Live Guerra in Ucraina
Putin: "Abbiamo iniziato a spingere gli ucraini fuori dal Kursk"
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7 giorni fa
Tutti gli aggiornamenti sul conflitto.
5 giorni fa
Live guerra in Ucraina
Kiev: "Telegram è una minaccia per la nostra sicurezza nazionale"
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Il capo della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraina Budanov ha detto però che non ci sono le intenzioni di chiuderlo

Il social media Telegram rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale dell'Ucraina: lo ha detto il capo della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa di Kiev (Gur), Kyrylo Budanov, in un'intervista a Radio Charter. Lo riporta Rbc-Ucraina.

"Non vogliamo bloccarlo"

"Non ho mai avuto paura di dirlo. Lo dico direttamente: Telegram è una minaccia per la nostra sicurezza nazionale. Lo dico in modo assolutamente diretto e lo abbiamo anche documentato", ha affermato Budanov. Secondo l'alto ufficiale, gli studi confermano che Telegram è diventato la principale fonte di informazioni per la società ucraina. Allo stesso tempo, il capo della Gur ha sottolineato di non essere a favore della chiusura di Telegram nel Paese. "Non sono favorevole a chiuderlo. È abbastanza difficile da fare, comunque, ma è possibile. Sono favorevole a 'ufficializzare' tutti questi canali Telegram", ha affermato.

X (ex Twitter) non è dannoso

Il capo dell'intelligence militare ha inoltre sottolineato che bloccare Telegram è tecnicamente più difficile, come i social network russi Odnoklassniki e Vkontakte, ma è possibile. Budanov ha poi osservato che X (ex Twitter) non è dannoso per gli ucraini.

5 giorni fa
Confine
Zelensky ha incontrato una delegazione del Congresso Usa a Cernobbio
Foto X @ZelenskyyUa
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Il presidente ha incontrato la delegazione Usa per discutere dello stato delle operazioni e delle necessità dell'esercito ucraino.

Durante la tappa al forum Ambrosetti a Cernobbio, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha avuto un incontro con la delegazione del Congresso Usa per discutere delle esigenze prioritarie delle forze di difesa ucraine e delle conseguenze del terrorismo missilistico russo. Ne dà notizia lo stesso Zelensky su X, scrive Ukrinform.

Gli argomenti di discussione

"In Italia ho incontrato la delegazione del Congresso degli Stati Uniti guidata dal senatore Lindsey Graham. Li ho informati sulla situazione attuale al fronte, sui risultati dell'operazione nella regione di Kursk e sulle conseguenze del terrore missilistico russo. Inoltre, abbiamo discusso delle necessità urgenti dei nostri guerrieri. Garantire ulteriori sistemi di difesa aerea e missili, insieme all'espansione delle missioni di addestramento per i piloti ucraini sui caccia F-16, rimane una priorità assoluta", scrive Zelensky che ha poi ringraziato il Congresso, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il popolo americano per "aver lavorato insieme per portare questa guerra a una fine giusta".

6 giorni fa
Live guerra in Ucraina
Zelensky: "Mosca usa missili balistici forniti dall'Iran"
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"Putin sta cercando di lanciare ancora più missili, anche provenienti da Teheran, per uccidere altri bambini ucraini", ha detto a Cernobbio.

"Putin sta cercando di lanciare più missili per uccidere altri bimbi. Noi cerchiamo di difenderci" come possiamo, "ma loro attaccano anche con missili balistici che provengono dall'Iran". Lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, al Forum Teha in corso a Cernobbio.

"Siamo costruendo scuole sotterranee per fare in modo che i bambini possano continuare a studiare"

"Il nostro popolo vive sotto la minaccia di droni e missili ogni giorno e ogni notte", ha proseguito Zelensky, ricordando i recenti attacchi a Poltava, Kharkiv e Leopoli, costati la vita a decine di persone. "Putin sta cercando di lanciare ancora più missili per cercare di uccidere altri bambini ucraini. Noi cerchiamo di difenderci", ma la Russia "usa missili balistici che arrivano da Teheran. "Noi stiamo costruendo rifugi, scuole sotterranee in modo tale che i bambini ucraini possano continuare a studiare in piena sicurezza nonostante tutto quello che sta accadendo", ha aggiunto il presidente ucraino al forum sul lago di Como.

6 giorni fa
Guerra in Ucraina
Dagli Usa "nuovi aiuti militari per 250 mln di dollari a Kiev"
Lo ha annunciato il capo della difesa statunitense Lloyd Austin.

Il capo della difesa statunitense Lloyd Austin ha annunciato dalla base aerea statunitense di Ramstein, in Germania dove è in corso la riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina, nuovi aiuti militari per 250 milioni di dollari a Kiev. "Sono lieto di annunciare che il presidente Joe Biden annuncerà oggi un ulteriore pacchetto di assistenza alla sicurezza per l'Ucraina di 250 milioni di dollari. Questo pacchetto fornirà maggiori capacità per soddisfare le esigenze in evoluzione dell'Ucraina", ha detto il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, a un incontro in Germania dei sostenitori internazionali dell'Ucraina. Presente sul posto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, giunto stamane alla base aerea, ha indicato lui stesso su Telegram.

6 giorni fa
Conflitti
Nato, Stoltenberg: "Dare armi a Kiev per porre fine alla guerra"
Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante un punto stampa a Oslo con il premier norvegese Jonas Gahr Store.

"L'Ucraina ha bisogno di più supporto militare ora, il modo più rapido per porre fine a questa guerra è fornire armi all'Ucraina". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante un punto stampa a Oslo con il premier norvegese Jonas Gahr Store. "Il presidente Putin deve rendersi conto che non può vincere sul campo di battaglia. Chiedo a tutti gli alleati di continuare nel nostro supporto" a Kiev, "soprattutto in questa difficile fase della guerra", ha aggiunto. "Chiedo alla Cina di smettere di sostenere la guerra illegale della Russia. La Cina non può continuare ad alimentare il più grande conflitto militare in Europa senza che questo abbia un impatto sugli interessi e sulla reputazione", ha precisato Stoltenberg. "La Cina è diventata una complice decisiva per la guerra della Russia contro l'Ucraina, attraverso una partnership senza limiti e il supporto all'industria della difesa" russa, con "il trasferimento di componenti di armi, attrezzature e materie prime", ha evidenziato.

7 giorni fa
Ucraina
Syrsky, "a Kursk abbiamo impedito un nuovo attacco russo"
Secondo il capo di stato maggiore ucraino Mosca avrebbe avuto intenzione di lanciare un attacco dalla regione ora invasa da Kiev.

Con la sua offensiva nella regione russa di Kursk, che ormai dura da un mese, l'Ucraina ha prevenuto un attacco che i russi pianificavano da lì: lo dice in un'intervista alla Cnn il comandante in capo delle forze armate ucraine, gen. Oleksandr Syrsky: la prima da quando ricopre l'incarico, affidatogli lo scorso febbraio.

Le dichiarazioni

L'attacco a sorpreso sul Kursk, dice Syrsky, "ha ridotto la minaccia di un'offensiva nemica. Abbiamo impedito loro di agire. Abbiamo spostato i combattimenti in territorio nemico in modo che anche loro possano provare ciò che noi proviamo ogni giorno". Oltre a impedire ai russi di usare la regione di Kursk come trampolino di lancio per un nuovo attacco, secondo il capo di stato maggiore ucraino, l'incursione ha avuto lo scopo di dirottare forze russe da altre aree, di creare una zona cuscinetto e impedire il cannoneggiamento da oltre confine verso obiettivi civili, di prendere prigionieri di guerra e di sollevare il morale delle truppe ucraine e della nazione intera. Mosca, secondo Syrsky, è stata costretta a spostare "decine di migliaia di truppe, comprese le unità di paracadutisti d'assalto", verso il Kursk.

7 giorni fa
Ucraina
Consiglio Europa: ministri, "istituire tribunale per crimini Mosca"
L'incontro ha visto la partecipazione dei ministri della giustizia che hanno discussio una bozza di accordo bilaterale tra Consiglio d'Europa e governo dell'Ucraina per un tribunale speciale.

I ministri della giustizia dei paesi membri del Consiglio d'Europa, riuniti in un incontro informale a Vilnius, in Lituania, hanno affermato "la necessità di istituire un tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina che garantisca giustizia processando coloro che hanno le maggiori responsabilità".

"Fasi procedurali conducibili anche in contumacia"

In una dichiarazione al termine della conferenza per discutere della responsabilità per i reati commessi da Mosca in Ucraina, i ministri si dicono favorevoli alla "preparazione e presentazione di una bozza di accordo bilaterale tra il Consiglio d'Europa e il governo dell'Ucraina sull'istituzione di un tribunale speciale" che contenga uno statuto e una bozza di accordo parziale allargato che ne delinei le modalità di sostegno. "Alcune fasi procedurali" potrebbero essere condotte anche "in contumacia", scrivono i ministri, evidenziando che questa condizione, pur da "discutere ulteriormente", può "servire l'interesse della giustizia". "La conferenza odierna vuole creare una piattaforma internazionale unica per riaffermare l'obbligo per ciascun Paese di rispettare i principi del diritto internazionale e dei diritti umani", ha detto la ministra della Giustizia lituana, Ewelina Dobrowolska, nel corso della conferenza.

7 giorni fa
Estero
Zelensky propone Sybiha come ministro degli Esteri
Lo ha reso noto il Parlamento sul suo sito.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto al Parlamento la nomina di Andrii Sybiha, attualmente uno dei vice capi del suo ufficio, a ministro degli Affari esteri in sostituzione di Dmytro Kuleba: lo ha reso noto il Parlamento sul suo sito, come riporta Rbc-Ucraina. Nato nella città di Zboriv - nella regione di Ternopoli, nell'Ucraina occidentale- il 49enne Sybiha si è laureato presso l'Università statale Ivan Franko di Leopoli in giurisprudenza e relazioni internazionali.

Il profilo di Sybiha

La sua carriera diplomatica è iniziata con la carica di vice segretario del ministero degli Esteri ucraino e, successivamente, è stato nominato primo segretario per gli Affari consolari presso l'ambasciata di Kiev in Polonia. Nel 2002 è tornato nella capitale ucraina come primo segretario del ministero degli Esteri. Sybiha è stato nominato poi capo dipartimento ad interim e capo dipartimento del ministero. Quattro anni dopo, nel 2006, è stato nominato vicedirettore del dipartimento del servizio diplomatico e nel 2008 è diventato consigliere-inviato dell'ambasciata ucraina in Polonia. Dal 2012 è stato direttore ad interim e direttore del Dipartimento dei servizi consolari del ministero degli Esteri. Nel 2016 è stato nominato ambasciatore straordinario e plenipotenziario in Turchia e nel 2021, con decreto presidenziale, è diventato vice capo dell'Ufficio del presidente dell'Ucraina. Il 12 aprile scorso- per decisione del governo - è stato nominato primo viceministro degli Esteri.

7 giorni fa
Guerra in Ucraina
Putin: "Abbiamo iniziato a spingere gli ucraini fuori dal Kursk"
L'obiettivo della Russia, ha spiegato il presidente, "è la conquista del Donbass".

Le forze di Mosca hanno cominciato a "spingere gradualmente" quelle ucraine fuori dalla regione di Kursk. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo che "l'obiettivo principale" della Russia è la conquista del Donbass in Ucraina.

8 giorni fa
Guerra in Ucraina
Mosca: "A Poltava colpito un centro di addestramento militare"
Lo afferma in un comunicato il ministero della Difesa di Mosca.

Nel bombardamento russo di ieri su Poltava è stato colpito un "centro di addestramento" di militari ucraini dove operavano anche "istruttori stranieri". Lo afferma in un comunicato il ministero della Difesa di Mosca. "Le forze armate della Federazione Russa - si legge in un comunicato del ministero postato sul suo canale Telegram - hanno effettuato un attacco ad alta precisione contro il 179esimo centro di addestramento congiunto delle forze armate ucraine nella città di Poltava, dove, sotto la guida di istruttori stranieri, specialisti di comunicazione e guerra elettronica di tutte le formazioni e militari, sono state addestrate unità delle forze armate ucraine e operatori di veicoli aerei senza pilota che hanno partecipato ad attacchi su obiettivi civili sul territorio della Federazione Russa".

8 giorni fa
Estero
Il ministro ucraino Kuleba ha presentato le sue dimissioni
Lo rende noto la presidenza del parlamento ucraino.

Il ministro ucraino degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha presentato le sue dimissioni. Lo rende noto la presidenza del parlamento ucraino. Il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba ha chiesto oggi al Parlamento a Kiev di accettare le sue dimissioni, ha annunciato il presidente dell'assemblea sui social network, pubblicando la lettera del ministro. "Vi chiedo di accettare le mie dimissioni", ha scritto nella lettera il ministro a guida del ministero degli Esteri dal 2020 e le cui dimissioni arrivano nel mezzo di un rimpasto ministeriale all'interno del governo ucraino.

8 giorni fa
Estero
Si dimettono anche i due vicepremier ucraini
Diversi ministri ucraini avevano già presentato le loro dimissioni, tra cui il ministro delle Industrie strategiche, il ministro della Giustizia e il ministro della Protezione ambientale.

Sono 6 i funzionari ucraini, tra cui alcuni ministri del governo, che hanno presentato le dimissioni mentre un assistente presidenziale è stato silurato. "Come promesso, questa settimana è previsto un importante rimpasto di governo. Più del 50% del personale del governo sarà cambiato", ha scritto su Telegram il portavoce del presidente, David Arakhamia. Diversi ministri ucraini avevano già presentato le loro dimissioni, tra cui il ministro delle Industrie strategiche, il ministro della Giustizia e il ministro della Protezione ambientale. Anche il capo del Fondo di proprietà statale ucraino, Vitaliy Koval, si è dimesso, così come i due vice premier Iryna Vereshchuk e Olga Stefanishyna. Il vice capo dell'ufficio di Zelensky e uno dei principali collaboratori del presidente, Rostyslav Shurma, è stato nel frattempo silurato, secondo un decreto presidenziale. Zelensky ha ordinato diversi rimpasti dall'inizio della guerra, silurando il suo ministro della Difesa lo scorso settembre dopo una serie di scandali di corruzione e, più recentemente, sostituendo il suo comandante supremo in seguito alle battute d'arresto sul campo di battaglia.

9 giorni fa
Estero
Zelensky: "41 morti e oltre 180 feriti causati da un attacco russo a Poltava"
Lo comunica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Due missili si sono abbattuti su Poltava, nel centro dell'Ucraina, causando la morte di almeno 41 persone e il ferimento di 180. È quanto scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Due missili balistici hanno colpito Poltava finendo su un istituto scolastico e sul vicino ospedale - riferisce Zelensky -. Uno degli edifici dell'Istituto delle comunicazioni è stato parzialmente distrutto. La gente si è ritrovata sotto le macerie. Più di 180 persone sono rimaste ferite. Sfortunatamente molti sono morti, al momento 41".

Salvate 25 persone

"L'intervallo di tempo tra l'allarme e l'arrivo dei missili mortali è stato così breve" che le persone non sono riuscite a raggiungere il rifugio antiaereo, hanno spiegato i servizi di emergenza. Secondo il Ministero dell'istruzione, uno degli edifici dell'istituto è stato parzialmente distrutto e molte persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. Grazie al lavoro coordinato di soccorritori e medici sono state salvate 25 persone, 11 delle quali sono uscite dalle macerie.

"Le forze russe hanno inflitto un danno significativo al nemico"

Dal canto loro diversi blogger di guerra russi affermano che nel bombardamento su Poltava, che avrebbe provocato decine di morti, è stata colpita una scuola militare per la formazione del personale addetto alle comunicazioni. "Le forze russe hanno inflitto un danno significativo al nemico, l'attacco ha eliminato preziosi specialisti in comunicazioni e guerra elettronica", afferma in particolare il popolare canale Telegram Rybar, che conta oltre un milione di iscritti.

11 giorni fa
Decoder
Quando l’arma è la penna. Il giornalismo in Ucraina dopo due anni e mezzo di guerra
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A oltre due anni dall'inizio della guerra, abbiamo voluto capire le difficoltà con cui sono confrontati i media in Ucraina, in particolare nelle zone occupate e al fronte. Ne abbiamo parlato con tre giornalisti ucraini.

I recenti tagli annunciati dal gruppo Tamedia sono sicuramente una decisione che ha portato scompiglio nel settore mediatico svizzero, ma c’è chi sta peggio: pensate che in Ucraina un terzo dei media sono stati costretti a chiudere a causa della guerra attualmente in corso. Come sopravvivono quelli rimasti? Perché e come continuano a lavorare? Inoltre, possono davvero adempiere al loro mandato, criticando ad esempio il governo di Kyiv? Abbiamo provato a capirlo intervistando alcuni addetti ai lavori attivi in Ucraina.

È difficile immaginare cosa farebbe ognuno di noi se la guerra iniziasse in Svizzera. In particolare, se si riveste una professione legata alle infrastrutture e alla sicurezza, come pompieri, poliziotti, medici e ovviamente militari, che sarebbero naturalmente obbligati a restare e fornire le loro prestazioni. Qualcuno potrebbe anche pensare di abbandonare la propria residenza per trasferirsi in un posto sicuro. Inoltre, per un paese che per quasi 200 anni non ha mai visto un conflitto, è ancora più difficile immaginare le conseguenze che la guerra porterebbe con sé. Ogni giorno si leggono e vedono notizie dall’Ucraina. I flussi d’informazione su quanto accade non sono sempre percepiti nella loro interezza, ma indipendentemente dal fatto che si "indossino occhiali rosa" o che si sia veramente informati, la Russia ha nuovamente iniziato una guerra in Europa, che al momento sembra impossibile fermare.

Un lavoro pericoloso

Il giornalista è un professionista che spesso resta dietro le notizie, raccontando i fatti e non le difficoltà che incontra nella sua attività. In Ucraina, ci raccontano i nostri interlocutori, non è tra i mestieri più sicuri: chi decide di restare deve affrontare molte difficoltà, come accade anche in altri paesi, ma spesso i reporter ucraini mettono anche a rischio la propria vita. Oleksandr Yukhymets è caporedattore di un media online con un focus culturale nella città ucraina occidentale di Cernivtsi. Lo intervistiamo alcuni giorni prima che parta per il fronte per servire il suo paese con le armi. Nonostante Cernivtsi sia ancora sicura e non sia mai stata bombardata, alcuni dei suoi giornalisti rischiano spesso la vita. "Lavorare come giornalista, secondo me, è diventato più pericoloso, soprattutto per chi deve raccontare la cronaca dal fronte", racconta Yukhymets, spiegandoci di esser stato inseguito e pedinato dopo aver scritto alcuni articoli su temi politici che "non sono piaciuti ai diretti interessati".

Si può criticare Zelensky in Ucraina?

Una guerra può portare cambiamenti significativi nella vita di una persona e nella quotidianità di un paese. La libertà di parola è aumentata negli ultimi dieci anni, ma ora la situazione è cambiata, come racconta Lina Kushch, Prima Segretaria dell’Unione Nazionale dei Giornalisti dell’Ucraina. "Dall’inizio della guerra c’è stato un periodo in cui i media non hanno mosso alcuna critica verso il governo di Kyiv, cercando di non trasmettere un messaggio negativo in un momento di difficoltà. Anche alcuni giornalisti investigativi hanno interrotto la loro attività. In seguito, però, abbiamo capito che le violazioni della legge da parte delle autorità ucraine e la corruzione non sono sparite. A questo si aggiungevano alcune importanti riforme per il paese che venivano bloccate a causa delle leggi marziali. Di conseguenza, i giornalisti hanno ripreso a criticare le autorità, anche con l’intento di provocare alcuni cambiamenti all’interno dell’esecutivo. Tuttavia, ci sono ancora team giornalistici che continuano a mantenere una linea solo pro-governativa".

Più di una critica

Lina Kushch ha citato esempi in cui, giustificandosi con la legge marziale, all'inizio della guerra il Ministero della Difesa ha chiuso i registri delle spese per le Forze Armate, impedendo alla società e ai giornalisti di vedere dove vanno a finire i soldi e come il governo li utilizza. Questo ha dato mano libera ai politici corrotti. È successo, ad esempio, che il Ministero della Difesa ucraino abbia comprato delle uova a dei prezzi ingiustificatamente alti, fino a tre-quattro volte superiori il prezzo di mercato. Tuttavia, la scoperta di questo fatto da parte dei giornalisti investigativi e il conseguente clamore nella società hanno costretto i deputati a Kyiv a riaprire i registri delle spese. Kushch ha anche parlato di altri esempi in cui, grazie ai giornalisti, alcuni ministri sono stati sostituiti, un compito che risulta ancora più difficile in assenza di elezioni e con la legge marziale.

Limitare la parola per la sicurezza

Liubov Vasylyk, responsabile della cattedra di giornalismo all’Università Nazionale di Cernivtsi ed esperta di media, spiega che ci sono alcune limitazioni alla libertà di stampa dovute a motivi di sicurezza. Per esempio, non si possono pubblicare e trasmettere immediatamente le immagini delle conseguenze di bombardamenti, ma devono passare almeno tre ore. Per parlare con i militari ci vuole un permesso. Se si filmano o intervistano soldati, è necessario un accredito da parte delle autorità militari. Tutto ciò è una questione di sicurezza per l’esercito, al fine di evitare che il nemico corregga il suo tiro, poiché i russi monitorano attentamente anche i media ucraini. È quindi assolutamente vietato mostrare eventuali obiettivi militari, per esempio basi, trincee, aeroporti militari. "Quando ho lavorato come giornalista per un sito, per parlare con una dottoressa militare e con lo psicologo militare che aiuta le persone con traumi legati alla guerra, ho avuto bisogno di un permesso dalla Guardia Nazionale".

Zone “nere” per giornalisti

Nonostante i problemi di elettricità e le limitazioni per alcune pubblicazioni, la vita dei giornalisti nelle regioni controllate da Kyiv può sembrare migliore rispetto a quella di chi si trova nelle zone occupate dall’esercito russo. In queste ultime, le autorità di Mosca tengono sotto controllo gli attivisti, le famiglie dei militari ucraini e i giornalisti. "Va ricordato che un giornalista ucraino in quelle zone non può lavorare legalmente; tutti sono schedati e controllati dalle autorità russe, che li chiamano e si presentano a casa, spesso facendo pressione su questi professionisti per farli passare ‘dall’altra parte’ e lavorare sotto il regime di Mosca. Chi non accetta mette in pericolo la propria vita e quella dei suoi familiari".

Mi hanno ammanettato al termosifone
Oleksandr Gunko

Una pratica molto usata dalle autorità russe in Ucraina è il sequestro di persona. I russi hanno rapito, ad esempio, Oleksandr Gunko, il redattore di un sito web della città di Nova Kakhovka, nella regione di Kherson. La sua storia completa si può leggere qui. Nonostante l’occupazione, Gunko ha continuato a lavorare, chiamando “i russi e Putin 'nemici e occupanti'”. Per questo è stato arrestato dalle autorità russe tre volte. Racconta del suo primo arresto: "Hanno perquisito l'appartamento, sequestrato un computer portatile, uno smartphone, un telefono, macchine fotografiche e videocamere. Mi hanno trascinato alla stazione di polizia militare russa. Mi hanno rinchiuso in un ufficio e mi hanno ammanettato a un termosifone, seduto su una sedia di legno duro. E così mi hanno lasciato per tre giorni. Durante questo periodo mi hanno dato da mangiare solo una volta, il secondo giorno, con porridge per soldati. Era impossibile dormire. Tre o quattro volte al giorno mi portavano in bagno. Questo era l’unico momento in cui potevo alzarmi dalla sedia. E per tutti e tre i giorni mi hanno interrogato gli agenti del Servizio di Sicurezza russo".

Gunko ha anche raccontato che, oltre a essere infastiditi dalla sua linea editoriale filo-ucraina, i russi volevano farlo passare dalla loro parte. Gli chiedevano anche informazioni sugli attivisti locali e sui partecipanti alla guerra del Donbass. “Di fronte a dove ero seduto, ammanettato, c’era un’altra stanza dove ogni giorno venivano portate delle persone per poi essere torturate. Sentivo suoni orribili: urla, colpi, ossa che scricchiolavano... Le persone erano molto depresse e cercavano di non parlare di ciò con nessuno, se non sussurrando agli amici più cari".

Continuare a lavorare per le future generazioni

Anche dopo i tre arresti subiti, Gunko non ha mollato. Alla fine, i russi hanno smesso di chiedergli di passare dalla loro parte, ma gli hanno proibito di lavorare come giornalista. Tuttavia, lui ha continuato: "Io sono un giornalista, sono un cronista del presente, devo parlare agli altri, ma anche raccontare alle generazioni future di ciò che accade in Ucraina". Con l’aiuto di organizzazioni giornalistiche, Oleksandr Gunko è riuscito infine a fuggire nell’ovest del paese.

Fuggire dalle terre occupate è pericoloso e costoso
Lina Kushch

Nelle zone occupate, i russi bloccano intenzionalmente o limitano la rete telefonica e la connessione internet, perché non vogliono che il mondo venga a conoscenza dei loro crimini. Un altro loro obiettivo è di isolare la popolazione locale. In queste aree, gli occupanti diffondono la loro propaganda e notizie false contro l’Ucraina. “Fuggire dalle terre occupate è pericoloso e costoso. Passare attraverso Russia, Lettonia, Lituania e Polonia per raggiungere le zone controllate dagli ucraini può costare fino a 350 euro per persona. Lungo le strade delle terre occupate ci sono diversi posti di blocco, dove si rischia di essere arrestati. Il viaggio è lungo e richiede una preparazione accurata. In questo ambito, i nostri consigli sono stati molto utili a molti”, dice Lina Kushch. Questa testimonianza è confermata dalla storia della giornalista Vita Kopenko. della regione di Kherson. Dopo aver ricevuto varie minacce da collaboratori locali e russi e aver rifiutato di collaborare, ha dovuto affrontare un viaggio difficile di cinque giorni per riuscire a raggiungere l'Ucraina.

Lavorare fino all’ultimo

I giornalisti in prima linea svolgono un lavoro encomiabile. Lo dimostra il giornale di Bakhmut, che continuava a distribuire giornali alla popolazione, fornendo informazioni sull’evacuazione e invitando i locali a mettersi in salvo, fino agli ultimi giorni prima della conquista della città da parte dei mercenari del gruppo Wagner.

Scrivere del proprio paese da mille chilometri di distanza

I giornalisti che sono riusciti a scampare all’occupazione o all’incarcerazione russa spesso continuano a scrivere delle loro terre natie dalla nuova regione in cui si trovano. Liubov Vasylyk afferma: “I redattori della città di Sievierodonec’k, nel Donbas, ora operano da Cernivtsi (vicino alla Romania), da dove continuano a scrivere della cronaca di entrambe le regioni”.

Quali professionisti sono più in difficoltà?

La quantità di queste storie è proporzionale all’estensione delle aree occupate, ma anche alle spalle dei soldati ucraini, dove la guerra non è ancora arrivata, non mancano problematiche. Se si chiedesse a qualunque redattore in Ucraina quali sono i problemi principali, è probabile che menzioni le difficoltà finanziarie e la carenza di personale. “Per noi, il problema finanziario è molto serio; cerchiamo altri modi per trovare fondi, come sovvenzioni o contratti pubblicitari”, commenta Yukhymets, caporedattore di Shpalta, che ha dedicato molta attenzione a questa questione. Le difficoltà finanziarie portano inevitabilmente a problemi di personale: lo stipendio medio di un giornalista locale non è elevato, anzi. Inoltre, alcuni, dopo aver iniziato a esercitare la professione, rimangono delusi e poi lasciano. Oleksandr, per far fronte alla carenza di personale, mantiene i contatti con la cattedra di giornalismo dell’università locale per eventuali assunzioni.

Un sito web senza elettricità

Nonostante i continui attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine, che rendono problematico l'accesso all’elettricità, l’attività dei giornalisti non si ferma, ma si adegua. È il caso di Oleksandr Yukhymets e della piattaforma online Shpalta. “Non potevamo montare i servizi video per poi pubblicarli sul nostro sito. Siamo stati costretti a pianificare tutte le nostre attività in maniera molto precisa, adattando i nostri orari alle fasce della giornata in cui c’era l’elettricità. È un problema che si ripresenterà anche il prossimo inverno".

Abbiamo visto chilometri di tubi, tonnellate di risorse… ma non il bisogno sociale di informazione
Lina Kushch

“Nessun piano di ricostruzione dell’Ucraina, presentato a Lugano, Berlino o Londra, prevede un aiuto ai media indipendenti”. Nell’intervista la Prima Segretaria dell’Unione Nazionale dei Giornalisti Lina Kushch sottolinea l’importanza dei media locali e afferma che, purtroppo, il governo ucraino non vuole sostenerli. “I giornalisti locali devono essere considerati non come un semplice oggetto che si limita a lodare le autorità e a parlare del processo di ricostruzione, ma come soggetto attivo, che deve controllare come vengono spesi i soldi, anche quelli che ci daranno per il rinnovo del territorio”. A questo proposito, secondo Kushch, i media locali sono una vera e propria “infrastruttura” essenziale, che garantisce il servizio informativo.

Attualmente alcuni media locali esistono ancora grazie soprattutto al sostegno delle organizzazioni giornalistiche e ai fondi internazionali. Ad esempio, dal 2022, la fondazione svizzera Hirondelle aiuta i media ucraini a sopravvivere in questi tempi difficili.

Formare nuovi giornalisti

Anche formare i futuri giornalisti è diventato più complicato, specialmente quando le lezioni non si tengono in aula. “Non abbiamo sempre una connessione internet di qualità”, spiega la responsabile della cattedra Liubov Vasylyk. “Inoltre, ci sono i blackout programmati. Dobbiamo trovare modi per essere più flessibili. Se una lezione era stata pianificata per una determinata ora, cambiamo l’orario. Tuttavia, spesso succede che gli orari delle lezioni non coincidano con i momenti in cui i nostri studenti hanno l’elettricità. Per questo è molto difficile coprire l'intero flusso di studenti con l'insegnamento”. 

Nonostante le difficoltà, l’Università ha adattato il programma, aggiungendo nuove materie come “IA in giornalismo”, “Sicurezza personale dei giornalisti”, “Giornalismo di guerra” e “Mass media non istituzionalizzati” (come Telegram, Instagram, TikTok). Tuttavia, secondo la responsabile della cattedra, alcune materie, come il montaggio video o il fotogiornalismo, sono quasi impossibili da insegnare a distanza perché richiedono pratica diretta.

Dall’inizio dell’invasione, l’Università ha accolto nei suoi dormitori molti rifugiati dalle regioni sotto attacco. Uno degli insegnanti di giornalismo combina il suo lavoro con l’attività di volontariato, aiutando le vittime di guerra e portando aiuti umanitari. “Ha già chiesto molte volte di cambiare gli orari delle lezioni”, dice con un sorriso Vasylyk.

Il fenomeno di Telegram

Alcuni canali di informazione su servizi di messaggistica istantanea hanno un pubblico più vasto rispetto ai media tradizionali. E in Ucraina è Telegram a primeggiare in questa categoria. Oleksandr Yukhymets spiega questa popolarità, sottolineando che i canali Telegram spesso non sono affidabili: “La gente oggigiorno tende a fidarsi maggiormente di fonti di informazione non convenzionali, come un blogger di fiducia o un canale Telegram con autori anonimi. Per le persone è più facile leggere le notizie nelle chat o nei feed dei social media. Dobbiamo adattarci anche noi”.

È un'utopia credere che dopo la guerra il giornalismo tornerà alla normalità e tutto sarà come prima
Lina Kushch

Tante difficoltà in un paese dilaniato dalla guerra. È proprio qui che il giornalista assume un ruolo di responsabilità ancora più importante. Le incognite sul futuro non mancano e pesano ogni giorno sul lavoro quotidiano delle redazioni. Numerose domande, quindi. La certezza, tuttavia, è che il futuro non sarà uguale al passato. “È un'utopia credere che dopo la guerra il giornalismo tornerà alla normalità e tutto sarà come prima”, conclude Lina Kushch. Da una situazione tragica, però, ritiene che si possano comunque trarre degli insegnamenti. “I media dovranno trovare una nuova quotidianità, anche a livello di contenuti e competenze, così da raggiungere, anche tramite nuovi canali, il più ampio numero di persone possibile”.

Nota dell'autore: Quasi due anni fa sono fuggito dal Donbas - territorio attualmente occupato dalla Russia - arrivando dapprima a Cernivtsi e raggiugendo in un secondo momento il Ticino. Studio giornalismo in questo Cantone e in Ucraina, seguendo le lezioni da remoto. I lavoratori dei media in Ucraina, tra cui chi racconta la cronaca dal fronte, così come i soldati che stanno combattendo, mi hanno spinto a studiare giornalismo e raccontare ciò che accade nel mio Paese d'origine e nel mondo. L'idea di scrivere questo articolo mi è arrivata nel corso dello stage che ho svolto presso la redazione di Ticinonews e mi serve per continuare il mio percorso formativo che spero, in futuro, mi porterà a diventare un giornalista in questo meraviglioso Cantone. Durante l'attività svolta in redazione ho potuto notare le differenze con l'Ucraina: qui, infatti, ci sono tutte le condizioni per lavorare al meglio, mentre lì la normalità è purtroppo rappresentata da diversi problemi, come ad esempio la mancanza di elettricità, di fondi, di personale e di sicurezza.

15 giorni fa
Guerra in Ucraina
"In fiamme un deposito di carburante nella regione di Rostov"
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Nell'attacco, ha confermato il governatore regionale Vasily Golubev, "nessuno è rimasto ferito".

Un deposito di carburante ha preso fuoco nella regione russa di Rostov (sud-ovest) a seguito di un attacco di droni ucraini, lo ha confermato il governatore regionale Vasily Golubev. L'attacco è avvenuto nel distretto di Kamensky, provocando un "incendio in un deposito di carburante", ha scritto su Telegram, assicurando che "nessuno è rimasto ferito". I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno combattuto in mattinata l'incendio che non ha minacciato le abitazioni, secondo la stessa fonte. Un altro incendio causato da un attacco di droni contro un deposito di carburante nella regione di Rostov - a Proletarsk, a circa 200 chilometri dal confine ucraino - è in corso dal 18 agosto, secondo i media locali. Secondo le autorità locali, almeno 41 vigili del fuoco sono già rimasti feriti mentre combattevano l'incendio a Proletarsk.

"Giusti attacchi alle infrastrutture"

Dall'inizio del conflitto nel 2022, Kiev ha ripetutamente preso di mira gli impianti di petrolio e gas in Russia, alcuni situati a centinaia di chilometri dai suoi confini, in quelli che ha definito "giusti" attacchi alle sue infrastrutture energetiche.

Gli altri attacchi

Nella stessa regione di Rostov il 18 agosto un analogo attacco nel distretto di Proletarsky ha provocato un incendio in un altro deposito di carburanti, e a distanza di dieci giorni non vi è ancora conferma che le fiamme siano state domate. Sono 41 i vigili del fuoco rimati feriti nel tentativo di spegnere l'incendio. Intanto un altro tentativo di attaccare un deposito di carburanti è stato segnalato nella regione russa nord-orientale di Kirov, a quasi 1'500 chilometri dal confine ucraino. Secondo il governatore Alexander Sokolov, citato dall'agenzia Tass, non sono segnalati incendi né vittime.

16 giorni fa
Guerra in Ucraina
Zelensky: "Presenterò ad Harris e Trump un piano per la pace"
Il piano, ha affermato Zelensky, prevede misure sul fronte diplomatico ed economico, oltre all'incursione dell'Ucraina nella oblast (regione) di Kursk, che rientrava anch'essa in una strategia per convincere Mosca ad avviare colloqui di pace.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che presenterà ai candidati alla presidenza degli Stati Uniti, la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump, oltre che al presidente in carica Joe Biden, un piano su come intende porre fine alla guerra con la Russia. Il capo dello Stato ucraino ne ha parlato alla conferenza stampa per celebrare il giorno dell'indipendenza dell'Ucraina, come riportano vari media ucraini. Il piano, ha affermato Zelensky, prevede misure sul fronte diplomatico ed economico, oltre all'incursione dell'Ucraina nella oblast (regione) di Kursk, che rientrava anch'essa in una strategia per convincere Mosca ad avviare colloqui di pace. Zelensky ha anche indicato che Kiev ha eseguito con successo il test del suo primo missile balistico di fabbricazione nazionale. "Forse è troppo presto per parlarne, ma voglio condividerlo con voi", ha affermato, come riporta il giornale in linea ucraino Ukrainska Pravda.

16 giorni fa
Guerra in Ucraina
"Controlliamo 1'294 km2 nel Kursk"
Lo ha annunciato il comandante delle forze armate ucraine.

Il comandante delle forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi ha annunciato che le forze di Kiev stanno ancora avanzando nella oblast (regione) russa di Kursk e finora controllano 1294 chilometri quadrati (km2). Syrskyi aggiunge che 594 soldati russi sono stati catturati durante l'incursione a Kursk, stando a quanto riportano media internazionali. "Continuiamo ad andare avanti. Finora sono stati presi sotto controllo 1294 chilometri quadrati e 100 insediamenti ", ha affermato il comandante in capo delle forze armate ucraine. Syrsky ha pure affermato che la Russia ha schierato 30'000 soldati in direzione di Kursk, riporta il giornale in linea ucraino Ukrainska Pravda che riprende l'intervento del generale al Forum dei capi delle istituzioni statali. "Uno degli obiettivi dell'operazione offensiva nella direzione di Kursk era proprio quello di deviare significative forze nemiche da altre direzioni. Prima di tutto, ciò riguarda Pokrovsky e Kurakhovsky. Il nemico lo capisce e concentra i suoi sforzi nella direzione Pokrovsky, dove la situazione è difficile".

Mosca denuncia coinvolgimento Usa

Il viceministro degli esteri russo Sergey Ryabkov ha definito "un fatto evidente" quello che secondo lui sarebbe il coinvolgimento degli Usa nell'organizzazione dell'offensiva ucraina, scrive l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. "Si stanno osservando le conseguenze pratiche di quella che non è un'accusa, ma un fatto evidente", ha detto Ryabkov. Gli Usa dal canto loro sostengono di non essere stati informati da Kiev dell'attacco.

16 giorni fa
Guerra in Ucraina
Le forze di Kiev tentano di superare il confine a Belgorod
Lo riportano canali del servizio di messaggistica Telegram russi.

Le forze ucraine stanno tentando di oltrepassare il confine di Stato per raggiungere la regione meridionale russa di Belgorod e i combattimenti sono in corso: lo riportano canali del servizio di messaggistica Telegram russi, ripresi dal quotidiano britannico The Guardian. Secondo quanto riportato dal canale Telegram di Mash, circa 500 soldati ucraini hanno attaccato due posti di blocco a Nekhoteyevka e Shebekino, a Belgorod, e in entrambe le aree erano in corso degli scontri.

Al confine con Kursk

Belgorod confina con la regione di Kursk, dove le truppe ucraine hanno conquistato il territorio russo dopo aver effettuato un'incursione lampo il 6 agosto. Ci sono "informazioni" secondo le quali forze ucraine stanno cercando di varcare il confine ed entrare nella regione russa di Belgorod, ha detto sul suo canale Telegram il governatore, Vyacheslav Gladkov, invitando la popolazione a "mantenere la calma e di fidarsi solo delle fonti di informazione ufficiali". "Secondo il ministero della difesa russo, la situazione alla frontiera resta difficile, ma controllabile e i nostri militari stanno portando avanti il lavoro pianificato", scrive Gladkov. Il governatore ha inoltre segnalato bombardamenti ucraini su tre insediamenti della regione di Belgorod, ma "secondo le prime informazioni non ci sarebbero state vittime".

18 giorni fa
Guerra in Ucraina
Sequestrati 100 milioni a Google "per finanziare propaganda russa"
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Le autorità russe hanno sequestrato oltre 100 milioni di dollari a Google per finanziare la propaganda a favore della guerra in Ucraina. I fondi, prelevati dopo il fallimento dell'unità russa del gigante tecnologico, sono stati trasferiti ai canali RT e Tsargrad.

Le autorità russe hanno sequestrato più di 100 milioni di dollari a Google per finanziare la propaganda a sostegno della guerra di Vladimir Putin in Ucraina. Lo scrive il britannico Telegraph citando alcuni documenti giudiziari.

I fondi a sostegno della propaganda russa

I documenti depositati negli Stati Uniti hanno rivelato che le autorità giudiziarie hanno prelevato i fondi dai conti bancari russi del gigante della tecnologia nel 2022 facendo fallire la sua unità nel Paese. Secondo i documenti, i gestori fallimentari hanno consegnato i fondi ai canali televisivi russi, tra cui RT di proprietà statale e Tsargrad, un servizio di propaganda che si è impegnato a utilizzare i fondi per sostenere la guerra del Cremlino in Ucraina.

Il Cremlino aveva sequestrato i fondi dell'entità russa di Google

L'entità russa di Google ha dichiarato bancarotta nel 2022, affermando che il Cremlino aveva sequestrato i fondi, ma non era chiaro quanto fosse stato preso. I documenti depositati mostrano che le autorità giudiziarie russe si sono appropriate del conto bancario dell'azienda dopo che un tribunale di Mosca ha stabilito che avrebbe dovuto pagare i danni a Tsargrad TV, un canale di proprietà di Konstantin Malofeev, soprannominato "l'oligarca ortodosso" sanzionato dagli Stati Uniti per aver supportato l'invasione russa dell'Ucraina nel 2014.

Google ha intentato cause legali e deve risarcire

Google ha intentato cause legali contro RT, Tsargrad TV e una terza emittente, NFPT, presso i tribunali statunitensi e inglesi la scorsa settimana. Secondo i tribunali russi, Google dovrebbe pagare ai tre canali ingenti somme di denaro come risarcimento per averli rimossi da YouTube e cancellato i loro account Google. Attraverso le cause, Google sta cercando di impedire alle emittenti di rifarsi sui suoi beni in giurisdizioni straniere come Sudafrica, Turchia e Serbia.

18 giorni fa
Conflitti
Ucraina: "Bombe russe su albergo a Kramatorsk, 2 reporter feriti, uno disperso". La Reuters: "È uno dei nostri"
Le autorità regionali hanno reso noto l'attacco questa mattina.

Due giornalisti sono rimasti feriti e un terzo è ritenuto disperso in seguito ad un attacco lanciato la notte scorsa dalle forze russe contro un hotel a Kramatorsk, nell'Ucraina orientale: lo hanno reso noto le autorità regionali. "Le tre vittime sono giornalisti, cittadini dell'Ucraina, degli Stati Uniti e del Regno Unito", ha scritto su Telegram il capo della regione di Donetsk, Vadym Filashkin, aggiungendo che le operazioni di salvataggio sono in corso. Si ritiene che il giornalista dispeso si trovi sotto le macerie dell'edificio.

Le vittime

Filashkin ha affermato che l'attacco, ha è avvenuto "nel cuore della notte", aggiungendo che "è stato preso di mira un hotel in città: al momento si sa che due persone sono ferite e una è sotto le macerie". "Tutte e tre le vittime sono giornalisti, cittadini ucraini, statunitensi e britannici. Oltre all'hotel, è stato danneggiato anche un grattacielo nelle vicinanze", ha proseguito. "Le autorità, la polizia e i soccorritori stanno lavorando sulla scena. Le macerie sono state rimosse e le operazioni di soccorso sono in corso". Kramatorsk è l'ultima grande città del Donbass ancora sotto il controllo ucraino. Si trova a circa 20 chilometri dalla linea del fronte.La città contava circa 150.000 abitanti prima dell'invasione russa del febbraio 2022, ma da allora è stata oggetto di ripetuti attacchi.

Reuters: "Il disperso è dei nostri"

L'agenzia di stampa Reuters ha reso noto che il giornalista disperso in seguito al bombardamento di un hotel di Kramatorsk da parte della Russia è un membro del suo team in Ucraina. "Un membro della squadra Reuters che copriva la guerra in Ucraina è disperso e altri due sono stati ricoverati in ospedale dopo un attacco a un hotel nella città ucraina orientale di Kramatorsk", scrive l'agenzia sul suo sito, precisando che la sua troupe che alloggiava nell'Hotel Sapphire colpito era composta da sei persone.

18 giorni fa
Estero
Zelensky ha celebrato l'indipendenza ucraina
Zelensky, nel suo discorso alla Nazione, ha anche fatto il punto della situazione sulla guerra, sottolineando i recenti successi di Kiev.

L'Ucraina celebra il giorno dell'Indipendenza, dichiarata - ieri - 33 anni fa dal parlamento dell'allora Repubblica Sovietica, poi confermata col referendum del 1° dicembre successivo.

"La guerra è tornata in Russia"

Ieri, in pieno conflitto, mentre i missili russi ancora cadono e Kiev è impegnata in un'audace sortita nell'oblast di Kursk, il presidente Volodymyr Zelensky, nel rivolgersi ai suoi cittadini, ha rimarcato come, dopo aver scatenato la guerra, la guerra sia "tornata in Russia". "È così che reagisce l'indipendenza, con la rappresaglia, per i nostri civili, i nostri genitori, i nostri figli", ha dichiarato Zelensky.

La cerimonia simbolica

Il presidente polacco Andrzej Duda e la premier lituana Ingrida Simonyte sono stati poi accolti nella capitale ucraina nel corso di una cerimonia altamente simbolica poiché, oltre ad essere tra i più solidi alleati sin dal primo giorno dell'invasione decisa da Vladimir Putin, tutte e tre le nazioni erano di fatto riunite nella Confederazione Polacco-Lituana, fiorente centro politico ed economico dell'epoca moderna smembrato da Austria, Prussia e Russia nel corso del 1700.

Il punto sulla guerra

Non solo. Zelensky ha scelto questo giorno per rivelare che, per la prima volta, le forze armate hanno usato "con successo" contro i russi "una classe di armi completamente nuova", un "missile-drone chiamato Palianytsia" interamente fabbricato in Ucraina. In pratica, oltre il danno la beffa, dato che il Palianytsia è sì un tipo di pane cotto al forno, ma storicamente è una parola che viene fatta pronunciare alle sospette spie poiché difficile da pronunciare per i russi. Zelensky ha poi sottolineato che il nuovo missile-drone 'fatto in casa' è un modo per agire "mentre alcuni partner sono lenti nelle loro decisioni" e ha nuovamente invitato gli alleati a "revocare" le restrizioni sull'uso delle armi. Su X la vicepresidente Kamala Harris e candidata alla Casa Bianca, forte di una convention di successo che sembra aver resuscitato i Democratici, ha assicurato che gli Usa "continueranno essere a fianco all'Ucraina nella sua battaglia per la libertà dall'aggressione russa". Ma le congratulazioni sono arrivate anche dalla maggior parte degli altri alleati, Unione Europea e Nato in testa.

La cronaca dal fronte

La guerra, in tutto ciò, naturalmente non si ferma. A Kostyantynivka, nell'est, cinque persone sono morte e cinque sono rimaste ferite in seguito a un bombardamento dei russi mentre, dal canto suo, Kiev dice di aver distrutto un deposito di munizioni nell'oblast di Voronezh e minaccia di espandersi ulteriormente nel Kursk. Certo, nonostante i successi delle ultime settimane la situazione per l'Ucraina, specie nel Donbass, resta precaria e rischia di perdere l'hub strategico di Pokrovsk, nel Donetsk. Quale sia la sua strategia dunque non è del tutto chiara - va bene la zona cuscinetto per proteggere i civili ma appare riduttivo - tanto più che il presidente ha escluso di volersela giocare "come una carta per il dialogo". Zelensky sostiene di non poter parlare "apertamente" dell'operazione a Kursk ma uno degli obiettivi è senz'altro far quanti più prigionieri russi possibile per poi scambiarli con i propri detenuti al di là del confine. Un piano che evidentemente sta funzionando: in ben 115 sono tornati a casa nel giorno dell'Indipendenza, con colpo che è anche mediatico.

Putin, l'indice di gradimento è in calo

Ma forse c'è pure un'altra spiegazione all'operazione di Kursk, più sottile. La testata indipendente russa Meduza riferisce infatti che il sito web del Centro russo di ricerca sull'opinione pubblica rivela come l'indice di gradimento di Putin nella settimana dal 12 al 18 agosto sia sceso del 3,5% rispetto alla settimana precedente, raggiungendo il 73,6%. Sembra nulla ma, sempre secondo l'istituto demoscopico, si tratta di "un calo record" negli indicatori dall'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte delle truppe russe nel febbraio 2022.

19 giorni fa
Estero
Zelensky: "Il Kursk non è una carta per dialogare con Mosca"
È quanto affermato dal presidente ucraino.

"Qualcuno dice della zona cuscinetto" creata con l'offensiva a Kursk "che la giocheremo come una carta per il dialogo. Quale dialogo? Vi dirò io chi lo dice: è Putin. Non stiamo giocando nessuna carta". Lo ha detto Volodymyr Zelensky citato da Ukrinform. "Ci sono diversi risultati di questa operazione, ma non posso parlare di tutti", ha detto il presidente ucraino. "Innanzitutto, il fondo di scambio" dei prigionieri di guerra "è qualcosa di cui possiamo parlare apertamente e viene rifornito". Il secondo risultato "è l'interruzione dell'operazione russa nel nord con un attacco preventivo. Abbiamo adempiuto a questo compito".

19 giorni fa
Guerra in Ucraina
Zelensky: "Il nonno malato di Mosca non ci detterà linee rosse"
È quanto affermato dal presidente ucraino in un videomessaggio registrato in occasione del 33esimo anniversario della dichiarazione di indipendenza dell'Ucraina.

"Il nonno malato della Piazza Rossa" non detterà agli ucraini le sue "linee rosse": lo ha detto in un videomessaggio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendosi al presidente russo Vladimir Putin, nel giorno del 33esimo anniversario della dichiarazione di indipendenza del Paese. Lo riporta RBC-Ucraina.

Il videomessaggio è stato registrato dalla regione di Sumy, vicino al fiume Psel a pochi chilometri dal confine con la Russia. "Novecentotredici giorni fa, anche attraverso la regione di Sumy, la Russia è entrata in guerra contro di noi. Ha violato non solo i confini sovrani, ma anche i limiti della crudeltà e del buon senso. Cercando infinitamente una cosa: distruggerci", ha affermato Zelensky. "E ciò che il nemico ha portato nella nostra terra ora è tornato a casa sua. E chi voleva trasformare la nostra terra in una zona cuscinetto dovrebbe riflettere affinché il Paese non diventi una federazione cuscinetto", ha proseguito.

"Anche il nostro nemico conoscerà la punizione ucraina"

Il capo dello Stato ha sottolineato che i russi devono sapere che prima o poi la risposta ucraina arriverà in ogni punto della Federazione Russa che rappresenta una minaccia per la vita dello Stato e del popolo ucraini. "A tutto il nostro popolo che preferirebbe non conoscere mai nella sua vita i nomi di questi luoghi maledetti: 'Savasleika', 'Olenya', 'Engels'. Ma, purtroppo, gli ucraini li conoscono. Pertanto, anche il nostro nemico saprà cos'è la punizione in stile ucraino", ha aggiunto. Zelensky ha poi sottolineato che la Russia non detterà le sue linee rosse agli ucraini, poiché l'Ucraina sceglie la propria strada. "Gli occhi sbiaditi dei loro capi percepiscono il mondo intero come una zona grigia. Ma noi non permetteremo che si trasformi in una zona grigia la terra dove di diritto dovrebbe esserci una bandiera blu e gialla. Non sarà il nonno malato della Piazza Rossa, che minaccia costantemente tutti con un bottone rosso, a dettarci le sue linee rosse. Solo l'Ucraina e gli ucraini stabiliranno da soli come vivere, quale strada seguire e quale scelta fare, perché è così che funziona l'indipendenza".

19 giorni fa
Conflitti
Mosca, "Scambiati 115 prigionieri per parte con l'Ucraina"
Lo ha annunciato oggi il ministero della difesa di Mosca.

Centoquindici soldati russi catturati dalle forze ucraine durante la loro offensiva nella regione di confine di Kursk sono stati scambiati con altrettanti militari ucraini detenuti in Russia: lo ha annunciato oggi il ministero della difesa di Mosca. "Alla fine del processo negoziale, 115 militari russi catturati nella regione di Kursk sono stati restituiti dal territorio controllato dal regime di Kiev. In cambio sono stati consegnati 115 prigionieri di guerra delle forze armate ucraine", si legge in un comunicato. "Altri 115 dei nostri difensori sono tornati a casa oggi. Sono guerrieri della Guardia Nazionale, delle Forze Armate, della Marina e del Servizio di Guardia di Frontiera dello Stato. Ricordiamo tutti. Li stiamo cercando e stiamo facendo ogni sforzo per riportarli tutti indietro", ha scritto su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in merito allo scambio di prigionieri con la Russia. "Sono grato a ogni unità che rifornisce il nostro fondo di scambio" di prigionieri di guerra, "ciò aiuta a promuovere la liberazione del nostro personale militare e civile dalla prigionia russa. Ringrazio il nostro team e i nostri partner, gli Emirati Arabi Uniti, per aver riportato a casa la nostra gente", ha concluso, pubblicando alcune immagini del ritorno dei prigionieri ucraini.

19 giorni fa
Guerra in Ucraina
La NATO celebra l'indipendenza dell'Ucraina, "non taceremo"
Lo si legge sull'account X ufficiale della NATO.

"Oggi l'Ucraina celebra il suo Giorno dell'Indipendenza. Sono passati più di 900 giorni dall'invasione su larga scala della Russia: finché le armi russe non taceranno, noi non taceremo". Lo si legge sull'account X ufficiale della NATO con la chiave #MakeNoiseForUkraine.

Marie-Doha Besancenot, Assistente del Segretario generale per la diplomazia pubblica, aggiunge: "Il 24 agosto ricorre la Giornata dell'Indipendenza dell'Ucraina, che tuttavia sta ancora combattendo, a due anni e mezzo dall'invasione su larga scala da parte della Russia. Oggi, mentre celebriamo la resilienza e il coraggio del popolo ucraino, facciamo rumore per l'Ucraina".

19 giorni fa
Guerra in Ucraina
"Ieri 132 droni russi sono stati rilevati sulla regione di Zaporizhzhia"
Lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov.

Le forze russe hanno attaccato ieri la regione ucraina di Zaporizhzhia, nel sud-est del Paese, con 132 droni, almeno quattro missili e oltre 160 colpi di artiglieria: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov. "Durante il giorno gli occupanti hanno colpito 306 volte nove insediamenti della regione di Zaporizhzhia" si legge nel messaggio. "Le truppe russe hanno effettuato sei attacchi aerei su Orikhov, Novoandriivka, Malia Tokmachka e Levadny".

Inoltre, "132 droni di vario tipo hanno attaccato Bilenka, Gulyaipole, Novoandriivka, Robotyna, Mala Tokmachka, Levadna e Malynyvka. Quattro attacchi missilistici antiaerei hanno preso di mira Gulyaipole e Robotyne e 164 colpi di artiglieria sono stati sparati sui territori di Bilenkoy, Gulyaipol, Orikhov, Preobrazhenka, Novoandriivka, Robotyny, Mala Tokmachka, Malynyvka e Levadny".

Nel complesso, hanno subito danni 17 tra edifici residenziali e infrastrutture, ma non sono stati segnalati feriti o vittime.

19 giorni fa
Estero
Dichiarato lo Stato di emergenza nella regione russa di Voronezh
Lo ha reso noto il governatore della regione, Alexander Gusev, aggiungendo che in seguito ad un incendio sono state evacuate circa 200 persone.

Le autorità russe hanno dichiarato questa mattina lo stato di emergenza in un distretto della regione di Voronezh, che durante la notte è stato preso di mira da droni ucraini. Lo ha reso noto il governatore della regione, Alexander Gusev, aggiungendo che in seguito ad un incendio sono state evacuate circa 200 persone. Secondo alcuni media è stato colpito un deposito di munizioni, stando a quanto riporta la Tass.

"Evacuate 200 persone"

"Lo stato di emergenza è stato introdotto nel territorio di tre insediamenti per rispondere alle conseguenze di incendi e detonazioni di oggetti esplosivi nel distretto di Ostrogozhsky" si legge in un comunicato pubblicato su Telegram. "Sono stati evacuati un villaggio e un'associazione di giardinieri, per un totale di circa 200 persone. È stato aperto un rifugio di emergenza, ma quasi tutte le persone sono state ospitate da parenti". Gusev ha spiegato che detriti di un drone colpito dalle difese aeree russe "hanno causato un incendio che ha portato alla detonazione di oggetti esplosivi. Non sono state segnalate altre vittime o danni a strutture civili". Il governatore non ha precisato cosa abbiano colpito i detriti del drone, ma secondo canali Telegram russi si tratta di un deposito di munizioni.

Il ministero della difesa russo ha reso noto che nella notte sono stati abbattuti cinque droni ucraini sul territorio della regione di Voronezh.

21 giorni fa
Conflitti
Mosca: "Sventato un tentativo di incursione ucraina a Bryansk"
Lo ha dichiarato il governatore dell'oblast russo.

Le forze russe hanno impedito un'incursione di "sabotatori" ucraini nella regione russa di Bryansk, al confine con l'Ucraina. Lo ha dichiarato il governatore dell'oblast russo, Alexander Bogomaz, citato da Ria Novosti. "Il 21 agosto, nel distretto di Klimovsky, nella regione di Bryansk, è stato fermato un tentativo di penetrazione ucraina nel territorio della Federazione Russa. Durante la battaglia, un tentativo di sfondamento è stato impedito dalle forze dell'Fsb e unità delle forze armate russe", ha detto sul canale Telegram, aggiungendo che la situazione si è ormai stabilizzata ed è sotto controllo.

22 giorni fa
Guerra in Ucraina
Il Consiglio federale adotta ulteriori sanzioni del 14° pacchetto Ue
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Le modifiche dell’ordinanza corrispondente entrano in vigore il 27 agosto 2024. Il 9 luglio 2024 erano già state aggiunte alla lista delle sanzioni svizzere 69 persone fisiche e 47 organizzazioni.

Oggi, 21 agosto 2024, il Consiglio federale ha deciso di aderire a ulteriori misure del 14° pacchetto di sanzioni dell’UE nei confronti della Russia. Le modifiche dell’ordinanza corrispondente entrano in vigore il 27 agosto 2024. Il 9 luglio 2024 erano già state aggiunte alla lista delle sanzioni svizzere 69 persone fisiche e 47 organizzazioni.

14esimo pacchetto

In risposta al protrarsi dell'aggressione militare e alle continue azioni destabilizzanti della Russia che minano l'integrità territoriale, la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina, il 24 giugno 2024 l'UE ha adottato nuove misure contro la Russia nell'ambito del 14° pacchetto di sanzioni. Come da sua competenza, il 9 luglio 2024 il DEFR ha inserito nella lista delle sanzioni altre 69 persone fisiche e 47 tra imprese e organizzazioni.

Riunione odierna del CF

Nella riunione del 21 agosto 2024 il Consiglio federale ha deciso di aderire a ulteriori misure del 14° pacchetto di sanzioni dell'UE nei confronti della Russia. Si tratta in particolare di una precisazione dei divieti riguardanti i diamanti russi, divieti che vengono armonizzati a livello internazionale. L'attuazione efficace di tali sanzioni e il coordinamento internazionale sono di grande importanza per il Consiglio federale. Inoltre, sono stati prorogati i termini per la concessione di deroghe al fine di consentire il ritiro di investimenti dalla Russia. L'obiettivo è garantire che le aziende svizzere possano porre legalmente fine alle loro attività commerciali in Russia. Le modifiche dell'ordinanza corrispondente entrano in vigore il 27 agosto 2024. Il 14° pacchetto di sanzioni adottato dall'UE il 24 giugno 2024 prevede una serie di misure aggiuntive che al momento sono oggetto di un esame approfondito. Dopo la comunicazione da parte del capo del DEFR nella riunione del 21 agosto 2024 il Consiglio federale si occuperà a breve di tali misure.

22 giorni fa
Estero
Kiev: "Verso evacuazione di 45mila persone dalla regione di Sumy"
È quanto scrivono i media, citando il ministro degli Interni ucraino.

Le autorità stanno pianificando di evacuare un totale di 45.000 residenti dalla regione di Sumy, rendono noto i media di Kiev citando il ministro degli Interni ucraino Ihor Klymenko. L'oblast confina con quello russo di Kursk, teatro dell'offensiva ucraina. "Da un lato abbiamo allontanato il nemico dal confine, ma sta ancora cercando di reagire", ha detto Klymenko.

24 giorni fa
Guerra in Ucraina
 Zelensky: "Controlliamo 1'250 km2 e 92 località nel Kursk"
Il leader ucraino ha inoltre rilanciato l'appello agli alleati a dare il via libera all'uso di armi a lunga gittata per fermare l'avanzata russa nell'est.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivendicato il controllo da parte delle sue truppe di oltre 1250 km quadrati e 92 località nella regione russa di Kursk, dove sono entrate il 6 agosto scorso. In un discorso davanti agli ambasciatori ucraini a Kiev, pubblicato sul suo profilo X (ex Twitter), il leader ucraino ha inoltre rilanciato l'appello agli alleati a dare il via libera all'uso di armi a lunga gittata per fermare l'avanzata russa nell'est.

24 giorni fa
Conflitti
"Bombardiere russo distrugge gli armamenti ucraini nel Kursk"
Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo.

Un bombardiere russo Su-34 ha lanciato un attacco notturno con bombe plananti contro forze ucraine corazzate nella regione del Kursk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo. "L'attacco contro gli obiettivi del nemico - si legge nellla dichiarazione - è stato lanciato con bombe aeree potenziate". Dopo aver ricevuto una conferma basata che gli obiettivi erano stati distrutti, "gli equipaggi sono tornati alla base ", ha affermato. L'esercito ucraino ha lanciato un massiccio attacco alla regione di confine di Kursk lo scorso 6 agosto.

un mese fa
Guerra in Ucraina
Accordo in videoconferenza per l'Ucraina
Lo ha riferito l'ufficio della presidenza ucraina al Washington Post in relazione alle rivelazioni del giornale sul summit in preparazione in Qatar.

Il vertice di Doha per negoziare - in maniera indiretta attraverso il Qatar - un accordo tra Mosca e Kiev che fermi gli attacchi alle infrastrutture energetiche da entrambe le parti, è stato posticipato "a causa della situazione in Medio Oriente", ma si svolgerà in formato videoconferenza il 22 agosto, dopodiché Kiev si consulterà con i suoi partner sull'attuazione di quanto discusso.

I russi si sono ritirati dall'iniziativa

Lo ha riferito l'ufficio della presidenza ucraina al Washington Post in relazione alle rivelazioni del giornale sul summit in preparazione in Qatar. Il Washington Post ha scritto che l'attacco ucraino nel Kursk ha per il momento fatto ritirare i russi dall'iniziativa, che prevedeva l'invio di delegazioni a Doha, dove avrebbero avuto colloqui indiretti.

un mese fa
Guerra in Ucraina
Attacco a Kursk, saltano i negoziati a Doha
I funzionari russi hanno rinviato il loro incontro con i funzionari del Qatar dopo l'incursione dell'Ucraina nella Russia occidentale.

Ucraina e Russia avrebbero dovuto inviare delegazioni a Doha verso la fine di agosto per negoziare un accordo storico che fermasse gli attacchi alle infrastrutture energetiche ed elettriche da entrambe le parti, ma l'offensiva ucraina nel Kursk ha fatto saltare questa iniziativa. Lo hanno affermato al Washington Post diplomatici e funzionari a conoscenza delle discussioni. La speranza era che i negoziati potessero portare a un accordo più completo per porre fine alla guerra, secondo i funzionari che hanno parlato in condizione di anonimato.

Molti tentativi falliti

Funzionari ucraini e russi non si sono incontrati faccia a faccia per colloqui dai primi mesi di guerra, quando le delegazioni di entrambe le parti si sono riunite per colloqui segreti a Istanbul. Quelle negoziazioni alla fine sono fallite. In seguito, le due parti hanno concordato un accordo sui cereali che ha portato la Russia a revocare temporaneamente un blocco navale, consentendo all'Ucraina di trasferire il grano attraverso il Mar Nero. Anche questo è saltato mesi dopo quando la Russia si è ritirata dall'accordo. Altri tentativi di stabilire corridoi umanitari sono in gran parte falliti.

L'attacco ucraino ha cambiato i piani

Un diplomatico informato sui colloqui ha affermato che i funzionari russi hanno rinviato il loro incontro con i funzionari del Qatar dopo l'incursione dell'Ucraina nella Russia occidentale. La delegazione di Mosca l'ha descritta come "un'escalation", ha detto il diplomatico, aggiungendo che Kiev non ha avvisato Doha della sua offensiva transfrontaliera.

un mese fa
Guerra in Ucraina
Truppe ucraine tentano di penetrare nella regione di Belgorod
Il tentativo dei soldati di Kiev è stato respinto dalle forze russe. Si registrano delle perdite.

Alcuni giorni fa, intorno al 12 agosto, alcune centinaia di soldati ucraini hanno tentato di penetrare nel territorio russo di Belgorod con alcuni blindati. Mentre le truppe di Kiev avanzavano da giorni nella regione di Kursk, a Belgorod hanno trovato una "resistenza accanita" da parte delle forze russe, che, a contrariamente a Kursk, erano "preparate" a respingere le truppe ucraine. Lo riferisce il Washington Post, che cita soldati ucraini in un reportage ripreso oggi anche da alcuni media ucraini, fra cui l'Ukrainska Pravda.

Silenzio da entrambe le parti

Un episodio sul quale finora hanno mantenuto il silenzio sia Mosca, che aveva solo reso noto di aver inviato delle truppe di rinforzo nell'oblast di Belgorod e ivi dichiarato lo stato d'emergenza per i "bombardamenti ucraini", sia Kiev.

La testimonianza

Tre soldati ucraini, incluso un ufficiale, raccontano come, dopo mesi in cui erano dislocati sul confine, sono stati inviati quattro giorni fa in Russia. Il 24enne Hacker, che vuole essere identificato solo con il nome di battaglia, secondo le regole militari ucraine, riferisce che "avevano attraversato il confine in pieno giorno con una formazione di veicoli blindati". Mentre si preparavano a passare il confine a Kolotilovka, dove c'era stato in precedenza uno scambio di prigionieri di guerra, Hacker ricorda di aver pensato che fosse una mossa un po' "folle". Le truppe russe nel Belgorod erano preparate al loro arrivo, in contrasto con le rapide avanzate delle unità ucraine attraverso (la regione di) Kursk. "Benché alcuni russi si fossero ritirati, la zona era fortificata, con 'denti di drago', barriere anticarro e fitti campi minati" - racconta il soldato 'Hacker' al Washington Post. Gli ucraini sono finiti quasi subito sotto un intenso fuoco di artiglieria, droni e bombe d'aereo. Gli ucraini sono avanzati per circa 10 km, conquistando posizioni abbandonate dai russi, ma i combattimenti sono rimasti intensi. "Tutti i nostri soldati sono stati feriti il giorno in cui siamo arrivati", racconta Hacker. Il gruppo di militari di Kiev è rimasto trincerato, sotto intenso fuoco russo, finché non sono stati prelevati da mezzi blindati all'alba di giovedì (15 agosto) e riportarli in Ucraina. Alcuni dei soldati erano feriti gravemente e altri sono deceduti. Hacker ha confessato di aver temuto di morire: "non conoscevamo il loro territorio".

un mese fa
Guerra in Ucraina
Mosca: "missili USA per distruggere il ponte nel Kursk"
Lo ha dichiarato sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.

Mosca asserisce che per distruggere il ponte sul fiume Seim, nella regione russa di Kursk invasa dalle truppe ucraine, gli ucraini abbiano utilizzato sistemi missilistici di fabbricazione Usa. Lo ha dichiarato sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.

"Missili di fabbricazione occidentale"

"Per la prima volta, la regione di Kursk è stata colpita da sistemi missilistici di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani. L'effetto è stato la distruzione completa del ponte e i volontari che stavano assistendo l'evacuazione della popolazione civile sono stati uccisi", scrive Zakharova, ripresa poi dal Guardian. 

L'azione ucraina

Le forze ucraine hanno distrutto un ponte sul fiume Seim nel distretto di Glushkovsky della regione russa di Kursk. Lo ha detto alla Tass un rappresentante regionale di polizia. "Confermiamo le segnalazioni secondo cui il nemico ha colpito un ponte sul Seim. L'evacuazione via terra da una parte del distretto di Glushkovsky è interrotta", ha aggiunto. In seguito, anche il governatore ad interim della regione di Kursk Alexey Smirnov ha confermato che un ponte sul fiume Seim è stato distrutto da un attacco ucraino.

un mese fa
Guerra in Ucraina
Ucraina avanza in Russia, ma Mosca mantiene pressione
Le forze ucraine hanno attaccato questa regione di confine il 6 agosto, conquistando diverse decine di località in quella che è la più grande operazione militare straniera su suolo russo dalla Seconda Guerra mondiale.

Kiev ha oggi rivendicato ulteriori progressi militari nella oblast (regione) russa di Kursk, al nono giorno della sua offensiva. Da parte sua, l'esercito russo ha sostenuto di aver ripreso un villaggio e di averne occupato un altro nell'Ucraina orientale.

L'attacco dell'Ucraina

Le forze ucraine hanno attaccato questa regione di confine il 6 agosto, conquistando diverse decine di località in quella che è la più grande operazione militare straniera su suolo russo dalla Seconda Guerra mondiale. Il comandante dell'esercito ucraino Oleksandr Syrsky ha rivendicato un'avanzata di 35 chilometri in profondità e il controllo totale di 1150 chilometri quadrati e 82 località, otto in più rispetto all'altro ieri.

Cittadina russa "liberata"

Il presidente Volodymyr Zelensky dal canto suo ha annunciato che le sue forze hanno completamente "liberato" la cittadina russa di Sudzha, località di 5500 abitanti situata a circa dieci chilometri dal confine che rappresenta la principale vittoria delle forze ucraine in questa offensiva.

un mese fa
Estero
"Ulteriori progressi nella regione di Kursk"
Lo dichiara il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Stiamo facendo ulteriori progressi nella regione (russa, ndr) di Kursk. Da uno a due chilometri in diverse aree dall'inizio della giornata. E più di 100 militari russi catturati nello stesso periodo": lo scrive sul servizio di messaggistica Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

un mese fa
Guerra in Ucraina
L'incursione a Kursk mette in pausa il tema dei negoziati di pace
Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

"L'Ucraina ha come minimo sospeso a lungo termine il percorso relativo ai negoziati di pace", ha dichiarato l'ambasciatore russo con incarichi speciali, Rodion Miroshnik, commentando l'incursione delle truppe ucraine nella regione russa di Kursk. Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

un mese fa
Guerra in Ucraina
La regione russa di Belgorod dichiara lo stato d'emergenza
Il governatore Vyacheslav Gladkov ha spiegato che il provvedimento viene preso "per garantire una maggiore protezione della popolazione e fornire ulteriore sostegno alle vittime".

Lo stato di emergenza è stato dichiarato oggi nella regione russa di Belgorod. "La situazione rimane estremamente difficile e tesa a causa dei bombardamenti delle forze armate ucraine. Le case sono state distrutte, tra i civili ci sono morti e feriti", ha scritto stamattina su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov annunciando che viene "stabilito lo stato d'emergenza a livello regionale". Gladkov ha spiegato che il provvedimento viene preso "per garantire una maggiore protezione della popolazione e fornire ulteriore sostegno alle vittime".

Abbattuti droni ucraini

Le autorità delle regioni di Kursk, Voronezh e Bryansk hanno riferito che droni provenienti dall'Ucraina sono stati abbattuti stanotte dalle difese aeree russa. Dal 6 agosto l'Ucraina sta conducendo una grande offensiva nell'oblast di Kursk, rivendicando la conquista di più di 1.000 km quadrati di territorio russo. Le autorità di Mosca hanno riconosciuto la perdita di 28 località. Secondo il think tank americano Istituto per lo studio della guerra (Isw), le truppe di Kiev sono avanzate di 800 km quadrati della regione di Kursk mentre dal 1 gennaio 2024 quelle di Mosca sono penetrate di 1.360 km quadrati nel territorio ucraino.

un mese fa
Estero
L'Onu si dice "preoccupato per le operazioni militari a Kursk"
Per il portavoce dell'agenzia per i diritti umani delle Nazioni Unite, "la protezione dei civili deve essere la massima priorità".

L'agenzia per i diritti umani delle Nazioni Unite è preoccupata per il possibile impatto sui civili dei recenti sviluppi militari nella guerra tra Russia e Ucraina. Lo riporta il Guardian. "Ovunque si verifichino operazioni militari da entrambe le parti, la protezione dei civili in conformità con il diritto umanitario internazionale deve essere la massima priorità", ha affermato la portavoce dell'agenzia in un briefing, aggiungendo che l'Onu ha ricevuto resoconti non verificati di quattro civili uccisi, più un corrispondente di guerra e una paramedica feriti. Non è stata in grado di stabilire in quali circostanze si siano verificati questi episodi.

un mese fa
Estero
Mosca, "Altri 2mila civili stanno lasciando le zone dei combattimenti nel Kurk"
Lo ha detto Artyom Sharov, del ministero delle Emergenze russo.

Altri 2.000 civili hanno lasciato nelle ultime 24 ore le aree dei combattimenti in corso nella regione russa di Kursk, dove dal 6 agosto è in corso un'incursione delle forze ucraine. Lo ha detto Artyom Sharov, del ministero delle Emergenze russo. Ieri il governatore della regione, Alexei Smirnov, aveva detto che dall'inizio dell'operazione erano circa 121.000 gli evacuati.

un mese fa
Conflitti
Kiev: "Stiamo raggiungendo i nostri obiettivi nel Kursk"
È quanto affermato dal portavoce del ministero degli esteri ucraino Heorhii Tyhiy.

Le Forze armate ucraine stanno raggiungendo i loro rispettivi obiettivi nella regione (russa, ndr) di Kursk e continueranno ad agire nella misura necessaria per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina: lo ha detto il portavoce del ministero degli esteri ucraino Heorhii Tyhiy, come riporta RBC-Ucraina. L'operazione, ha aggiunto, "impedisce alla Russia di trasferire ulteriori unità nella regione (ucraina, ndr) di Donetsk e complica la sua logistica militare". Tyhiy ha quindi sottolineato che l'Ucraina non cerca di impadronirsi di territori stranieri: Kiev non è interessata a conquistare il territorio della regione di Kursk, "gli obiettivi delle Forze armate dell'Ucraina sono solo le strutture militari e contingenti militari" russi. "È stata la Russia a portare la guerra in Ucraina ed è giusto che ora questa guerra ritorni in territorio russo - ha aggiunto -. Quanto prima la Russia accetterà di ristabilire una pace equa, tanto prima cesseranno le incursioni ucraine sul territorio russo".

un mese fa
Guerra in Ucraina
"Le cause dell'incendio a Zaporizhzhia non sono ancora chiare"
Lo ha affermato l'Agenzia internazionale per l'energia atomica.

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) afferma di non essere al momento in grado di "trarre conclusioni definitive" sulle cause dell'incendio di due giorni fa alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. L'Aiea specifica tuttavia come sia "improbabile" che il rogo possa essere partito "dalla base della torre di raffreddamento", aggiungendo di non aver trovato "resti di pneumatici o di droni" durante il suo sopralluogo di ieri alla struttura.

Danno concentrato all'interno

In un comunicato pubblicato sul suo sito internet, l'Aiea spiega che "a seguito della richiesta di valutare immediatamente l'impatto dell'incendio" i suoi esperti hanno avuto ieri mattina "accesso all'area". Durante la visita della squadra alla torre di raffreddamento "è stato stabilito che il danno era molto probabilmente concentrato all'interno" della struttura, con aree bruciate nelle apparecchiature "più in alto". Il direttore il direttore generale dell'Aiea, Rafael Mariano Grossi, specifica che "per motivi di sicurezza" ai suoi esperti "non è stato consentito l'accesso" a due luoghi specifici interessati dall'incendio e che un ulteriore sopraluogo verrà richiesto nelle prossime ore.

Sicurezza non compromessa

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica ribadisce che "la sicurezza nucleare dell'impianto non è stata compromessa, poiché le torri di raffreddamento non sono attualmente in funzione non essendo necessarie come parte del meccanismo di raffreddamento dei reattori, che sono tutti in uno stato di spegnimento a freddo". L'Aiea sottolinea infine che "non è presente materiale radioattivo nell'area delle torri, che si trova a circa 1,5 chilometri dai reattori della centrale. Ieri la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato l'Ucraina di "terrorismo nucleare" per l'incendio a Zaporizhzhia, che secondo Mosca è stato provocato da un bombardamento delle forze di Kiev. Il Cremlino ha quindi chiesto all'Aiea di "indicare il responsabile del bombardamento". Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato gli "occupanti russi" di avere appiccato l'incendio nella centrale.

un mese fa
Guerra in Ucraina
Kiev: "Controlliamo mille chilometri quadrati in Russia"
Lo ha detto il capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky.

"Continuiamo a condurre operazioni offensive nella regione di Kursk. Attualmente controlliamo circa 1'000 chilometri quadrati del territorio della Federazione Russa". Lo ha detto il capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky durante una riunione con Volodymyr Zelensky. Quest'ultimo scrive su X: "Siamo grati a tutti i soldati e comandanti per la loro resilienza e le loro azioni decisive. Tra le altre cose, abbiamo incaricato il ministro degli Interni, altri funzionari governativi e il servizio di sicurezza dell'Ucraina di preparare un piano umanitario per l'area delle operazioni".

Le operazioni russe

Dal canto loro, le forze armate russe hanno accelerato il ritmo della loro offensiva nella regione ucraina orientale di Donetsk, ha affermato il ministero della Difesa, annunciando che oggi le truppe di Mosca hanno conquistato il villaggio di Lisichnoye. La scorsa settimana, sono stati conquistati altri due insediamenti, aggiunge il ministero: quelli di Timofeyevka e e di Veseloye. Intanto, gli Stati Uniti si dicono "pronti a rispondere" se l'Iran "andrà avanti nel suo piano di consegnare centinaia di missili balistici alla Russia". Lo ha detto il vice portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel esprimendo "la profonda preoccupazione" di Washington per le notizie in questo senso.

un mese fa
Conflitti
Pace in Ucraina, per Italia e Svizzera al tavolo delle discussioni deve partecipare anche la Russia
© Teleticino
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Italia e Svizzera hanno adottato una dichiarazione congiunta sull'Ucraina, firmata oggi a Locarno a margine del Festival, dal ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis e dal suo omologo italiano Antonio Tajani.

Il ministro degli esteri Ignazio Cassis e il suo omologo italiano e vicepresidente del Consiglio dei ministri, Antonio Tajani, hanno firmato oggi una dichiarazione congiunta sull'Ucraina a margine del Festival del Cinema di Locarno che oggi celebra "la Giornata della diplomazia". In essa i due firmatari esprimono la loro "profonda preoccupazione" per la "continua aggressione" della Russia contro l'Ucraina. "La dichiarazione intende sottolineare l'impegno comune dei due Paesi per la pace", ha dichiarato Tajani ai media a Locarno. Non è un caso che l'Italia e la Svizzera abbiano firmato la dichiarazione proprio oggi, giorno del 75° anniversario dell'adozione delle Convenzioni di Ginevra, ha spiegato Cassis, sottolineando che la Giornata della diplomazia offre una piattaforma per riflettere sulle relazioni diplomatiche.

Il conflitto "ha già causato gravissime conseguenze sociali ed umanitarie, nonché danni permanenti alle infrastrutture civili. Dalla Conferenza internazionale sulla pace in Ucraina svoltasi sul Bürgenstock lo scorso 16 giugno è giunto un forte appello alle parti coinvolte affinché venga garantita la sicurezza nucleare, messa a forte rischio dalle operazioni militari in corso, oltre che la sicurezza alimentare, e si proceda senza indugio alla liberazione di tutti i prigionieri di guerra, oltre che dei minori e civili ucraini deportati", si legge in una dichiarazione.

"La Russia va inclusa nelle discussioni"

L'Italia "si appresta ad ospitare la Conferenza Internazionale per la ricostruzione in Ucraina nel 2025, la quarta di una serie iniziata proprio in Ticino - a Lugano - e proseguita a Londra e Berlino. L'Italia assume questo impegno essenziale per la fase post-conflittuale e per dare una speranza di futuro al Paese". "I due ministri hanno concordato di rimanere in contatto al fine di cooperare per creare le migliori condizioni per un secondo Vertice sulla pace che veda la partecipazione delle parti inclusa la Russia e di tutti gli attori globali interessati". Italia e Svizzera, per arrivare a una pace giusta "invitano tutti gli attori internazionali interessati a non lesinare gli sforzi per giungere ad una piattaforma negoziale condivisa, basata sul rispetto del diritto internazionale e sui principi di integrità territoriale ed indipendenza degli Stati, sanciti nella Carta delle Nazioni Unite, considerando anche le proposte sinora da più parti avanzate per porre termine al conflitto", si aggiunge nella nota.

"Un'accoglienza amichevole in Ticino"

I due ministri hanno discusso anche delle relazioni bilaterali fra i due Paesi e dell'attualità internazionale sulle Isole di Brissago. Hanno inoltre parlato di approvvigionamento energetico, della questione dei rifugiati e del programma di ricerca Orizzonte Europa. Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri ha inoltre informato il suo omologo sui negoziati in corso con l'Unione europea e ribadito l'obiettivo del Consiglio federale di stabilizzare e sviluppare la via bilaterale con Bruxelles. Tajani si è detto molto soddisfatto dei colloqui avuti. L'accoglienza in Ticino non è stata formale, ma amichevole, ha detto ringraziando anche Christian Vitta, presidente del Governo cantonale ticinese, con cui ha discusso sinergie nell'ambito della collaborazione transfrontaliera.

un mese fa
Conflitti
Russia: "Ventotto località nel Kursk sono in mani ucraine"
Lo ha detto il governatore, Alexei Smirnov, in un incontro con il presidente Vladimir Putin.

Sono ventotto le località della regione di Kursk cadute nelle mani delle forze ucraine, che sono avanzate fino ad una profondità di 12 chilometri in territorio russo su un fronte largo 40 chilometri. Lo ha detto il governatore russo, citato dall'agenzia Tass. Nel frattempo sono 121'000 i civili che hanno dovuto lasciare le zone dei combattimenti nella regione in seguito all'avanzata delle truppe ucraine. Lo ha detto il governatore, Alexei Smirnov, in un incontro con il presidente Vladimir Putin. Il governatore, citato dall'agenzia Ria Novosti, ha aggiunto che 12 civili sono stati uccisi e 121 feriti, di cui 10 bambini. Dal canto suo, il presidente russo Vladimir Putin ha escluso che la Russia possa avere negoziati di pace con l'Ucraina nell'attuale situazione. "Di cosa possiamo parlare con gente che colpisce indiscriminatamente i civili e cerca di minacciare le centrali nucleari?", ha affermato Putin, citato dalla Tass. L'Occidente muove guerra alla Russia "per mano ucraina", ha aggiunto il presidente russo in merito all'offensiva di Kiev nella regione di Kursk. Gli obiettivi di Kiev, ha proseguito Putin, sono guadagnare migliori posizioni in vista di futuri negoziati e "scuotere la situazione politica interna" in Russia.

"L'Ucraina riceverà una degna risposta"

L'Ucraina riceverà "una degna risposta" per la sua invasione del territorio russo e Mosca raggiungerà "tutti gli obiettivi" che si è posta, ha sottolineato il presidente russo, citato dall'agenzia Ria Novosti. Intanto, Alexei Smirnov, il governatore della regione russa di Kursk, ha accusato le forze ucraine di avere usato armi chimiche nella loro avanzata. Parlando in videoconferenza in un incontro con il presidente Putin, Smirnov ha affermato che alcuni "agenti di polizia e il capo di una comunità rurale sono rimasti intossicati" quando sono stati colpiti oggi nel distretto di Belovo dal fuoco dell'artiglieria ucraina, che ha usato appunto "armi chimiche". Lo riporta la Tass.

un mese fa
Estero
Putin: "Le nostre forze avanzano lungo tutto il fronte"
È quanto detto dal Presidente russo

Le forze russe stanno avanzando lungo tutta la linea di contatto con quelle ucraine, secondo quanto affermato dal presidente Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax. Il principale compito ora per il ministero della Difesa è respingere le forze ucraine fuori dal territorio russo, ha aggiunto. In dichiarazioni riportate dalla Tass, il presidente russo ha inoltre sostenuto che l'Ucraina ha attaccato il territorio russo "con l'aiuto dell'Occidente" con lo scopo di migliorare la sua posizione in vista di futuri negoziati.

un mese fa
Estero
I primi cani antimina sono arrivati in Ucraina
Lo annuncia la delegazione Ue a Kiev dando il via a una nuova iniziativa umanitaria che si avvale di un contributo finanziario europeo da 2 milioni di euro.

Sarà un team di istruttrici locali donne, insieme a sedici cani Malinois belgi dal fiuto infallibile per rilevare mine e ordigni inesplosi, a guidare una missione di bonifica in Ucraina. Lo annuncia la delegazione Ue a Kiev dando il via a una nuova iniziativa umanitaria che si avvale di un contributo finanziario europeo da 2 milioni di euro. Dopo un corso intensivo di cinque mesi in Cambogia, le otto istruttrici ucraine sono tornate in patria con i loro Malinois pronti a diventare i primi cani antimina ad operare in Ucraina dall'inizio della guerra di aggressione russa. Gli oblast di Mykolaiv, Kherson e Kharkiv saranno le prime zone a beneficiare del loro intervento di bonifica. Molte delle istruttrici in precedenza avevano studiato addestramento cinofilo all'Università nazionale agraria di Sumy e sono state istruite anche allo sminamento manuale.

un mese fa
Guerra in Ucraina
Oltre 2 miliardi fra euro e dollari spediti in Russia da inizio sanzioni
© Shutterstock
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Si tratta di dati inediti che dimostrano come la Russia sia riuscita ad aggirare le sanzioni che bloccano le importazioni di contanti, osserva la Reuters sul suo sito.

L'equivalente di circa 2,1 miliardi di euro in contanti (in dollari ed euro) sono stati spediti in Russia da quando gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno vietato l'esportazione delle loro banconote nel Paese nel marzo 2022 a seguito dell'invasione dell'Ucraina: è quanto emerge dai dati doganali visti in esclusiva dall'agenzia di stampa Reuters. Si tratta di dati inediti che dimostrano come la Russia sia riuscita ad aggirare le sanzioni che bloccano le importazioni di contanti, osserva la Reuters sul suo sito, aggiungendo che essi suggeriscono come i dollari e gli euro rimangano valute utilizzate per il commercio e i viaggi, nonostante Mosca si sforzi di ridurre la sua esposizione alle valute forti.

Dati doganali

I dati doganali, ottenuti da un fornitore commerciale che registra e compila queste informazioni, mostrano che il contante è stato trasportato in Russia da Paesi come gli Emirati Arabi Uniti e la Turchia, che non hanno imposto restrizioni al commercio con la Russia. Il Paese di origine di oltre la metà del totale non era indicato nei documenti, precisa l'agenzia. Lo scorso dicembre il governo statunitense ha minacciato sanzioni per le istituzioni finanziarie che aiutano la Russia a eludere le sanzioni e ha imposto sanzioni a società di Paesi terzi per tutto il 2023 e il 2024.

un mese fa
Guerra in Ucraina
"Il raid su Zaporizhzhia è terrorismo nucleare di Kiev"
È l'accusa lanciata dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca.

La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha accusato l'Ucraina di "terrorismo nucleare" per un incendio avvenuto ieri nelle torri di raffreddamento della centrale di Zaporizhzhia, che secondo la Russia è stato provocato da un bombardamento delle forze di Kiev. Mosca ha detto che chiederà all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) di "indicare il responsabile del bombardamento", perché "un ulteriore silenzio su questo argomento non farà altro che esagerare il senso di impunità di Kiev".

Aiea alla centrale

Esperti dell'Aiea sono presenti nella centrale nucleare. Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha accusato gli "occupanti russi" di avere appiccato l'incendio. La centrale di Zaporizhzhia, controllata dai russi, è situata a Energodar, sul bacino di Kakhovka sul fiume Dnipro, circa 80 chilometri a sud-ovest della città di Zaporizhzhia, capoluogo dell'omonima regione, sotto controllo ucraino. La Russia ha più volte accusato le forze di Kiev di bombardare l'area intorno alla centrale, ma secondo la direttrice delle comunicazioni dell'impianto, Evgenia Yashina, quella di ieri è stata "una minaccia senza precedenti alla sicurezza nucleare". Secondo l'Aiea e le autorità russe locali non vi è stato comunque alcun rischio di esplosione, perché i sei reattori dell'impianto sono in fase di spegnimento a freddo.

un mese fa
Guerra in Ucraina
"Probabile che il rogo sia stato appiccato dai russi"
Lo scrive su Telegram l'agenzia ucraina per l'energia atomica Energoatom.

Le "probabili cause" dell'incendio scoppiato ieri nella torre di raffreddamento numero uno della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia sono "la negligenza degli occupanti russi" o un atto "deliberato da parte degli orchi": lo scrive su Telegram l'agenzia ucraina per l'energia atomica Energoatom. Ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva affermato che l'incendio era stato "appiccato dagli occupanti russi". Energoatom ha confermato questa mattina che "il livello di radiazioni nell'impianto rientra nella norma e non vi è alcuna minaccia di inquinamento da radiazioni per la popolazione".  Tuttavia, ha aggiunto, "l'uso della centrale nucleare da parte dei russi come base militare espone il mondo intero alla minaccia di un disastro nell'impianto nucleare. Solo la liberazione della Znpp (la centrale nucleare di Zaporizhzhia, ndr) e il suo trasferimento all'unico operatore legittimo, Energoatom, possono garantire la prevenzione di un incidente nucleare e di radiazioni e assicurare un funzionamento affidabile e sicuro".

un mese fa
Guerra in Ucraina
Completamente spento il rogo nella centrale di Zaporizhzhia
Screenshot video
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È stato inoltre annunciato che non vi è alcun impatto sulla sicurezza nucleare.

Tanta paura, ma per il momento nessun fuga radioattiva. Un incendio è scoppiato ieri sera nella torre di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina, che è sotto il controllo delle forze russe. Le autorità di Kiev e di Mosca si accusano a vicenda su chi abbia causato il rogo. Il primo a lanciare l'allarme è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che su X ha puntato il dito direttamente contro le forze capitanate da Mosca. "Gli occupanti russi hanno appiccato un incendio sul sito della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Attualmente, i livelli di radiazione sono nella norma".

Aiea: "Nessun impatto per la sicurezza nucleare"

"Gli esperti dell'Aiea", l'Agenzia internazionale per l'energia atomica "hanno osservato un forte fumo scuro provenire dall'area settentrionale dello centrale nucleare di Zaporizhzhia (Znpp)" in Ucraina "in seguito a molteplici esplosioni udite in serata". Lo rende noto la stessa agenzia su X. "Il team è stato informato dalla centrale di un presunto attacco di droni oggi su una delle torri di raffreddamento situate nel sito. Non è stato segnalato alcun impatto per la sicurezza nucleare", prosegue l'Aiea.

Zelensky accusa Putin

Il leader ucraino ha poi sottolineato che "finché i terroristi russi manterranno il controllo sulla centrale nucleare, la situazione non è e non può essere considerata normale". Zelensky ha accusato direttamente il capo del Cremlino di voler usare la centrale di Zaporizhzhia "solo per ricattare l'Ucraina, l'intera Europa e il mondo". Ora "stiamo aspettando che il mondo reagisca, che l'Aiea reagisca", ha chiosato. Da parte sua il governatore filorusso Yevegny Balitsky ha precisato che non è stato rilevato alcun cambiamento nei livelli di radiazioni intorno all'impianto. Anche per l'amministratore militare ucraino del distretto di Nikopol Yevhen Yevtushenko - scrive l'Ukrainska Pravda -, l'impianto funziona normalmente, ma si dice convinto che dietro l'incendio ci sia probabilmente la mano dei russi che avrebbero dato fuoco ad un gran numero di pneumatici di automobili nelle torri di raffreddamento, forse per "provocazione o per creare panico negli insediamenti sulla riva destra". La centrale di Zaporizhzhia si trova sulla riva sinistra del Dnepr vicino alla città di Energodar. È la più grande centrale nucleare d'Europa in termini di numero di unità e capacità installata: è composta da sei reattori ad acqua pressurizzata costruiti nel periodo compreso fra il 1984 e il 1995, con una capacità elettrica lorda di 1.000 MegaWatt ciascuna (VVER-1000), progettati per una vita operativa di 30 anni. Nell'ottobre 2022 la centrale nucleare è stata occupata e ora è sotto il controllo della Federazione Russa.

Per i russi sono stati gli ucraini

L'azienda per l'energia nucleare russa Rosatom afferma che una torre di raffreddamento della centrale ucraina di Zaporizhzhia ha subito "gravi danni". "Due attacchi da parte di droni militari" delle forze di Kiev "sono stati sferrati" ieri sera "su una delle due torri di raffreddamento provocando un incendio all'interno dell'impianto, spento dalle unità di emergenza", si legge in un comunicato citato dall'agenzia di stampa russa Tass. "Tuttavia l'interno della torre di raffreddamento ha subito gravi danni: il pericolo di un possibile crollo della struttura sarà valutato dagli specialisti quando la situazione lo consentirà", aggiunge Rosatom. Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha assicurato da parte sua che "non vi è alcun impatto sulla sicurezza nucleare" dopo quanto accaduto nella centrale di Zaporizhzhia. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l'incendio nell'impianto sarebbe stato appiccato dagli "occupanti russi".

un mese fa
Estero
Dagli Usa un nuovo pacchetto di armi all'Ucraina da 125 milioni
Lo ha annunciato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza statunitense.

Gli Stati Uniti invieranno un nuovo pacchetto di aiuti militari all'Ucraina da 125 milioni di dollari. Lo ha annunciato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, sottolineando che si tratta della 63esima tranche di aiuti a Kiev da parte di Washington. Nel pacchetto saranno contenuti missili Stinger e munizioni di artiglieri da 155mm e 105mm. Kirby ha precisato che la politica degli Stati Uniti "sull'utilizzo delle nostre armi" da parte dell'Ucraina "non è cambiata". "Siamo in contatto con le autorità ucraine", ha detto ancora il funzionario.

un mese fa
Conflitti
Zelensky: "Mosca ci ha portato la guerra, ora deve sentirla"
È quanto affermato dal presidente ucraino in un discorso alla Nazione.

"Sono grato a ogni soldato e comandante che garantisce la protezione delle nostre posizioni ucraine e l'adempimento dei nostri compiti di difesa. Gli ucraini sanno come raggiungere i propri obiettivi", "la Russia ha portato la guerra nella nostra terra e deve sentire ciò che ha fatto". Lo dichiara il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale, mentre prosegue l'offensiva ucraina nella regione russa di Kursk.

un mese fa
Conflitti
L'esercito ucraino sorprende Mosca e sfonda a Kursk
Secondo il capo delle forze armate russe, "ben mille militari ucraini, appoggiati da mezzi corazzati, sono penetrati nella regione di Kursk".

Dopo avere avanzato costantemente per mesi nell'est dell'Ucraina, le truppe di Mosca sono state colte oggi di sorpresa dall'attacco delle forze di Kiev in territorio russo, il più consistente dall'inizio del conflitto. Secondo il capo delle forze armate russe, Valery Gerasimov, ben mille militari ucraini, appoggiati da mezzi corazzati, sono penetrati nella regione di Kursk, ma l'offensiva "è stata fermata" al prezzo di pesanti perdite. I combattimenti tuttavia proseguono, mentre diversi blogger militari di Mosca riferiscono di un'avanzata di diversi chilometri. Ma le autorità ucraine per il momento tacciono.

Per Putin è "una provocazione su larga scala"

Emblematica delle preoccupazioni russe è l'espressione tesa del volto di Vladimir Putin durante una riunione dei vertici delle forze armate e dei servizi di sicurezza, le cui immagini sono state diffuse dai principali media. Il presidente ha accusato Kiev di avere messo in atto "una provocazione su larga scala", facendo ricorso a "bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili". Putin ha avuto una conversazione notturna con il governatore della regione, Alexei Smirnov, dopo la quale ha detto di aver dato disposizione a tutte le agenzie governative competenti di "fornire la necessaria assistenza ai residenti". Secondo le autorità russe, i bombardamenti delle forze di Kiev che hanno preceduto e accompagnato l'attacco hanno provocato almeno 5 morti, anche operatori di un'ambulanza, e 28 feriti, tra i quali alcuni bambini. Migliaia di persone, secondo quanto ha detto Smirnov, stanno evacuando, lasciando in queste ore le zone dei combattimenti, mentre viene organizzata una raccolta di sangue straordinaria negli ospedali per la cura dei feriti. Dall'altro lato della frontiera, nella regione ucraina di Sumy, il governatore ha annunciato di avere disposto l'evacuazione di circa 6 mila persone a causa dei bombardamenti russi effettuati in risposta all'incursione.

La battaglia

Diverse volte dall'inizio del conflitto, nel febbraio del 2022, sono avvenuti tentativi di infiltrazione nelle regioni frontaliere russe di Kursk e Belgorod, che sono state rivendicate da formazioni militari russe anti-Cremlino inquadrate nelle file dell'esercito di Kiev. Ma l'attacco attuale sembra il più grande mai registrato. I soldati ucraini, ha detto Gerasimov, sono stati affrontati da forze di terra e dall'aviazione di Mosca, che ha bombardato anche le retrovie delle truppe di Kiev, nella regione di Sumy appunto. Il capo di Stato maggiore ha affermato che 100 soldati ucraini sono stati uccisi e altri 215 feriti e che sono stati distrutti 54 veicoli corazzati, di cui 7 carri armati. "L'operazione sarà completata sconfiggendo il nemico e raggiungendo il confine di Stato", ha aggiunto il capo di Stato maggiore, facendo intendere che la battaglia, cominciata alle 5.30 ora locale di ieri (le 4.30 ora svizzera), continua.

La cronaca dal fronte

Il quadro tracciato da diversi blogger militari russi è più preoccupante di quello fornito da Gerasimov. Il canale Telegram Rybar, considerato vicino alle forze armate, e alcuni canali ucraini, affermano che le forze di Kiev si sono spinte fino a 25 chilometri all'interno del territorio della Federazione, conquistando il centro abitato di Koreniovo. Altre fonti online diffondono notizie ancora più preoccupanti, e tutte da verificare, avanzando per esempio l'ipotesi che gli ucraini puntino ad impadronirsi della centrale nucleare della regione di Kursk, distante una settantina di chilometri. L'attacco ucraino ha coinciso con la firma da parte del presidente Volodymyr Zelensky di provvedimenti che prolungano per almeno altri tre mesi, fino al 9 novembre, la legge marziale e la mobilitazione generale militare nel Paese. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha messo in relazione le due cose, affermando che Zelensky "ha mandato i cittadini ucraini nel tritacarne di Kursk per prolungare silenziosamente la mortale mobilitazione ucraina". L'avanzata delle forze di Kiev in territorio russo, ha aggiunto la portavoce, "è l'ennesimo atto terroristico contro i civili". Attacchi di droni ucraini sono intanto avvenuti oggi anche su altre due regioni frontaliere russe, quelle di Belgorod e Voronezh, senza provocare morti o feriti mentre una fonte dei servizi di sicurezza ucraini (Sbu) ha rivendicato l'abbattimento di un elicottero russo Mi-28 utilizzando un piccolo drone nella regione di Kursk: sarebbe "il primo episodio" di questo genere "nella storia della guerra".

un mese fa
Conflitti
Via libera dall'Ue ai primi 4,2 miliardi per la ricostruzione dell'Ucraina
Una decisione "che sostiene la stabilità macrofinanziaria di Kiev", ha scritto su X la presidenza ungherese del Consiglio europeo.

Via libera finale dell'Unione europea al pagamento della prima tranche da quasi 4,2 miliardi di euro a Kiev per sostenere la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina tramite la Ukraine Facility. "Questa decisione sostiene la stabilità macrofinanziaria dell'Ucraina e il funzionamento della sua pubblica amministrazione", evidenzia la presidenza ungherese del Consiglio europeo su X.

un mese fa
Indiscrezioni
Quest'anno Kiev non potrà schierare più di 10 F-16
Lo riporta il New York Times. Entro la fine dell'estate potrebbero arrivare in Ucraina solo 6 F-16.

Quest'anno l'Ucraina non potrà utilizzare più di 10 caccia F-16 sul campo di battaglia: lo scrive il New York Times (Nyt), che cita anonimi funzionari occidentali.

Il giornale osserva che il presidente Volodymyr Zelensky, nel suo annuncio di ieri sull'arrivo degli F-16, non ha specificato il numero dei caccia ricevuti. Funzionari occidentali ritengono che entro la fine dell'estate potrebbero arrivare in Ucraina solo 6 F-16.

Secondo funzionari statunitensi, quest'anno circa 20 piloti ucraini dovrebbero essere in grado di pilotare i jet. Ciò consentirebbe all'Ucraina di schierare solo circa 10 F-16 in combattimento, sottolinea il Nyt, dato che ogni aereo richiede almeno due piloti.

un mese fa
Ucraina
Zelensky: "Arrivati i primi F-16, ma non sono sufficienti"
Entro la fine dell'anno Kiev dovrebbe avere a disposizione 20 velivoli. Il resto, promesso da una coalizione di cui Danimarca e Paesi Bassi sono capofila, arriverà a lotti nel corso nel 2025.

Volodymyr Zelensky ha confermato che l'Ucraina ha ricevuto il primo gruppo di F-16 dagli alleati della Nato. Il leader ucraino ha però parlato di un numero "insufficiente" di caccia. "Abbiamo spesso sentito la parola impossibile. Ora è realtà. Realtà nei nostri cieli: F-16 in Ucraina, l'abbiamo reso possibile", ha affermato Zelensky durante una cerimonia in una località segreta, aggiungendo tuttavia che "il numero di F-16 che abbiamo in Ucraina, il numero di piloti che sono già stati addestrati, non è sufficiente".

Obiettivo 20 velivoli entro fine anno

I giornalisti sul posto hanno visto almeno due F-16 sorvolare il sito durante la cerimonia. Dietro Zelensky, erano posizionati a terra altri due aerei grigi, somiglianti a F-16, parzialmente coperti. Il leader ucraino non ha specificato quanti caccia siano arrivati, ma secondo l'Economist i primi dieci (su un totale di 79 promessi) sono in Ucraina dall'ultimo giorno di luglio. Entro la fine dell'anno, Kiev dovrebbe averne a disposizione 20 in totale. Il resto, promesso da una coalizione di cui Danimarca e Paesi Bassi sono capofila, arriverà a lotti nel corso nel 2025. Zelensky in un'intervista dello scorso maggio aveva dichiarato di aver bisogno di 120-130 di questi aerei per raggiungere la parità con l'aviazione russa.

un mese fa
Estero
Mosca: "Krasikov è un agente dei servizi di sicurezza russi"
L'uomo, liberato ieri durante uno scambio di ostaggi tra Russia e Stati Uniti, era stato condannato all'ergastolo in Germania.

Il Cremlino ha confermato che Vadim Krasikov, liberato ieri nello scambio di prigionieri tra Mosca e Paesi occidentali, è un agente del servizio di sicurezza federale russo Fsb. Lo riporta l'agenzia Interfax. Krasikov era stato condannato all'ergastolo in Germania con l'accusa di aver ucciso un ex comandante indipendentista ceceno a Berlino. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha intanto dichiarato che lo scambio di detenuti tra Mosca e i Paesi occidentali e la questione dei negoziati per mettere fine alla guerra tra la Russia e l'Ucraina sono questioni "completamente diverse", riporta sempre Interfax.

un mese fa
Estero
Biden e Harris hanno accolto i prigionieri statunitensi liberati da Mosca
Il giornalista Evan Gershkovich, l'ex marine Paul Whelan e la giornalista Alsu Kurmasheva sono atterrati a Washington.

Il presidente americano Joe Biden e il vicepresidente Kamala Harris hanno accolto il giornalista Evan Gershkovich e gli altri due americani che sono tornati sul suolo Usa dopo essere stati liberati dalla Russia in uno storico scambio di prigionieri. Gershkovich, l'ex marine Paul Whelan e la giornalista Alsu Kurmasheva sono stati salutati dagli applausi delle famiglie e degli amici in attesa, mentre sbarcavano da un aereo alla base di Andrews vicino Washington e ognuno abbracciava Biden e la Harris.

un mese fa
Estero
"Il mondo e Kiev vogliono Mosca al prossimo summit"
Lo ha affermato il presidente ucraino Zelensky.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che "tutto il mondo", compresa l'Ucraina, vuole che la Russia partecipi a un secondo summit per porre fine al conflitto. "La maggior parte del mondo oggi afferma che la Russia deve essere rappresentata al secondo summit, altrimenti non otterremo risultati significativi. Dal momento che tutto il mondo vuole che siano al tavolo, non possiamo essere contrari", ha dichiarato ai media francesi, tra cui l'Afp.

Sempre parlando di Russia, Zelensky ha criticato la decisione del Comitato olimpico internazionale di consentire ad alcuni atleti russi di competere ai Giochi di Parigi come neutrali. "Qualsiasi Paese al mondo può vedere che se ci sono atleti che gareggiano sotto la bandiera della neutralità oggi, sono atleti provenienti da Russia e Bielorussia. Credo che queste siano mezze sanzioni", ha detto ai media.

Zelensky ha riferito di essere stato invitato alla cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron, ma non ha partecipato a causa dei "tesi" combattimenti nell'Ucraina orientale. "Mi sarebbe piaciuto partecipare se questo non fosse stato un periodo così difficile nel mio Paese. È un momento di tensione nella parte orientale del nostro Paese. Siamo in una situazione difficile", ha detto.

Guardando poi al continente americano, il presidente ha affermato che le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, alleato militare e politico vitale per l'Ucraina, pongono una "sfida" per Kiev. "Non possiamo influenzare nessuna elezione. Ovviamente, gli Stati Uniti sono una sfida oggi. E ci sono rischi che probabilmente nessuno di noi può prevedere", ha detto ai giornalisti.

un mese fa
Estero
Usa annunciano 1,7 miliardi di armi all'Ucraina
Nel nuovo pacchetto ci sono munizioni per la difesa aerea e proiettili di artiglieria di cui le forze di Kiev affermano di avere un disperato bisogno.

Gli Usa annunciano l'invio di un pacchetto di armi per un totale di 1,7 miliardi di dollari (circa 1,5 miliardi di franchi) all'Ucraina. Lo riferisce il Pentagono in una nota. Nel nuovo pacchetto ci sono munizioni per la difesa aerea e proiettili di artiglieria di cui le forze di Kiev affermano di avere un disperato bisogno. L'invio comprende 200 milioni di dollari in attrezzature prelevate dalle scorte militari statunitensi e circa 1,5 miliardi di dollari che saranno ordinati alle industrie del settore, precisa il Pentagono.

un mese fa
Russia
Putin minaccia di riavviare la produzione di missili a medio raggio
È quanto affermato dal presidente russo durante una parata navale a San Pietroburgo a seguito dell'intenzione mostrata dagli Usa di schierare alcuni missili Germania a partire dal 2026.

Il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato domenica di riavviare la produzione di armi nucleari a raggio intermedio se gli Stati Uniti confermassero l'intenzione di schierare missili in Germania o altrove in Europa. "Se gli Stati Uniti attueranno tali piani, ci considereremo liberi dalla moratoria unilaterale precedentemente adottata sullo spiegamento di capacità di attacco a medio e corto raggio", ha detto Putin durante un discorso in occasione di una parata navale a San Pietroburgo.

Il trattato a cui fa riferimento Putin

I missili cui fa riferimento Putin sono stati oggetto di un trattato sul controllo degli armamenti firmato dagli Stati Uniti e dall'Unione Sovietica nel 1987. Trattato da cui però sia Washington che Mosca si sono ritirate nel 2019, accusandosi a vicenda di violazioni. Successivamente, la Russia ha affermato che non avrebbe ripreso la produzione di tali missili finché gli Stati Uniti non avessero schierato missili all'estero.

I missili Usa in Europa

All'inizio di luglio, Washington e Berlino hanno annunciato che "schieramenti episodici" di missili statunitensi a lungo raggio, compresi i missili da crociera Tomahawk, in Germania sarebbero iniziati nel 2026. Putin ha da parte sua affermato che "importanti siti amministrativi e militari russi" sarebbero rientrati nel raggio di tali missili che "potrebbero in futuro essere equipaggiati con testate nucleari, in modo tale che i nostri territori si troverebbero a circa 10 minuti" dal lancio di un attacco. "Questa situazione ci ricorda gli eventi della Guerra Fredda legati allo spiegamento dei missili americani a medio raggio Pershing in Europa", ha detto Putin. Il Cremlino aveva già avvertito a metà luglio che il proposto spiegamento degli Stati Uniti avrebbe significato che le capitali europee sarebbero diventate un bersaglio per i missili russi.

2 mesi fa
Conflitti
"Conquistato un altro villaggio nell'Ucraina orientale"
È quanto affermato dal Cremlino. L'Ucraina non ha ancora confermato la notizia.

La Russia ha rivendicato la conquista di un altro villaggio nella regione di Donetsk, nel Donbass, in Ucraina orientale, dove sono in corso pesanti combattimenti, mentre le forze di Mosca avanzano verso la città di Pokrovsk. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che le truppe russe hanno "liberato" il villaggio di Lozuvatske, circa 24 chilometri a est di Pokrovsk e vicino alla cittadina di Ocheretnye, occupata dai russi. L'Ucraina non ha confermato la conquista del villaggio. Il ministero della Difesa di Kiev ha dichiarato che le sue forze hanno fermato 37 attacchi russi nell'area di Pokrovsk. Gli scontri più duri si sono verificati vicino al villaggio di Novooleksandrivka, che si trova a circa due chilometri da Lozuvatske e la cui conquista è stata rivendicata dalla Russia il mese scorso.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
"La formula di Zelensky non è la base per una trattativa di pace"
È quanto dichiarato da Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo.

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha dichiarato che la sola formula del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non può essere accettata come base per una trattativa di pace, aggiungendo che l'Occidente continua a "ignorare" la posizione di Mosca sull'Ucraina, sperando in una capitolazione, che invece non ci sarà. Ripreso dalle agenzie russe Tass, Interfax e Ria Novosty a Vientiane, in Laos a margine della riunione ministeriale dell'Asean, Lavrov ha detto di essere stato informato dal suo omologo cinese Wang Yi dell'incontro a Pechino con il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba. "Sentiamo che non è cambiata la posizione cinese", che "è concentrata sulle cause sottostanti il conflitto" in Ucraina, e che Pechino è "predisposta verso una politica multilaterale", compresa la tenuta di eventi e conferenze multilaterali, "a condizione che questi eventi siano accettabili per tutte le parti, e solo se tutte le iniziative sono messe in agenda. Si tratta di un rifiuto a lavorare basandosi sulla sola formula di pace di Zelensky", ha detto Lavrov, citato da Interfax.

"Tutti gli obiettivi saranno raggiunti"

In Occidente "tutti ignorano ciò che stiamo dicendo e continuano a chiederci di avere un approccio costruttivo - continua Lavrov, citato stavolta dalla Tass - , che nella loro concezione significa la (nostra) capitolazione. Ma non ci sarà nulla del genere, perché tutti gli obiettivi della 'operazione militare speciale' (in Ucraina) saranno raggiunti, e su questo non ci sono dubbi".

L'Occidente "si rende conto dell'impossibilità di sconfiggere Mosca"

Secondo Lavrov, Putin "ha ripetuto più volte che Zelensky ha proibito a se stesso e a tutti i suoi addetti, con un decreto firmato due anni fa, di negoziare con la Russia. Malgrado gli appelli ad annullare quel decreto, "nulla del genere è accaduto", ha ribadito il capo della diplomazia russo in una conferenza stampa a Vientiane. Citato da Ria Novosty, Lavrov ha aggiunto che "le numerose proposte di pace emerse di recente per risolvere il conflitto in Ucraina sono dovute al fatto che l'Occidente ha cominciato a rendersi conto dell'impossibilità di sconfiggere Mosca", e della crescente coscienza della "inutilità di Zelensky e del suo regime".

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Operazione segreta di Kiev contro Mosca, il Cremlino avrebbe avvertito il Pentagono
È quanto sarebbe avvenuto a inizio luglio, stando a quanto riporta il New York Times.

Il ministro della difesa russo Andriy Belousov ha chiamato il capo del Pentagono Lloyd Austin all'inizio di questo mese per avvisarlo di una "operazione segreta" che l'Ucraina stava preparando contro la Russia: lo scrive il New York Times (Nyt), che cita tre funzionari statunitensi.

La richiesta russa

Il 12 luglio Austin ha ricevuto una "richiesta insolita" da Belousov, commenta il giornale. Secondo le fonti, il ministro russo ha avvertito Washington dei preparativi di Kiev per un'operazione segreta contro la Russia, che credeva avesse il nullaosta degli americani. Belousov ha chiesto ad Austin se il Pentagono fosse a conoscenza dell'operazione, avvertendolo che essa avrebbe potuto portare ad un'escalation delle tensioni tra Mosca e Washington.

Gli Usa a Kiev: "Non fatelo"

I funzionari del Pentagono sono rimasti sorpresi dalle affermazioni di Belousov e non erano a conoscenza dell'operazione, scrive il Nyt aggiungendo: "Ma qualsiasi cosa abbia rivelato Belousov... è stata presa abbastanza sul serio perché gli americani hanno contattato gli ucraini e hanno detto, in sostanza, 'se state pensando di fare qualcosa del genere, non fatelo'". Il giornale spiega che, nonostante la profonda dipendenza dell'Ucraina dagli Stati Uniti per il sostegno militare, di intelligence e diplomatico, i funzionari ucraini "non sono sempre trasparenti" con le loro controparti americane riguardo alle loro operazioni militari, in particolare quelle dirette contro obiettivi russi dietro le linee nemiche.

No comment da Mosca e Kiev

I funzionari ucraini e il Cremlino si sono rifiutati di commentare l'indiscrezione e il ministero della difesa russo non ha risposto a una richiesta di commento, riporta il giornale.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
I soldi dati dalla Svizzera a Kiev "non provengono dai beni congelati ai russi"
© CdT/Scolari
© CdT/Scolari
È quanto spiegato dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco).

A differenza di quanto annunciato oggi dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dalla Svizzera non verranno trasferiti a Kiev, in favore dalla difesa e della ricostruzione dell'Ucraina, fondi prelevati dai beni russi congelati. A differenza dell'Unione europea, "in Svizzera non vengono generate entrate straordinarie in relazione agli asset della Banca centrale russa", ha dichiarato oggi la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) su richiesta dell'agenzia di stampa Keystone-ATS. Bruxelles ha fatto sapere questa mattina di voler trasferire 1,5 miliardi di euro (1,45 miliardi di franchi al cambio attuale) attraverso il Fondo europeo per la pace (European Peace Facility) e lo Strumento per l'Ucraina (Ukraine Facility) per sostenere le capacità militari di Kiev e la ricostruzione del Paese.

2 mesi fa
Ucraina
Attacco a Kharkiv, la Fondazione svizzera di sminamento di nuovo al lavoro
© KHARKIV OBLAST MILITARY ADMINISTRATION
© KHARKIV OBLAST MILITARY ADMINISTRATION
Oggi è proseguita la stima dei danni. Sono andate distrutte attrezzature e arredi d'ufficio di valore ancora sconosciuto. La portavoce ha dichiarato di essere in contatto con i donatori per un'eventuale sostituzione del materiale.

La Fondazione svizzera per lo sminamento (FSD) ha ripreso il lavoro, dopo l'attacco missilistico di ieri che ha distrutto gli uffici di Kharkiv, nel nord-est dell'Ucraina. Una portavoce dell'organizzazione non governativa ha dichiarato all'agenzia di stampa Keystone-ATS che le attività possono continuare perché dispone ancora di un secondo grande edificio per uffici a Kharkiv che è rimasto intatto. Le squadre stanno lavorando anche sul campo.

L'attacco

Ricordiamo che un missile ha colpito ieri l'edificio della FSD. Nessuno è rimasto ferito, ma parti dell'immobile sono crollate. Oggi la fondazione ha proseguito la stima dei danni. Sono andate distrutte attrezzature e arredi d'ufficio di valore ancora sconosciuto. La portavoce ha dichiarato di essere in contatto con i donatori per un'eventuale sostituzione del materiale. A Kharkiv 320 persone lavorano per la FSD e nell'intera Ucraina sono 600.

I compiti della Fondazione

La Fondazione svizzera per lo sminamento ha sede a Ginevra. Secondo le sue stesse informazioni, è attiva da oltre 25 anni e opera in tutto il mondo. Impiega in totale 800 persone. Il suo compito è individuare le mine e neutralizzarle.

2 mesi fa
Kharkiv
Il DFAE condanna l'attacco contro una ONG svizzera per lo sminamento
© KHARKIV OBLAST MILITARY ADMINISTRATION
© KHARKIV OBLAST MILITARY ADMINISTRATION
Gli attacchi alle infrastrutture civili "sono una violazione del diritto umanitario internazionale", ricorda il Dipartimento guidato da Ignazio Cassis in una presa di posizione.

La Svizzera condanna i recenti attacchi alla città ucraina di Kharkiv in cui è stato danneggiato l'edificio della Fondazione svizzera di sminamento (FSD) colpito da un missile. La Confederazione, si legge in una presa di posizione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sollecitata da Keystone-ATS, esprimerà questa condanna in seno agli organismi internazionali. Gli attacchi alle infrastrutture civili sono una violazione del diritto umanitario internazionale, ricorda tra l'altro il comunicato. Il DFAE è in contatto con l'ONG ginevrina per quanto riguarda le conseguenze di questi attacchi. L'FSD è un partner importante nell'attuazione del programma di sminamento umanitario della Confederazione in Ucraina, sottolineano i servizi del "ministro" degli esteri, Ignazio Cassis.

L'attacco

L'ufficio della FSD a Kharkiv, nell'Ucraina orientale, è stato colpito stamattina da un missile. L'immobile è stato gravemente danneggiato, ma nessun membro del personale della FSD è rimasto ucciso o ferito. Secondo la Fondazione, le operazioni di sminamento non saranno "praticamente influenzate" da questo attacco.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
La sede della Fondazione svizzera di sminamento colpita da un missile a Kharkiv
©  KHARKIV OBLAST MILITARY ADMINISTRATION
© KHARKIV OBLAST MILITARY ADMINISTRATION
L'edificio è stato gravemente danneggiato, ma nessun dipendente dell'ONG è rimasto ucciso o ferito.

Gli uffici della Fondazione svizzera di sminamento è stata colpita da un missile russo questa mattina a Kharkiv, nell'Ucraina orientale. Tuttavia nessun dipendente della ONG è rimasto ucciso o ferito e le operazioni di sminamento non sono compromesse L'edificio è stato gravemente danneggiato, così come i veicoli e le attrezzature, ha dichiarato la Fondazione in un dichiarazione inviata a Keystone-ATS. Secondo il governatore della regione, Oleh Syniehubov, l'attacco è avvenuto verso le 5.00 ora locale. La sede della Fondazione svizzera di sminamento (propriamente denominata Fondation suisse de déminage, FSD) è stata colpita da un "missile balistico" russo, ha scritto in un messaggio pubblicato su Telegram e riportato dal sito Kyiv Independent.

"La FSD resta fedele al suo impegno"

L'organizzazione si è detta "profondamente rattristata" e sta adottando misure immediate per garantire la sicurezza del personale e sostenere le persone colpite. Dopo una prima valutazione, la portavoce della FSD Alexandra Brutsch ha precisato a Keystone-ATS che le operazioni di sminamento non saranno "praticamente influenzate" da questo attacco: gli sminatori continueranno le loro attività nei campi minati dove sono attualmente dislocati. Non lavorano dall'ufficio e sono alloggiati vicino ai siti operativi. Saranno interessate solo le attività di rilevamento non tecnico e di sensibilizzazione al pericolo delle mine, che normalmente vengono svolte in parte dall'ufficio. Non appena sarà trovato un nuovo ufficio e le attrezzature rinnovate, le operazioni potranno riprendere pienamente. Questo attacco - rileva la FSD - evidenzia le difficili e pericolose condizioni in cui operano le organizzazioni umanitarie nelle zone di conflitto. "Nonostante questa battuta d'arresto, la FSD resta fedele al suo impegno di fornire servizi di sminamento umanitario essenziali e un sostegno alla popolazione ucraina".

In Ucraina dal 2015

L'ONG invita "tutte le parti a rispettare il diritto umanitario internazionale e a garantire la sicurezza e la protezione degli operatori umanitari e dei civili. La nostra missione è di alleviare le sofferenze causate dalle mine e dagli ordigni inesplosi e continueremo ad adoperarci per creare un ambiente più sicuro per tutti", aggiunge. Fondata nel 1997, la FSD è una ONG specializzata nella lotta contro le mine. Il suo impegno in Ucraina risale al 2015, nel Donbass. Da allora il suo personale è stato "considerevolmente" aumentato, si legge sul suo sito internet. In totale, più di 600 dipendenti della Fondazione lavorano nelle province di Chernihiv, Kharkiv e Donetsk. L'ONG prevede di essere operativa nelle prossime settimane nella provincia di Kherson. Il programma della FSD in Ucraina è finanziato dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), dalla Catena della Solidarietà, dal Dipartimento di Stato americano, da diverse fondazioni, cantoni e comuni svizzeri come anche da donatori privati.

2 mesi fa
Estero
Il cardinale Parolin ha incontrato a Kiev il presidente Zelensky
Lo ha comunicato il presidente ucraino su X.

"Ho avuto un incontro significativo con il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin. Abbiamo discusso delle conseguenze dell'aggressione russa contro l'Ucraina, del terrorismo aereo in corso, della difficile situazione umanitaria e degli esiti del nostro incontro con papa Francesco a giugno in Italia. Ci siamo concentrati in particolare sulle decisioni del primo vertice di pace e sul ruolo del Vaticano nello stabilire una pace giusta e duratura per l'Ucraina. Sono grato per il sostegno del cardinale al nostro paese e al nostro popolo". Lo scrive sulla rete sociale X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Kiev si ritira da un villaggio nel Donetsk
La ritirata è stata decisa "per salvare la vita dei soldati".

L'esercito ucraino ha lasciato le posizioni nel villaggio di Urozhayne, nella regione di Donetsk, "per salvare la vita dei soldati". Lo riferiscono responsabili citati dai media di Kiev. Il villaggio "è stato completamente distrutto dagli attacchi" russi.

2 mesi fa
Svizzera
Bambini ucraini malati di cancro, la Rega ne ha elitrasportati due in Svizzera
©Carlo Reguzzi
©Carlo Reguzzi
I due giovani, uno dei quali di età inferiore ai 10 anni, erano pazienti dell'ospedale pediatrico bombardato dall'esercito russo.

La Rega ha trasportato lunedì in Svizzera due bambini ucraini malati di cancro, accompagnati ciascuno da una persona. Si tratta di pazienti dell'ospedale pediatrico di Ochmatdyt, preso di mira dai missili russi la settimana scorsa. I due bambini - uno dei quali di età inferiore ai 10 anni - sono stati portati in ospedali universitari, ha indicato oggi a Keystone-ATS la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS), confermando informazioni in tal senso del Blick. Nell'attacco all'ospedale pediatrico in Ucraina due adulti sono stati uccisi. Più di trenta persone, tra cui almeno otto bambini, sono rimaste ferite. La Svizzera si era allora offerta di aiutare l'Ucraina. Il centro di coordinamento nazionale si occupa di questo genere di situazioni. È gestito dalla Rega su incarico dell'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP), precisa il CDS.
Dal settembre 2022 sono stati effettuati 25 voli di ambulanza che hanno trasportato 49 persone. Un paziente è stato rimpatriato in Ucraina dopo un trattamento riuscito in Svizzera.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
La Seco: "Aperti oltre 50 procedimenti penali per violazione delle sanzioni contro la Russia"
© Shutterstock
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Segnalati alla Segreteria di Stato per l'economia (Seco), anche 300 casi di sospetti riguardanti restrizioni commerciali in relazione alle ordinanze sull'Ucraina e sulla Bielorussia.

La Segreteria di Stato dell'economia (Seco) ha aperto finora più di 50 procedimenti penali amministrativi per violazione delle sanzioni contro la Russia. Dall'inizio di marzo 2022, subito dopo l'inizio della guerra russa contro l'Ucraina, "sono stati segnalati alla Seco circa 300 casi sospetti riguardanti restrizioni commerciali in relazione alle ordinanze sull'Ucraina e sulla Bielorussia", ha indicato la Segreteria di Stato dell'economia a Keystone-ATS. La Seco, che non si esprime sui singoli casi, riferisce che sono stati aperti 56 procedimenti penali amministrativi, 41 dei quali sono passati in giudicato. Ci sono state 26 decisioni di archiviazione, 14 decreti penali e una sentenza penale. La Seco era confrontata con una recente inchiesta del quotidiano Le Temps sulla presenza di componenti occidentali, tra cui alcuni provenienti da aziende svizzere, nelle armi utilizzate dalla Russia, ad esempio nel massiccio attacco missilistico contro la capitale ucraina Kiev dell'8 luglio.

I vicini della Russia sulla linea di tiro

Per la Seco, interpellata specificamente sulla questione degli armamenti russi, il problema principale risiede nel fatto che i Paesi produttori di questi componenti elettronici, soprattutto in Asia, non hanno aderito alle sanzioni internazionali contro il Cremlino. Inoltre, la maggior parte di questi componenti non sono prodotti negli Stati Uniti o nell'Unione Europea e nemmeno in Svizzera. Le aziende con sede in questi Paesi non assicurano neppure direttamente la distribuzione. La Seco afferma di aver messo in atto controlli più severi sui Paesi confinanti con la Russia. Sottolinea che la maggior parte delle aziende svizzere i cui componenti sono stati integrati nelle armi russe non hanno effettuato alcuna consegna alla Russia. Tuttavia le aziende occidentali devono assicurarsi che i componenti non entrino in Russia attraverso i distributori, sottolinea la Confederazione.

Distributori in Cina e Hong Kong

I componenti, quasi sempre fabbricati al di fuori della Svizzera, sono venduti in tutto il mondo da numerosi distributori. "Un piccolo numero di questi distributori, in particolare in Cina e a Hong Kong, ha inviato determinate quantità in Russia senza che le aziende svizzere interessate ne fossero informate", spiega la Seco, che sottolinea che questi distributori "oggi non sono più riforniti". La Confederazione assicura di collaborare strettamente con le aziende interessate per prevenire acquisizioni illegali. Si rifiuta di fornire dettagli.

Un caso segnalato dall'MPC

La Seco ha trasmesso al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) due dei casi che ha trattato. Lo scorso marzo, l'MPC aveva confermato di aver aperto un procedimento per un caso, rispedendo al mittente l'altro. Per la SRF, il caso preso in considerazione riguarda una società attiva nel commercio di materie prime. Contattato ieri da Keystone-ATS, l'MPC non ha voluto esprimersi su eventuali altri procedimenti e/o indagini preliminari, pendenti o meno, in relazione alle sanzioni contro la Russia.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Zelensky apre alla Russia al prossimo summit di pace
E se dovesse essere Donald Trump, come sembrano indicare i numerosi sondaggi delle ultime ore, Kiev "non ha preoccupazioni", perché "la gran parte dei repubblicani ci appoggia", ha detto il leader ucraino in una lunga conferenza stampa a Kiev.

Far sedere la Russia al tavolo di un summit di pace entro l'anno: è la proposta che arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, certo di poter arrivare al traguardo di un vertice negoziale a novembre. A ridosso dunque del voto negli Stati Uniti che indicherà chi sarà l'inquilino della Casa Bianca per i prossimi 4 anni. E se dovesse essere Donald Trump, come sembrano indicare i numerosi sondaggi delle ultime ore, Kiev "non ha preoccupazioni", perché "la gran parte dei repubblicani ci appoggia", ha detto il leader ucraino in una lunga conferenza stampa a Kiev. "Lavoreremo insieme. Non sono preoccupato per questo", ha assicurato Zelensky riferendosi al tycoon, che ha promesso di porre fine alla guerra anche prima dell'eventuale insediamento, a gennaio del 2025.

3 appuntamenti internazionali

Il summit di pace aperto alla Russia sarà preceduto da ulteriori tre appuntamenti internazionali: "A fine luglio o inizio agosto ci sarà un primo incontro a livello di ministri e consiglieri per la sicurezza nazionale", ha annunciato Zelensky. Il tema del vertice è quello della sicurezza energetica e si svolgerà "molto probabilmente" a Doha, in Qatar. Ad agosto poi il piano prevede un incontro in Turchia su "libertà di navigazione e sicurezza alimentare". A settembre infine, in Canada, si metteranno sul tavolo lo scambio prigionieri e il ritorno dei bambini ucraini finiti in Russia, "rapiti" secondo Kiev, "messi in sicurezza" secondo la versione di Mosca. Se questi tre appuntamenti porteranno a risultati, ha detto il leader ucraino, si potrà procedere all'elaborazione di un piano in dieci punti, e avviare la preparazione "di un secondo summit di pace, al quale penso che debbano partecipare i rappresentanti russi". Mosca, per ora, tace.

Vertice al Bürgenstock

Il primo vertice per la pace voluto da Kiev si è tenuto a metà giugno in Svizzera, senza i russi. La dichiarazione finale non è stata firmata da un nutrito gruppo di invitati, dall'Armenia al Brasile, passando tra gli altri per India, Giordania, Messico, Emirati Arabi, Vaticano e anche Arabia Saudita. E forse significativamente in questo quadro, il secondo summit - secondo la stampa ucraina - si dovrebbe celebre proprio a Riad. Sul terreno intanto prosegue un conflitto dai tratti ultramoderni, segnato dall'uso massiccio di droni e missili di nuova generazione, ma al contempo vetusto, caratterizzato da sortite e ritirate della fanteria con le contrapposte artiglierie a farla da padrone. Nelle ultime 24 ore sono continuate le schermaglie attorno a Kharkiv, dove però il fronte nord - ha detto Zelensky - è ora un "ostacolo insormontabile" per i russi, costretti ad agire su più direttrici a causa delle difese rafforzate in tutto il settore. I combattimenti odierni più pesanti si registrano nella regione del Donetsk, obiettivo primario delle truppe del Cremlino: una ventina gli attacchi respinti in direzione di Pokrovsky, afferma la Difesa di Kiev, sui quasi 70 registrati fino a metà giornata.

Altre 150mila leve in arrivo per la primavera

Non è chiaro quante migliaia di soldati siano attualmente schierati in prima linea. Mosca sbandiera il reclutamento nella leva di primavera di 150mila russi, che già da metà aprile sono nei centri di addestramento. Kiev invece, sempre per bocca del suo presidente, assicura che il piano per rimpolpare la forza armata chiamando alle armi 250mila soldati "procede come stabilito", e anzi ora è necessario "costruire nuovi centri di addestramento, perché quelli che ci sono non bastano". Un obiettivo al quale contribuirà la Polonia, ha detto Zelensky.

2 mesi fa
Estero
Zelensky: "L'Ucraina è vicina all'ingresso nella Nato"
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La dichiarazione è stata fatta in occasione del vertice della Nato a Washington. Il presidente americano Joe Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti da 225 milioni di dollari per l'Ucraina.

"Sono convinto che l'Ucraina sia vicina all'ingresso nella Nato. Il prossimo passo sarà l'invito formale e poi la piena membership". Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa durante il vertice della Nato a Washington. "Se vogliamo vincere abbiamo bisogno che i nostri partner eliminino tutte le restrizioni sugli attacchi con le loro armi in territorio russo", ha aggiunto Zelensky, il quale ha poi precisato di "non sapere che Viktor Orban andasse da Putin o in Cina o da Trump quando è venuto in Ucraina". Con tutto il rispetto per tutti i Paesi, piccoli o grandi, "non tutti i leader possono fare i mediatori, ci vuole il potere", ha commentato il presidente ucraino.

Nuovo pacchetto di aiuti dagli Usa

A margine del summit, Zelensky ha anche avuto un incontro con il presidente americano Joe Biden, il quale ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti da 225 milioni di dollari per l'Ucraina, compreso un sistema missilistico Patriot (il secondo finora) per rafforzare le sue difese aeree. Il pacchetto include missili antiaerei Stinger, munizioni per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità o Himars, e altri proiettili di artiglieria da 155 mm e 105 mm.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
44 morti e 196 feriti nell'attacco russo di lunedì
Lo ha affermato oggi la portavoce dei Servizi di emergenza del Paese, Svitlana Vodolaha, come riporta Ukrinform.

Il massiccio attacco missilistico lanciato dalla Russia contro l'Ucraina lunedì scorso ha provocato 44 morti e 196 feriti: lo ha affermato oggi la portavoce dei Servizi di emergenza del Paese, Svitlana Vodolaha, come riporta Ukrinform. "L'otto luglio abbiamo avuto uno dei più massicci attacchi russi contro il nostro Paese, in particolare contro la capitale. Gli attacchi mattutini hanno preso di mira Kiev, Dnipro, Kryvyi Rih e in parte la regione di Kiev. Sfortunatamente, 44 persone sono state uccise e 196 ferite, tra cui dieci bambini. I soccorritori hanno salvato 11 persone, tra cui tre bambini," ha affermato Vodolaha. Nella capitale, ha aggiunto, sono state uccise 33 persone e altre 125 sono rimaste ferite, inclusi dieci bambini.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Il percorso dell'Ucraina per entrare nella Nato è "irreversibile"
È quanto sottolineato nella dichiarazione finale diffusa ieri sera del summit Nato a Washington. I leader della Nato si sono anche impegnati a dare all'Ucraina almeno 40 miliardi di euro in aiuti militari "entro il prossimo anno" per sostenerla nella guerra contro la Russia.

Nella dichiarazione finale diffusa ieri sera del summit Nato a Washington si sottolinea che il percorso dell'Ucraina verso l'ingresso nell'Alleanza è "irreversibile". Tuttavia, la Nato precisa che "sarà in grado di estendere un invito a Kiev ad aderire all'Alleanza quando gli alleati saranno d'accordo e le condizioni saranno soddisfatte".

40 miliardi in aiuti militari

I leader della Nato si sono anche impegnati a dare all'Ucraina almeno 40 miliardi di euro in aiuti militari "entro il prossimo anno" per sostenerla nella guerra contro la Russia.  Intanto, la Cina ha esortato la Nato a smettere di "incitare allo scontro" dopo le accuse mosse a Pechino in merito alla fornitura di aiuti cruciali a Mosca nella sua invasione dell'Ucraina. "La Nato dovrebbe smettere di esaltare la cosiddetta minaccia cinese, smettere di incitare allo scontro e alla rivalità e contribuire maggiormente alla pace e alla stabilità nel mondo", si legge in una nota di un portavoce della missione cinese presso l'Unione Europea.

2 mesi fa
Estero
Ucraina, Blinken: "I Paesi Nato hanno iniziato a trasferire gli F-16"
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Secondo il segretario di Stato americano, i jet saranno operativi nei cieli dell'Ucraina questa estate. "Il trasferimento degli aerei è un segnale a Vladimir Putin".

"I paesi della Nato hanno iniziato a trasferire gli F-16 all'Ucraina". Lo ha annunciato il segretario di Stato americano Antony Blinken a margine del summit dell'Alleanza atlantica a Washington. "Proprio mentre stiamo parlando, il trasferimento all'Ucraina di jet F-16 da parte della Danimarca e dei Paesi Bassi è iniziato", ha annunciato Blinken.

Un segnale per Putin

I jet "saranno operativi nei cieli dell'Ucraina questa estate", ha proseguito precisando che il trasferimento degli aerei è un segnale a Vladimir Putin. "Dovrebbe capire che se continua così il danno che farà alla Russia sarà ancora più grande". Il modo più rapido per raggiungere la pace "è attraverso un'Ucraina forte", ha aggiunto il segretario di Stato americano.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato sulle reti sociali che la consegna degli aerei da combattimento all'Ucraina da parte dei suoi alleati contribuirà a porre fine a più di due anni di combattimenti con la Russia. "Gli F-16 avvicinano una pace giusta e duratura, dimostrando che il terrorismo deve fallire ovunque e in qualsiasi momento", ha dichiarato il leader ucraino.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Salgono a 43 i morti dell'attacco russo di lunedì
Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky.

È salito a 43 il bilancio delle vittime dell'attacco effettuato lunedì dalla Russia contro l'Ucraina, nel quale è stato colpito anche un ospedale pediatrico oncologico di Kiev. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, a Washington per il vertice della Nato.

2 mesi fa
Conflitti
L'Onu: "L'attacco russo contro l'ospedale di Kiev è un crimine di guerra"
Lo ha detto Joyce Msuya, sottosegretario generale ad interim dell'ONU per gli affari umanitari al Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina.

"Vorrei ricordare che gli ospedali godono di una protezione speciale ai sensi del diritto internazionale umanitario. Condurre attacchi intenzionali contro un ospedale protetto è un crimine di guerra e i responsabili devono essere chiamati a risponderne". Lo ha detto Joyce Msuya, sottosegretario generale ad interim dell'ONU per gli affari umanitari al Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina. Il presidente di turno dell'organo delle Nazioni Unite per questo mese è la Russia. "Gli attacchi di ieri e il loro impatto ricordano il deplorevole bilancio umano di questa guerra, in particolare sui più vulnerabili. Tragedie che vedremo ancora e ancora finché questo conflitto continuerà", ha proseguito Joyce Msuya parlando alla riunione urgente del Consiglio di Sicurezza.

I danni registrati dall'ospedale

Quindi ha precisato che a Kiev, "i reparti di terapia intensiva, chirurgica e oncologica dell'ospedale pediatrico più grande dell'Ucraina, Okhmatdyt, sono stati gravemente danneggiati. Il suo dipartimento di tossicologia - dove i bambini ricevono la dialisi - è stato completamente distrutto". E i "funzionari sanitari - ha aggiunto - riferiscono che ciò che resta dell'ospedale pediatrico è senza elettricità, il che impedisce l'uso di ventilatori e altre cure urgenti. I nostri partner sanitari hanno contribuito a spostare i bambini in altre strutture, e lo staff ONU ha assistito ad una massiccia manifestazione di solidarietà da parte dei residenti locali, accorsi sul posto per aiutare a rimuovere le macerie e fornire coperte, acqua e cibo ai pazienti e al personale medico".

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Via libera da Berna a ulteriori sanzioni contro la Russia
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A finire nel mirino del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) sono altre 69 persone fisiche e 47 società e organizzazioni.

Entra in vigore stasera anche in Svizzera il 14esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia deciso dall'UE lo scorso 24 giugno. A finire nel mirino del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) sono altre 69 persone fisiche e 47 società e organizzazioni. I nuovi inserimenti in elenco riguardano imprenditori, propagandisti e membri dell'esercito e della magistratura. Le sanzioni interessano i responsabili della deportazione in Russia di minori ucraini, così come membri del Servizio federale di sicurezza (FSB, ex KGB). Tra le imprese e organizzazioni in elenco si tratta prevalentemente di imprese d'armamento e di aziende che concorrono attivamente all'elusione delle sanzioni mediante operazioni in ambito finanziario e commerciale.

2'200 fra persone, aziende e organizzazioni colpite

Complessivamente, sono oltre 2'200 le persone, aziende e organizzazioni punite nell'ambito del regime sanzionatorio contro la Russia. Questo totale corrisponde a quello dell'UE. Il 14esimo pacchetto dell'UE prevede una serie di ulteriori misure nel settore energetico, finanziario e commerciale. Tali provvedimenti sono attualmente allo studio affinché il Consiglio federale possa deliberare sull'eventuale ripresa delle nuove sanzioni, precisa il DEFR. Il DEFR ha sottoposto anche i quattro media Voice of Europe, RIA Novosti, Izvestija e Rossiiskaja Gazeta a un divieto di pubblicità "a causa delle continue campagne di propaganda e disinformazione della Russia". A differenza delle misure adottate a livello europeo, in Svizzera questi media non sono soggetti al divieto di trasmissione. Pur trattandosi, secondo il comunicato, di strumenti di propaganda e disinformazione mirata utilizzati dalla Russia, il Consiglio federale crede ancora che sia più efficace rispondere con i fatti a dichiarazioni fallaci e dannose, anziché vietarle.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Attacco russo a Kiev, "il bilancio è di 27 morti e 100 feriti"
È quanto comunicato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che a seguito dell'attacco missilistico russo contro l'Ucraina dell'8 luglio finora sono morte 27 persone e più di 100 sono rimaste ferite. Lo riporta Ukrainska Pravda. "Oggi la Russia ha colpito molte città dell'Ucraina: Kiev, Dnipro, Kryvyi Rih, città della regione di Donetsk. Ha colpito, in particolare, un ospedale pediatrico, uno dei più importanti non solo per il nostro Paese, ma per l'intera nostra regione" e "attualmente più di 100 persone sono rimaste ferite, 27 sono rimaste uccise da questo attacco", ha detto in conferenza stampa a Varsavia.

2 mesi fa
Conflitti
L'Onu condanna gli attacchi russi in Ucraina
"È inconcepibile che i bambini vengano uccisi e feriti in questa guerra", ha affermato il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per l'Ucraina.

Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per l'Ucraina ha condannato duramente l'ondata di attacchi in tutta l'Ucraina, inclusa Kiev, affermando che "decine di persone sono state uccise e ferite". "È inconcepibile che i bambini vengano uccisi e feriti in questa guerra", ha detto in una nota, riferendosi all'attacco ad un ospedale pediatrico a Kiev, che secondo le autorità ucraine è stato colpito da un missile da crociera russo. Frattanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro polacco Donald Tusk hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime degli attacchi russi, all'inizio di una conferenza stampa congiunta a Varsavia dove il leader ucraino ha fatto tappa, prima di volare al vertice della Nato a Washington. "Non ci sono parole, documenti o dichiarazioni politiche che basterebbero, da un lato, a condannare l'aggressore e, dall'altro, parole che basterebbero come segno di solidarietà e di aiuto", ha affermato Tusk.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Ospedale pediatrico colpito da missili russi, 5 morti
Lo comunica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ci sono persone intrappolate sotto le macerie dell'ospedale pediatrico Okhmatdyt Kiev colpito oggi da un attacco missilistico russo: lo riporta su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il bilancio dei morti è di 5 vittime. "Ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev. Uno degli ospedali pediatrici più importanti non solo in Ucraina, ma anche in Europa. Okhmatdyt ha salvato e restituito la salute a migliaia di bambini. Ora l'ospedale è stato danneggiato da un attacco russo, con persone intrappolate nelle macerie". Ora tutti stanno aiutando a rimuovere le macerie: medici e gente comune", si legge nel messaggio. Il bilancio provvisorio dei morti nella struttura ospedaliera è di 5 vittime. "La Russia non può non sapere dove volano i suoi missili e deve essere ritenuta pienamente responsabile di tutti i suoi crimini: contro le persone, contro i bambini, contro l'umanità in generale. È molto importante che il mondo non rimanga in silenzio e che tutti si rendano conto di ciò che la Russia è e di ciò che sta facendo", conclude Zelensky. "L' ospedale pediatrico di Kiev è stato colpito da un missile da crociera russo": hanno poi affermato i servizi di sicurezza ucraini.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Mosca: "Colpiti siti militari-industriali e basi aeree a Kiev"
È quanto comunicato dal ministero della Difesa russo.

Le forze russe hanno sferrato un attacco contro siti militari-industriali e basi aeree ucraine in rappresaglia ai tentativi di Kiev di attaccare siti energetici russi, ha reso noto il ministero della Difesa russo, riporta la Tass. "Questa mattina, le Forze Armate russe hanno sferrato un attacco combinato con armi di precisione a lungo raggio contro siti militari-industriali e basi aeree ucraine in ritorsione ai tentativi del regime di Kiev di infliggere danni alle strutture energetiche ed economiche russe - si legge in un comunicato -. Gli obiettivi dell'attacco sono stati raggiunti. Gli obiettivi designati sono stati distrutti".

La risposta alle accuse di Kiev

"Le accuse mosse dai funzionari di Kiev su un deliberato attacco missilistico russo su obiettivi civili sono assolutamente false. Numerosi rapporti fotografici e video da Kiev, che sono stati resi pubblici, chiariscono che i danni sono stati causati da un missile della difesa aerea ucraina lanciato da un sistema missilistico schierato entro i confini della città", si legge in un comunicato del ministero della Difesa russo. Lo riporta la Tass. "Il regime di Kiev fa questi capricci da anni, ogni volta prima di un incontro (summit) dei suoi sponsor della Nato", prosegue la nota. Kiev sta usando operazioni "false flag" per ottenere ulteriori finanziamenti e continuare la guerra fino all'ultimo ucraino. "L'obiettivo di queste operazioni 'false flag' è quello di garantire maggiori finanziamenti al regime di Kiev e continuare la guerra fino all'ultimo ucraino", si legge in un comunicato. In precedenza il ministero aveva affermato che i danni a Kiev sono stati causati dalla caduta di un missile antiaereo ucraino.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
"I prossimi 3 mesi saranno molto più brutali al fronte"
È quanto affermato in un'intervista al quotidiano tedesco Bild dal premier ungherese Viktor Orban.

"Ho avuto la possibilità di parlare sia con il presidente ucraino che con quello russo. E credetemi: nei prossimi due tre mesi la situazione diventerà molto più brutale sul fronte". È quello che dice il premier ungherese Viktor Orban, in un'intervista al quotidiano tedesco Bild, dopo la controversa visita a Vladimir Putin. "Perciò è il momento giusto per passare da una politica di guerra a una politica di pace", secondo il premier. "Ci sono più armi - afferma - e i russi sono più determinati. L'energia per lo scontro, il numero dei morti, il numero delle vittime sarà quindi più brutale degli ultimi sette mesi, nonostante questo fosse già molto brutale. Mi dispiace doverlo dire, ma anche l'Europa ha una politica di guerra", prosegue Orban, per poi esortare l'Europa a svincolarsi dagli Usa e a condurre "una politica autonoma". "Le vittime principali delle due parti in guerra sono infatti l'economia e la popolazione europea", afferma.

"Non è possibile che la Russia perderà la guerra"

Il premier ungherese ne è convinto: "Non è possibile che i russi perderanno la guerra in Ucraina" e spiega che Putin ha "un'idea molto chiara" di come vincere. Orban aggiunge di avere "fiducia" a questo punto in Donald Trump, "uomo d'affari" e "uomo di pace". Vladimir Putin crede ancora nella vittoria? "È più di questo - risponde -. Lui ha una chiara idea di cosa succederà e di come la Russia vincerà. E questo vale anche per Zelensky. Nessuna persona seria può parlare del fatto che la Russia abbia l'intenzione di attaccare la Nato", commenta il premier ungherese. Attaccare la Nato è del tutto impossibile non solo per la Russia, afferma, ma per chiunque nel mondo, dal momento che si tratta dell'alleanza militare più forte del mondo.

2 mesi fa
Guerra in Ucraina
Attacco missilistico russo a Kiev, 10 morti e 35 feriti
Lo ha reso noto il Servizio di emergenza statale, come riporta Rbc-Ucraina.

Almeno 20 morti e 66 feriti: è il bilancio provvisorio del massiccio attacco missilistico lanciato oggi dalla Russia contro l'Ucraina. Finora si registrano infatti 35 feriti e 10 vittime a Kiev, incluse cinque nell'ospedale pediatrico Okhmatdyt, e altre 10 a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dove sono stati segnalati anche 31 feriti. Lo ha reso noto il Servizio di emergenza statale, come riporta Rbc-Ucraina. Il sindaco della capitale, Vitali Klitschko, ha detto che l'attacco lanciato oggi dalla Russia contro Kiev è uno dei peggiori in due anni di guerra. "Questo è uno degli attacchi peggiori. Potete vedere: è un ospedale pediatrico", ha affermato Klitschko riferendosi all'ospedale Okhmatdyt preso di mira nell'attacco.

2 mesi fa
Conflitti
Kiev:" La visita di Orban a Mosca è stata decisa senza un accordo con l'Ucraina"
Lo ha chiarito il governo di Kiev.

La visita di Viktor Orban a Mosca è stata decisa dal premier ungherese "senza alcun accordo" con l'Ucraina. Lo ha chiarito il governo di Kiev, esprimendo una critica a Orban. "La decisione di fare questo viaggio è stata presa dalla parte ungherese senza alcun accordo o coordinamento con l'Ucraina", ha affermato il Ministero degli Esteri di Kiev in una nota, aggiungendo che "per il nostro Paese, il principio di nessun accordo sull'Ucraina senza l'Ucraina rimane inviolabile e invitiamo tutti gli Stati ad aderirvi rigorosamente".

2 mesi fa
Estero
Attacco russo a Nikopol, il bilancio sale a 4 morti e 10 feriti
Lo rendono noto le autorità locali, citate dai media ucraini.

Dopo che ieri il premier ungherese Viktor Orban, in visita per la prima volta Kiev dall'inizio della guerra, ha chiesto a Volodymyr Zelensky di reclamare "un cessate il fuoco immediato" per "accelerare i negoziati" con la Russia, nella notte è salito a quattro morti e dieci feriti il bilancio dell'attacco russo di ieri sulla città ucraina di Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk. Lo rendono noto le autorità locali, citate dai media ucraini. Il governatore Serhii Lysak afferma che le vittime sono tre donne e un uomo, mentre tra i feriti ci sono due minorenni di 9 e 17 anni. Un precedente bilancio parlava di due morti e nove feriti.

Intanto, il comandante in capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi ha avuto un colloquio con il capo di stato maggiore congiunto americano Charles Q. Brown. "Abbiamo discusso della situazione in prima linea e dei bisogni urgenti delle nostre truppe in armi, equipaggiamento militare e munizioni", ha scritto il comandante delle forze di Kiev. Ieri gli Usa hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti alla sicurezza per l'Ucraina da 2,3 miliardi di dollari.

Nel frattempo, i sistemi di difesa aerea russa hanno abbattuti stanotte cinque droni ucraini sulla regione di Belgorod e uno su quella di Mosca, rende noto il Ministero della Difesa russo citato dall'agenzia di stampa Tass. Due droni marini delle forze di Kiev sono stati invece distrutti nel Mar Nero mentre si dirigevano verso la città russa di Novorossiysk nel Krasnodar, secondo la stessa fonte. Precedentemente le autorità locali avevano dato notizia di quattro droni aerei ucraini abbattuti sulla regione russa di Bryansk. I velivoli senza pilota sono stati distrutti sulle aree di Karachevsky, Trubchevskij e Komaritchskij. Non sono state segnalate vittime o danni particolari, viene specificato.

Ieri, nei colloqui con Orban, Zelensky ha ribadito la necessità per Kiev di "una pace giusta". Oggi Vladimir Putin vede Xi Jinping e Recep Tayyip Erdogan ad Astana.

2 mesi fa
Estero
Orban a Kiev per la sua prima visita in Ucraina
Lo annuncia il governo ungherese.

Il premier ungherese e presidente di turno dell'Ue, Viktor Orban, in visita a Kiev, ha detto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di reclamare "un cessate il fuoco immediato" per "accelerare i negoziati di pace". Zelensky ha risposto che l'Ucraina, massacrata dalla guerra, ha bisogno di "una pace giusta".
"Ho chiesto al presidente ucraino di prendere in considerazione se un cessate il fuoco rapido possa accelerare i negoziati di pace", ha detto Orban, in conferenza stampa con Zelensky a Kiev, aggiungendo che la tregua sarebbe limitata nel tempo. È importante che l'Europa mantenga il sostegno militare all'Ucraina mentre l'esercito sta lottando per contenere gli attacchi sferrati dalla Russia, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un incontro con la stampa alla presenza di Orban. "È molto importante per tutti noi in Europa che il sostegno dell'Europa all'Ucraina rimanga ad un livello sufficiente, anche per quanto riguarda la nostra difesa dal terrore russo", ha dichiarato Zelensky.

3 mesi fa
Estero
Presidenza Ue, avviati i negoziati di adesione con l'Ucraina
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La ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, ha confermato il via libera odierno del Consiglio al quadro negoziale di adesione che tiene conto dell'esperienza dei passati allargamenti e dei negoziati di adesione in corso.

Al via i lavori della prima conferenza intergovernativa (Cig) per l'Ucraina che segnano di fatto l'apertura dei negoziati di adesione all'Unione europea. "Questo è un momento storico per tutti noi e segna una pietra miliare nelle nostre relazioni", ha dichiarato la ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, a nome della presidenza di turno del Consiglio Ue. "Il vostro Paese fa parte dell'Europa, della storia, del patrimonio e della cultura europea" ha aggiunto, ricordando la decisione del Consiglio del 14-15 dicembre 2023 di avviare i negoziati di adesione con Kiev.

"Ferma condanna" alla guerra

In occasione dell'apertura della Cig Lahbib ha ribadito, a nome dell'Ue, "la ferma condanna della guerra di aggressione ingiustificata e non provocata della Russia contro l'Ucraina", plaudendo alla "resistenza del popolo ucraino" e ricordando l'"incrollabile sostegno" dell'Ue all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina e al "suo diritto intrinseco di autodifesa".

Cosa deve fare l'Ucraina

Passando al processo di integrazione europea, la ministra ha confermato il via libera odierno del Consiglio al quadro negoziale di adesione che "tiene conto dell'esperienza dei passati allargamenti e dei negoziati di adesione in corso" e che "riflette debitamente i meriti e le caratteristiche specifiche dell'Ucraina". Il documento "incorpora la metodologia di allargamento rivista, che prevede un'attenzione ancora maggiore alle riforme fondamentali nei negoziati di adesione" ha spiegato Lahbib, sottolineando come l'Ucraina debba quindi "adottare pienamente e continuare ad attuare le riforme nei settori dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali, del rafforzamento delle istituzioni democratiche e della riforma della pubblica amministrazione". Kiev "deve anche intervenire sul fronte economico, per la riforma giudiziaria, per la lotta alla corruzione e per la protezione e il trattamento non discriminatorio delle persone appartenenti a minoranze nazionali. "Per garantire l'irreversibilità dei progressi in questi settori e la loro piena ed effettiva attuazione - ha aggiunto - i passi avanti continueranno ad essere attentamente monitorati dalla Commissione, che ne riferirà regolarmente al Consiglio".

3 mesi fa
Estero
UE e Ucraina, firmano un'intesa sulla sicurezza per 5 miliardi annui fino al 2027
La firma del documento è prevista giovedì alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"Grazie alla creazione del Fondo di assistenza per l'Ucraina all'interno dell'EPF, l'UE continuerà a sostenere la fornitura di equipaggiamento militare letale e non letale e addestramento. Il Fondo ha un budget di 5 miliardi per il 2024." "Aumenti comparabili possono essere previsti fino al 2027, sulla base delle esigenze dell'Ucraina e vincolate alla guida politica del Consiglio", si legge nel testo approvato dai 27 di cui l'ANSA ha preso visione. La firma dell'intesa è prevista giovedì a margine della prima giornata dei lavori del Consiglio europeo, alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il testo prevede diversi capitoli di collaborazione, sia di natura civile che militare (per esempio il rafforzamento dell'industria bellica di Kiev in linea con la strategia della difesa dell'Ue) e l'impegno da parte dell'Ue a "continuare ad applicare le sanzioni alla Russia o a vararne di nuove". L'UE promette inoltre d'iniziare "a integrare l'Ucraina" nel mercato unico europeo. L'intesa resterà valida "sino a che l'Ucraina resterà sul percorso europeo e rispetterà i valori su cui si fonda l'UE, ovvero il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, inclusi i diritti delle persone che appartengono alle minoranze".

Da parte sua l'Ucraina si impegna a continuare il percorso di riforme, specialmente nell'area della "sicurezza, della difesa e dell'intelligence", garantendo la supervisione civile della sfera militare e delle forze di sicurezza. Kiev dovrà poi "rafforzare la trasparenza e il controllo" degli aiuti ricevuti e "contribuire positivamente" alla sicurezza dell'UE e dei suoi Stati membri, "inclusa la condivisione delle informazioni e delle lezioni apprese".

3 mesi fa
Guerra in Ucraina
L'Ue ha trovato un accordo sul 14esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia
Lo ha reso noto la presidenza di turno belga dell'Ue.

Gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue hanno trovato un accordo sul quattordicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina. Lo ha reso noto la presidenza di turno belga dell'Ue. Il pacchetto, a quanto si apprende, conferma le restrizioni al settore del gas naturale liquefatto russo, nello specifico sulla pratica del trasbordo del metano nei porti europei (ransshipment). Figurano inoltre disposizioni sulla "flotta ombra" - per trasportare il greggio colpito dal tetto sul presso - e sulle istituzioni finanziarie dei paesi terzi che consentono l'elusione delle sanzioni. Nel nuovo pacchetto sanzioni contro la Russia dell'Ue figurano anche 100 aggiunte alla lista nera, tra individui ed entità, si apprende inoltre da fonti qualificate. In generale il pacchetto, oltre alle misure sul trasbordo di metano, include anche misure sulle "importazioni di Gnl e sugli investimenti", ma per i dettagli si dovrà attendere il via libera definitivo.
Per quanto riguarda l'elusione, invece, ci saranno "ulteriori strumenti", soprattutto nel caso di filiali di Paesi terzi di società madri dell'Ue. Si prosegue con nuove azioni volte a "contrastare le interferenze straniere per minare i nostri sistemi democratici" con regole aggiuntive sui finanziamenti provenienti dallo Stato russo. Poi "diverse misure" sui trasporti per evitare l'elusione per via aerea, stradale e marittima. Infine restrizioni aggiuntive all'esportazione di beni e tecnologie a duplice uso, anche in Paesi terzi (ovvero quei prodotti che contribuiscono alle capacità industriali della Russia).

3 mesi fa
Guerra in Ucraina
Via libera dalla Casa Bianca all'uso delle armi statunitensi in Russia
Lo afferma Michael Carpenter, direttore senior per gli Affari europei presso il Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

La Casa Bianca ha confermato ufficialmente che le forze militari di Kiev hanno il diritto di usare armi americane sul territorio russo vicino alle regioni ucraine di Kharkiv e Sumy: lo afferma Michael Carpenter, direttore senior per gli Affari europei presso il Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, citato dai media ucraini. Carpenter aggiunge che in questo modo l'esercito russo non avrà la possibilità di proteggere le sue truppe dalla parte del confine da dove attacca il territorio ucraino.

3 mesi fa
Conferenza di pace
Bürgenstock, Regli: "Discussi i valori fondamentali". Togni: "Un fallimento su tutta la linea"
La Conferenza sulla pace del Bürgenstock si è conclusa con la firma di un comunicato congiunto da parte della maggioranza dei Paesi partecipanti, ma diversi si sono sfilati. L'evento ha suscitato reazioni contrastanti, con alcune critiche per l'assenza della Russia e di importanti Paesi.

La Conferenza sulla pace del Bürgenstock si è conclusa ieri con un comunicato congiunto sottoscritto dalla maggioranza degli oltre 90 Paesi partecipanti. Una dozzina quelli che si sono sfilati. Contrastanti le reazioni e i sentimenti al termine di questa d