
A 18 anni dalla Rivoluzione anticomunista del 1989, quando le immagini con i cadaveri della coppia Ceausescu sdraiati per terra fecero il giro del mondo, i romeni si chiedono ancora dove siano sepolti l'ex ditattore Nicolae e la moglie Elena. Nella causa contro lo stato romeno avviata nel 2005 dalla loro figlia Zoia (morta nel 2006), che dubitava che i genitori fossero stati veramente sepolti nel cimitero Ghencea di Bucarest, la Corte d'appello ha emesso nei giorni scorsi una sentenza definitiva e irrevocabile con cui sollecita il ministero della difesa a presentare ai familiari dell'ex dittatore delle prove che confermino la effettiva sepoltura dei due in quel cimitero. Il quotidiano Evenimentul Zilei parla oggi di due "grandi miti" costruiti attorno alla loro morte. Il primo, stando al quale "la coppia non si trova nelle tombe di Ghencea", è sostenuto anche da Haralambie Voicilas, che dopo la morte di Zoia, rappresenta il marito Mircea Oprean e il fratello, Valentin, l'unico dei tre figli dell'ex dittatore ancora in vita. Voicilas sostiene che durante la rivoluzione dell'89 i cadaveri sarebbero stati cremati o sarebbero scomparsi. Secondo altre storie legate a questo mito, al posto della coppia, sarebbero stati fucilati dei sosia, mentre i veri Ceausescu sarebbero fuggiti all'estero protetti dai servizisegreti: la destinazione più citata sarebbe Cuba. Il secondo mito suggerisce l'ipotesi che "alla coppia è successo qualcosa che non deve venire mai a galla": i due sarebbero stati torturati per estorcere informazioni sui conti bancari in Svizzera contenenti presumibilmente 400 milioni di dollari. ATS
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