
Mosca plaude all'accantonamento del progetto di scudo missilistico nell'Europa dell'Est annunciato dal presidente Usa Barack Obama ed esclude qualsiasi baratto. Per il Cremlino si tratta di un successo politico-diplomatico indiscutibile, che rafforza il recente reset dei rapporti con Washington e allenta le tensioni con Polonia e Repubblica ceca, i due Paesi prescelti per ospitare le installazioni militari americane. Parlando stasera in tv, il presidente russo Dmitri Medvedev ha apprezzato la decisione "responsabile" di Obama e si è detto "pronto a continuare il dialogo", ritenendo che ci siano "buone condizioni" per una cooperazione contro la proliferazione missilistica. I media russi sottolineano come Obama abbia espressamente riconosciuto di aver "tenuto conto degli interessi" di Mosca, anche se ha definito "infondate" le sue preoccupazioni che lo scudo costituisse una minaccia ai propri confini. Ma, se anche dovesse prevalere la spiegazione del ridimensionato pericolo missilistico iraniano, su cui insiste il Pentagono, Mosca ricorda di aver sempre sottolineato l'inutilità di uno scudo contro una minaccia inesistente almeno per i prossimi dieci anni. Il Cremlino vede quindi premiata la sua linea Maginot, che finora è riuscita ad evitare l'allargamento della Nato a Georgia e Ucraina e oggi i missili intercettori in Polonia abbinati ad un sistema radar nella repubblica Ceca. L'annuncio di Obama arriva alla vigilia di tre importanti appuntamenti: un discorso del nuovo segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen su una "nuova partenza" nei rapporti tra l'Alleanza e la Russia, con riflessi anche sull' Afghanistan, e gli incontri bilaterali del presidente statunitense con il leader del Cremlino Dmitri Medvedev a margine dell'assemblea generale dell'Onu (23 settembre) e del G20 di Pittsburgh (Usa), nei giorni successivi. Incontri nei quali i due leader discuteranno anche dell'avanzamento dei negoziati sul disarmo nucleare, che Mosca aveva indissolubilmente legato allo scudo. Secondo gli analisti, l'odierna svolta di Obama, a soli 60 giorni dalla decisione di riesaminare il progetto, consentirà di concludere un nuovo trattato russo-americano sulle armi strategiche entro fine anno, quando scade lo Start. Ma secondo gli esperti, Washington si aspetta anche un'altra contropartita: un intervento più deciso di Mosca sul programma nucleare e missilistico iraniano, anche se oggi il ministro degli esteri russi Serghiei Lavrov è tornato a bocciare l'ipotesi di sanzioni come un "serio errore". In realtà c'è chi sospetta che dietro all'accantonamento dello scudo Usa ci sia una sorta di baratto proprio sulla questione iraniana, come hanno scritto alcuni media. Ma Mosca, come la Casa Bianca, nega qualsiasi accordo segreto o scambio e parla di "pure invenzioni". Varsavia e Praga, che recentemente hanno avviato nuove relazioni con la Russia, non sono sembrate sorprese dall' annuncio americano e hanno manifestato ottimismo sulla prosecuzione delle collaborazione con Washington. "Sono convinto al cento per cento che il passo del governo americano non significa alcun raffreddamento dei rapporti tra la Repubblica ceca e gli Usa e spero che essi continuino ad essere amichevoli come lo erano fino ad oggi", ha dichiarato il presidente ceco Vaclav Klaus. "Non direi che è un fallimento per la Polonia, ma direi anche che, tenuto conto della nostra posizione, dovremo sempre preoccuparci della nostra sicurezza", ha commentato il premier polacco Donald Tusk. Il suo ministro degli esteri Radoslaw Sikorski ha comunque assicurato che "non c'è alcun cambiamento nel piano di dispiegare batterie di missili Patriot americani in ATS
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