Viaggi
Rimborsi per chi resta bloccato nel traffico, da giugno rivoluzione sulle autostrade italiane
© Shutterstock
© Shutterstock
Redazione
un'ora fa
Il sistema di rimborso autostradale italiano oggi copre solo i ritardi causati dai cantieri, ma una riforma estenderà l’indennizzo anche ai blocchi da traffico entro il 2026.

Restare bloccati per ore in autostrada è un’esperienza frustrante, soprattutto quando si continua a pagare un pedaggio pieno nonostante la lentezza del viaggio. Ma esiste davvero un diritto al rimborso? La risposta: attualmente sì, ma solo in casi specifici, mentre dal 2026 il sistema sarà più esteso e tutelerà anche chi resta fermo per traffico intenso o code importanti. Oggi, in Italia, è previsto un meccanismo di risarcimento chiamato Cashback pedaggio, attivo grazie a Autostrade per l’Italia (ASPI). Il rimborso, però, non copre tutte le situazioni: è riconosciuto solo quando il ritardo è causato da cantieri che riducono la carreggiata e quindi dal gestore stesso. Non sono invece rimborsabili i ritardi dovuti a incidenti, condizioni meteo avverse, alto volume di traffico o altre cause non direttamente imputabili ai lavori sulla rete autostradale.

Il rimborso

Il rimborso può essere richiesto tramite l’app dedicata (Muovy/FreeToX) o attraverso il sito di Autostrade per l’Italia, registrando la targa o il dispositivo Telepass e caricando la ricevuta del pedaggio se si è pagato senza telepedaggio. La grande novità arriverà dal 2026, quando entrerà in vigore un sistema più ampio, introdotto dall’Autorità di regolazione dei trasporti. Le nuove regole prevedono rimborsi anche in caso di code prolungate e traffico bloccato, con criteri basati sulla lunghezza del percorso e sul ritardo effettivo. Su tragitti inferiori a 30 km il rimborso scatterà automaticamente, mentre oltre i 50 km serviranno almeno 15 minuti di ritardo. Nei casi più gravi — cioè con lunghe paralisi autostradali — si potrà arrivare anche al rimborso totale del pedaggio. In sintesi: oggi il rimborso è limitato ai cantieri, ma tra poco sarà possibile recuperare soldi anche se si resta bloccati nel traffico vero e proprio. Una svolta importante per milioni di automobilisti, sia pendolari che occasionali.

Le soglie

Percorsi sotto i 30 km: rimborso sempre dovuto, senza soglia di ritardo
- Tra 30 e 50 km: rimborso al superamento dei 10 minuti
Oltre 50 km: rimborso con almeno 15 minuti di ritardo.

Se la causa del disagio è un blocco del traffico che non riguarda un cantiere, il criterio è legato alla durata dell’interruzione:
- Tra 60 e 119 minuti: rimborso del 50%
- Tra 120 e 179 minuti: rimborso del 75%
- Oltre 180 minuti: rimborso del 100% del pedaggio