
Sono quattro le persone che hanno perso la vita in seguito all’assalto da parte di sostenitori di Donald Trumb al Campidoglio mentre era in corso l’approvazione dei risultati delle elezioni presidenziali di novembre. Una donna è morta dopo che la Us Capitol Police, la polizia del Campidoglio, le ha sparato durante i disordini. Altre tre persone sono morte in quelle che il capo della polizia di Washington Dc Robert Contee ha definito “emergenze mediche”. Nella notte il Congresso degli Stati Uniti ha ripreso il suo lavoro.
Le vittime
La prima vittima è Ashli Babbit, una donna di 35 anni di San Diego, veterana della Us Air Force e sostenitrice di Trump. Faceva parte dei dimostranti che sono riusciti a entrare nella sede del Congresso, un agente della Us Capitol Police le ha sparato. Trasportata in ospedale è stata dichiarata morta. Oltre a lei, vi sono stati altri tre morti “provenienti dalla zona del Campidoglio”, ha spiegato il capo della polizia di Washington, che sono deceduti in seguito a “emergenze mediche”, non è stato divulgato se la loro morte sia dovuta agli scontri. Si contano inoltre 13 feriti.
Le armi
Gli agenti hanno anche sottratto armi ed esplosivi ai manifestanti. Ufficialmente la Polizia di Washington Dc ha recuperato 9 armi da fuoco, due tubi bomba e delle bottiglie molotov. Almeno 52 persone sono state arrestate. Le autorità hanno messo in vigore il coprifuoco, chi non lo rispetterà sarà arrestato.

Trump bloccato sui social
Il presidente Donald Trump, che ha seguito i fatti dallo Studio Ovale è stato sospeso sia da Twitter che da Facebook dopo che si è rivolto ai manifestanti invitandoli a “tornare a casa”, ma ribadendo le accuse di frode e scrivendo loro “We love you, you’re very special”, vi amiamo, siete molto speciali. “So come vi sentite. Ma andate a casa e andate a casa in pace”. L’account Twitter del presidente rimarrà bloccato fino a dodici ore dopo la rimozione dei tre tweet incriminati, se non verranno rimossi non sarà riattivato.
Dimissioni alla Casa Bianca
L’assalto al Campidoglio di ieri ha suscitato, oltre all’indignazione di avversari di Donald Trump e di osservatori, anche quella di importanti membri del Partito repubblicano. Secondo i media americani, più di un membro dello staff di Donald Trump starebbe per rassegnare le dimissioni per distanziarsi dalle azioni del presidente uscente. Il primo sarebbe il vice consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump, Matt Pottinger, che secondo l’agenzia Bloomberg si è dimesso nelle ultime ore. Pottinger avrebbe dovuto lasciare l’incarico il 3 novembre a prescindere dal risultato elettorale ma il suo capo, Robert O’Brien, lo aveva convinto a restare.

Il lavori al Congresso sono ripresi, ma in ritardo
Il Congresso dopo ore di disordini è tornato al Campidoglio e ha ripreso i lavori per certificare i voti elettorali. Le due camere hanno discusso per ore sull’approvazione dei certificati elettorali degli Stati. Il Congresso, dopo che inizialmente sembra voler rimandare i lavori, sta continuando a lavorare. Anche il certificato elettorale della Pennsylvania è stato approvato.
Gli ex presidenti
Non si sono fatte attendere le reazioni ai fatti di ieri. Barack Obama li ha definiti un momento di “grande disonore e vergogna”. George W. Bush ha condannato quella che ha definito “un’insurrezione”. Bill Clinton ha dichiarato che il “fiammifero è stato accesso da Donald Trump e dai suoi più ardenti sostenitori, inclusi molti in Congresso, per capovolgere il risultato delle elezioni che ha perso”.
La reazione svizzera
I presidenti delle due Camere federali, Andreas Aebi (UDC/BE) del Consiglio nazionale e Alex Kuprecht (UDC/SZ) degli Stati, hanno condannato gli eventi delle ultime ore negli USA, definendoli un vero e proprio attacco allo Stato di diritto. La democrazia è una conquista fragile che deve essere protetta e difesa, hanno scritto Aebi e Kuprecht su Twitter. Le decisioni adottate democraticamente devono essere accettate.
Le reazioni internazionali
“Credo nella forza delle istituzioni e della democrazia Usa. La transizione pacifica del potere è al centro. Joe Biden ha vinto le elezioni. Sono ansiosa di lavorare con lui come prossimo presidente degli Stati Uniti”. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Boris Johnson ha definito invece quelle che tutti hanno visto in tv come “scene vergognose all’interno del Congresso degli Usa”. “Le violenze contro le istituzioni americane sono un grave attacco contro la democrazia. Io le condanno”, ha scritto il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, in un tweet.
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