità degli Stati.

12 ore fa
Sirene a Tel Aviv, esplosioni per missili intercettori
Lo riferisce l'Ansa.

Le sirene d'allarme stanno suonando a Tel Aviv per il lancio di missili dall'Iran. Lo constata l'ANSA sul posto. Intanto, si possono udire le esplosioni dei missili intercettori israeliani.

12 ore fa
Nuovo lancio di missili dall'Iran verso Israele
I sistemi di difesa stanno lavorando per intercettare i lanci.

Il Comando del Fronte Interno dell'Idf ha dichiarato che nei prossimi minuti dovrebbero scattare gli allarmi a Tel Aviv, nel blocco di Dan, nella Sefela, in Cisgiordania e a Lachish, per la prima volta da ieri sera. Secondo un portavoce dell'Idf si tratta di missili lanciati dall'Iran verso il territorio israeliano. I sistemi di difesa stanno lavorando per intercettare i lanci.

16 ore fa
Idf: "25 caccia hanno colpito 40 obiettivi in Iran questa mattina"
tra gli obiettivi vi erano infrastrutture missilistiche, depositi di armi e personale militare del regime iraniano.

L'IDF ha annunciato che circa 25 jet dell'Aeronautica israeliana hanno colpito questa mattina, sotto la direzione dell'intelligence militare, più di 40 obiettivi militari in Iran occidentale. Secondo il comunicato, tra gli obiettivi vi erano infrastrutture missilistiche, depositi di armi e personale militare del regime iraniano. Nella notte è stato distrutto anche un lanciatore di missili del tipo Emad, già armato e pronto al lancio verso Israele.

17 ore fa
Mosca: "Un intervento degli Usa contro l'Iran sarebbe destabilizzante"
Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov.

La Russia mette in guardia gli Usa da un intervento diretto nella guerra contro l'Iran, avvertendo che destabilizzerebbe in modo drammatico la situazione in Medio Oriente. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov all'agenzia Interfax. Ryabkov ha aggiunto che Mosca continua a mantenere contatti sia con l'Iran sia con Israele. Commentando la possibile "fornitura di un aiuto militare diretto a Israele", Ryabkov ha detto: "Mettiamo in guardia Washington contro queste opzioni, anche a livello di speculazioni. Questo sarebbe un passo che destabilizzerebbe radicalmente l'intera situazione". Da parte sua Serghei Naryshkin, capo dei servizi d'intelligence russi per l'estero, ha detto che vengono mantenuti contatti "con le agenzie di intelligence competenti in Iran e Israele".

17 ore fa
Erdogan: "È legittimo per l'Iran difendersi"
Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

"È naturale e legittimo per l'Iran difendersi contro il terrorismo di Stato di Israele". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante una discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp, dove ha aggiunto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha "sorpassato Hitler nel genocidio". Secondo quanto riferisce Anadolu, Erdogan ha detto che tutte le istituzioni di Ankara "sono in allerta", nel contesto del conflitto tra Iran e Israele. "Stiamo monitorando attentamente gli attacchi terroristici di Israele contro l'Iran. Tutte le nostre istituzioni sono in allerta per i potenziali effetti di questi attacchi sulla Turchia", ha aggiunto il presidente turco. "Ci siamo preparati e ci stiamo preparando per ogni possibile sviluppo e scenario negativo", ha detto Erdogan, aggiungendo che il governo di Ankara "è pienamente impegnato a salvaguardare gli interessi, la pace, l'unità e la sicurezza della Turchia" e che sta facendo "tutto il possibile per fermare questa aggressione disumana contro Gaza, la Siria, il Libano, lo Yemen e il nostro vicino Iran".

18 ore fa
Khamenei risponde a Trump: "Se ci attaccate, subirete un danno irreparabile"
Lo ha detto la guida suprema ayatollah Ali Khamenei.

Se gli USA dovessero attaccare l'Iran, saranno ricambiati con un "danno irreparabile". L'ha detto la guida suprema ayatollah Ali Khamenei in un discorso televisivo. Lo riferisce l'agenzia di stampa ufficiale IRNA. "Chiunque conosca l'Iran, il suo popolo e la sua storia non si rivolgerebbe mai a questa nazione con toni minacciosi, poiché l'Iran non si arrenderà" ha affermato Khamenei. "Gli americani sappiano che qualsiasi intervento militare da parte loro sarà senza dubbio ricambiato con un danno irreparabile", ha continuato il capo del regime iraniano.

"Questa nazione non si sottometterà mai"

Khamenei ha elogiato il comportamento del popolo iraniano di fronte all'aggressione: "Il popolo iraniano si oppone fermamente alla guerra imposta, così come si opporrà con altrettanta fermezza alla pace imposta; questa nazione non si sottometterà mai a imposizioni di alcuno". Israele ha commesso un "errore enorme" bombardando i siti militari e nucleari iraniani, oltre che infrastrutture non militari. E per questo verrà "punito", ha proseguito la Guida suprema iraniana, stando a quanto riferito dai media iraniani. Il popolo iraniano, ha aggiunto Khamenei, non dimenticherà il sangue versato dai "martiri", vittime dei raid israeliani, e l'attacco contro il loro territorio. Khamenei ha poi "lodato il comportamento fermo, coraggioso e tempestivo della nazione iraniana".

18 ore fa
La Cina: "Gli USA premano su Israele e aiutino per una de-escalation"
Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun.

La Cina è "profondamente preoccupata per gli attuali sviluppi" del conflitto tra Israele e Iran, ed esorta "i Paesi con particolare influenza su Israele a mantenere una posizione obiettiva ed equa". Il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, su quanto scritto da Donald Trump sui social di non avere intenzione "per ora" di uccidere il leader iraniano Ali Khamenei e sull'invito a Teheran ad "arrendersi senza condizioni", ha sollecitato gli USA "ad assumersi le proprie responsabilità e a svolgere un ruolo positivo e costruttivo nel ridurre l'escalation e nell'impedire l'espansione del conflitto", secondo i media statali. "Ci opponiamo a qualsiasi azione che violi gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e che leda la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale di altri Paesi", ha aggiunto Guo, nel corso del briefing quotidiano. "Un'ulteriore escalation delle tensioni in Medio Oriente non serve gli interessi di alcuna delle parti coinvolta", ha aggiunto il portavoce.

18 ore fa
L'offensiva di terra a Gaza avanza a Jabalia, nel nord del Paese
Lo rende noto l'IDF.

L'IDF ha fatto sapere che l'offensiva terrestre contro Hamas nella Striscia di Gaza si sta spingendo verso Jabalia, nel nord della Striscia. In un episodio avvenuto ieri sera, l'esercito afferma che le truppe hanno individuato tre terroristi che si avvicinavano alle forze e hanno richiesto un attacco aereo. Anche un edificio utilizzato da Hamas è stato preso di mira nella zona. La 252esima divisione, che opera nel centro dell'enclave, ha ucciso due "sospetti che rappresentavano una minaccia" e ha diretto un attacco contro un tunnel di Hamas. A Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, la 36esima divisione sta bonificando l'area dalle infrastrutture di Hamas. L'IDF inoltre afferma che in un incidente a Khan Younis, le truppe hanno individuato quello che sembrava essere un carico di aiuti umanitari in un edificio, ma dopo ulteriori indagini hanno scoperto che si trattava di una trappola: i soldati hanno lanciato due ordigni esplosivi nell'edificio, facendo esplodere la bomba piazzata da Hamas e facendo crollare la struttura.

18 ore fa
Dal 12 giugno +700% di attacchi informatici contro Israele
Lo ha rivelato la società di sicurezza informatica Radware, che attribuisce gran parte delle campagne malevoli ad attori filo-iraniani.

Dal 12 giugno, giorno in cui Israele ha avviato un'operazione militare contro l'Iran, gli attacchi cyber diretti a obiettivi israeliani sarebbero cresciuti del 700% rispetto al periodo precedente. Insieme a questi, c'è anche un'ascesa di fake news e disinformazione. Lo ha rivelato la società di sicurezza informatica Radware, che attribuisce gran parte delle campagne malevoli ad attori filo-iraniani. "L'aumento del 700% delle attività dannose in così pochi giorni deriva da operazioni di ritorsione informatica da parte di attori statali iraniani e gruppi di hacker filo-iraniani - afferma Ron Meyran, vicepresidente di Cyber ;;Threat Intelligence di Radware al sito Jerusalem Post - Tra le attività, rileviamo attacchi DdoS, tentativi di infiltrazione contro infrastrutture critiche, furto di dati e campagne di distribuzione di malware".

Le vittime

Stando agli esperti, tra le vittime degli attacchi rientrano siti web governativi, istituti finanziari, aziende di telecomunicazioni e infrastrutture critiche. Altre compagnie di cybersecurity, come Check Point Software Technologies, che ha sede anche in Israele, hanno osservato un aumento di operazioni digitali volte a destabilizzare l'opinione pubblica. Una di queste, si legge sul sito Axios, prevedeva l'invio di un messaggio di testo a migliaia di israeliani in cui si avvisava che le forniture di carburante sarebbero state sospese per 24 ore. Un altro messaggio avvertiva di un possibile attacco terroristico in un rifugio, invitando i destinatari a evitare la zona. "Un evidente tentativo di seminare il panico durante gli attacchi missilistici. L'obiettivo principale è l'intimidazione, la diffusione di fake news e la disinformazione", ha spiegato ad Axios Gil Messing, capo dello staff di Check Point Software Technologies.

un giorno fa
Rientrati a Tel Aviv i primi israeliani che erano bloccati all'estero
L'aereo è atterrato oggi all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.

Il primo volo per riportare a casa cittadini israeliani rimasti bloccati all'estero dopo lo scoppio della guerra con l'Iran è atterrato oggi all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Lo hanno reso noto le autorità aeroportuali. "Poco fa, il primo volo dell'operazione 'Ritorno sicuro' è atterrato all'aeroporto Ben Gurion", si legge in un comunicato. Il volo è stato effettuato dalla compagnia nazionale El Al, e ha riportato in patria israeliani da Larnaca, a Cipro.

un giorno fa
Evacuati da Teheran i primi cittadini cinesi
I cittadini cinesi vengono portarti via terra al confine con il Turkmenistan.

L'ambasciata cinese in Iran ha organizzato la prima evacuazione di connazionali da Teheran, di fronte al peggioramento della crisi in Medio Oriente. Lo riferiscono i media statali di Pechino, secondo cui l'opzione scelta per il momento è quella "della via del trasporto via terra, per raggiungere il confine con il Turkmenistan".

un giorno fa
Un'altra notte di attacchi tra Israele e Iran
L'Iran: "Usati anche missili ipersonici". Nel mirino dell'esercito israeliano i siti coinvolti nel programma nucleare.

Nuova notte di missili tra Israele e Iran, con Teheran che ha dichiarato di avere utilizzato anche quelli ipersonici. Le Forze di difesa dello Stato ebraico (IDF) affermano di aver colpito i siti di produzione di centrifughe usati per il programma nucleare iraniano.

"La battaglia ha inizio"

La Guida Suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che l'Iran "non scenderà mai a compromessi". "Non mostreremo alcuna pietà per i sionisti", si legge in una traduzione di un post su X. Mentre in un altro messaggio, la Guida suprema iraniana ha avvertito: "La battaglia ha inizio". Nella notte sono nuovamente scattati gli allarmi in Israele per il lancio di missili dall'Iran. Sirene sono risuonate a Tel Avifv, Gerusalemme, nel Golan e nel centro del Paese. Nei nuovi attacchi sono caduti missili nell'area di Gerusalemme e nel centro di Israele. Una parte è stata intercettata dai sistemi di difesa, ha reso noto l'IDF. Non risultano per il momento feriti. Il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) dell'Iran ha dichiarato che durante l'ultimo attacco a Israele sono stati usati anche missili ipersonici. Dal canto loro, le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver colpito i siti di produzione di centrifughe usati per il programma nucleare e di armi dell'Iran.

Usa pronti a intervenire?

Ieri sera il presidente americano Donald Trump e Netanyahu hanno avuto un colloquio telefonico. Stando al Washington Post, senza rifornimenti americani o un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti, Israele può mantenere la sua difesa missilistica per altri 10-12 giorni se l'Iran manterrà i suoi attacchi costanti. Il quotidiano statunitense cita alcune fonti informate, secondo le quali già entro la fine della settimana lo Stato ebraico potrebbe essere in grado di intercettare solo una parte minore di missili per razionare le sue munizioni difensive.

un giorno fa
Trump sta seriamente valutando di attaccare l'Iran
Secondo il portale, il consiglio di sicurezza di Donald Trump si riunirà all'una ora locale, le 19 svizzere.

Donald Trump riunisce il suo team di sicurezza nella Situation Room della Casa Bianca dopo aver abbandonato anticipatamente il G7 canadese per la crisi mediorientale. E valuta l'ipotesi di entrare in guerra con Israele contro l'Iran, pur avendo sempre promesso in campagna elettorale di voler evitare nuovi conflitti per gli Usa. Su Truth ha già chiesto una "resa incondizionata" della Repubblica Islamica, dopo aver invitato tutti ad evacuare Teheran e avvisato che "ora abbiamo il controllo completo e totale dei cieli sopra l'Iran" grazie alla superiorità tecnologica militare Usa. Minacciato anche Ali Khamenei: "sappiamo esattamente dove si nasconde il cosiddetto 'Leader Supremo'. È un bersaglio facile, ma lì è al sicuro. Non lo elimineremo (non lo uccideremo!), almeno non per ora. Ma non vogliamo che i missili vengano lanciati contro i civili o i soldati americani. La nostra pazienza sta per esaurirsi".

Attacco USA

Sul tavolo l'opzione di lanciare un attacco americano contro le infrastrutture nucleari iraniane, in particolare l'impianto sotterraneo di arricchimento dell'uranio di Fordow, profondamente interrato e raggiungibile solo dal più grande "bunker buster" Usa: è il Massive Ordnance Penetrator, o GBU-57, e pesa così tanto - 13'700 kg - che può essere sollevato solo da un bombardiere B-2. Israele non possiede né l'arma né il bombardiere necessari per portarla in quota e sganciarla sopra l'obiettivo. Fino a lunedì, quando era al G7, Trump ha insistito per un accordo con l'Iran, dandolo quasi per scontato. Ora sta mostrando i muscoli, anche rafforzando la presenza militare americana in Medio Oriente, con altri caccia militari e la portaerei Nimitz. Ma se la combinazione di persuasione e coercizione fallisce, dovrà decidere se questa è la guerra di Israele o quella dell'America. Funzionari iraniani hanno già avvertito che la partecipazione degli Stati Uniti a un attacco ai suoi impianti metterebbe a repentaglio ogni residua possibilità di raggiungere l'accordo sul disarmo nucleare che Trump dice di voler ancora perseguire. Tornando dal G7, a bordo dell'Air Force One, il commander in chief ha ventilato la possibilità di mandare l'inviato speciale Steve Witkoff o il vicepresidente J.D. Vance a incontrare i negoziatori iraniani, spiegando di volere "una vera fine" alla questione nucleare iraniana, e non solo un cessate il fuoco tra Iran e Israele. Se uno dei due dovesse incontrare gli iraniani, secondo il New York Times, il probabile interlocutore sarebbe il ministro degli esteri Abbas Araghchi, che ha svolto un ruolo chiave nell'accordo nucleare del 2015 con l'amministrazione Obama e conosce ogni elemento del vasto complesso nucleare iraniano. Ma ora sembrano salire le chance dell'opzione militare. Due funzionari israeliani hanno detto ad Axios che Benjamin Netanyahu e il suo apparato della difesa continuano a credere che Trump potrebbe decidere di entrare in guerra nei prossimi giorni per bombardare l'impianto di Fordow. Finora, gli Stati Uniti hanno aiutato Israele a difendersi dai missili in arrivo, ma si sono rifiutati di partecipare a operazioni offensive. Nel giro di pochi giorni, però, si è passati dalla linea "Non è una nostra operazione" a "Noi ora controlliamo i cieli iraniani".

I conti col Congresso

Trump deve fare i conti con il Congresso, dove un gruppo bipartisan di deputati ha presentato una risoluzione che vieta alle "forze armate americane di intraprendere ostilità non autorizzate contro la Repubblica Islamica dell'Iran", perché "la Costituzione non consente al potere esecutivo di commettere unilateralmente un atto di guerra contro un Paese che non ha attaccato gli Stati Uniti". Il mondo Maga, contrario a ogni interventismo americano, è in rivolta: in prima fila l'ex anchor di Fox News ed ora influente podcaster Tucker Carlson. Al Pentagono le opinioni sono divise per altri motivi. Elbridge A. Colby, sottosegretario alla Difesa per la politica, sostiene da tempo che ogni risorsa militare dedicata alle guerre in Medio Oriente viene distolta dal Pacifico e dal contenimento della Cina. Dal G7 arrivano appelli per tornare al tavolo negoziale, come ha chiesto Emmanuel Macron, con un monito contro qualsiasi tentativo di cambio di regime che porterebbe al "caos". Ma il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha riconosciuto che Israele "sta facendo il lavoro sporco per tutti noi" in Iran, e che "se Teheran non fa marcia indietro, la distruzione completa del programma nucleare iraniano è all'ordine del giorno, cosa che Israele non può ottenere da solo".

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