California
Schierati 200 marines a Los Angeles
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Keystone-ats
un giorno fa
Il pugno duro di Donald Trump contro la California prosegue in vista dell'ondata di proteste contro il presidente in programma in tutti gli Stati Uniti nel fine settimana. Da New York a Chicago passando per Philadelphia, milioni di americani sono attesi scendere in piazza sabato per ricordare a Trump nel giorno del suo 79esimo compleanno che in "America non ci sono re".

I primi 200 marines sono stati schierati a Los Angeles per proteggere le proprietà e il personale federale. Il pugno duro di Donald Trump contro la California prosegue in vista dell'ondata di proteste contro il presidente in programma in tutti gli Stati Uniti nel fine settimana. Da New York a Chicago passando per Philadelphia, milioni di americani sono attesi scendere in piazza sabato per ricordare a Trump nel giorno del suo 79esimo compleanno che in "America non ci sono re".

1'900 manifestazioni

Migliaia di manifestazioni, circa 1'900, sono in programma domani e gli organizzatori da settimane stanno tessendo la loro tela affinché tutto si svolga nel massimo della sicurezza. Durante un incontro virtuale su Zoom con oltre 4'000 persone hanno invitato a mantenere la calma, disinnescare situazioni di tensione e, soprattutto, a non toccare neanche per errore un poliziotto così da evitare possibili tensioni. Contatti ci sono stati anche le autorità locali per garantire che i raduni si svolgano in modo sicuro e senza intoppi perché l'obiettivo - hanno spiegato - non è la violenza ma inviare un messaggio chiaro al presidente nel giorno del suo compleanno: "No Kings".

Parata dei 250 anni dell'esercito

Alla prese con la crisi in Medio Oriente, Trump parteciperà sempre domani, giorno del suo 79esimo compleanno, alla parata per i 250 anni dell'esercito in programma a Washington. Nella capitale non sono previste proteste: gli organizzatori delle manifestazioni hanno infatti deciso di evitare la capitale federale per non offrire al presidente alcuna scusa per usare la forza. Nella vicina Philadelphia è attesa una delle proteste maggiori con quasi 100'000 persone, ma una folla oceanica è attesa anche a Houston, Atlanta e Chicago. I governatori e i sindaci delle grandi città si dicono pronti e assicurano che difenderanno il diritto di manifestare. "E' un diritto fondamentale per la nostra democrazia e il Dipartimento di polizia di New York si impegna a garantire che le gente possa esercitarlo in sicurezza", ha detto commissario del New York Police Department, Jessica Tisch. Per le forze dell'ordine le manifestazioni sono un test da superare a pieni voti, altrimenti il rischio è che Trump faccia seguito alla sua minaccia di schierare l'esercito anche in altre città oltre che a Los Angeles.

Guardia nazionale

All'appuntamento delle proteste il presidente si presenta rafforzato dalla vittoria ottenuta in appello per mantenere, almeno temporaneamente, la Guardia Nazionale a Los Angeles per gestire le proteste. La corte d'appello del nono circuito ha sospeso fino a martedì la decisione del giudice federale Charles Breyer, che aveva bocciato il dispiegamento della Guardia Nazionale da parte del presidente bollandolo come "illegale" e ordinando di restituire il controllo delle truppe al governatore Gavin Newsom. Breyer aveva accusato Trump di aver "superato i limiti della sua autorità e violato il decimo emendamento della Costituzione". La sua decisione ha però avuto breve durata: poco dopo il pronunciamento, l'amministrazione ha fatto immediatamente ricorso in appello dove ha spuntato la sua sospensione temporanea fino all'udienza di martedì. Lo stop, seppur di pochi giorni, è un successo per Trump: "abbiamo salvato Los Angeles. Grazie per la decisione", ha detto sul suo social Truth evidentemente soddisfatto. Nonostante l'imponente dispiegamento di forze, le proteste in California proseguono per lo più pacifiche, con solo una decina di persone arrestate per violazione del coprifuoco.