
Vladimir Putin ha firmato il decreto presidenziale sulle regole del commercio di gas naturale russo con i cosiddetti paesi ostili per il pagamento in rubli. Lo ha comunicato lo stesso leader russo, aggiungendo che entrerà in vigore da domani, primo aprile.
I Paesi occidentali dovranno aprire un conto in rubli presso le banche russe per pagare il gas in rubli, ha spiegato Putin, secondo quanto riporta l’agenzia Tass, sottolineando che il pagamento del gas in rubli è un passo verso la sovranità finanziaria della Russia.
“Nessuno ci vende niente gratis, e noi nemmeno faremo opere di carità .- ha sottolineato -. Ciò significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti”. “Se tali pagamenti (in rubli) non vengono effettuati, noi considereremo questo come un inadempimento degli impegni con tutte le implicazioni che ne derivano”, ha aggiunto Putin.
Secondo quanto precisa la Tass, il decreto prevede la possibilità che alcuni pagamenti non siano effettuati nella valuta di Mosca. I casi in cui sarà autorizzato il pagamento non in rubli saranno individuati dalla commissione governativa che vigila sugli investimenti stranieri. Il presidente ha dato istruzioni per approvare la procedura di autorizzazione di tali permessi entro dieci giorni.
Putin ha quindi affermato che “gli Usa cercano di risolvere i propri problemi a scapito altrui. I loro errori in campo economico cercano di scaricarli su di noi. Cercano di spingere l’Europa ad acquistare il gas americano, che è più caro”, rispetto a quello russo.
Il presidente russo ha anche sostenuto che “le sanzioni illegittime sono state introdotte ormai da molti anni per indebolire il potenziale produttivo e finanziario del nostro paese, sono sanzioni preparate precedentemente e che sarebbero state introdotte in ogni caso, sono sanzioni che minano la nostra libertà”.
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