
L’andamento dei mercati energetici europei negli ultimi mesi ha determinato un’impennata dei profitti delle aziende petrolifere. Lo rileva l’Economist in un articolo pubblicato nel suo ultimo numero dedicato proprio a questo tema.
Da 10 a 60 dollari al barile di profitto
Secondo i dati di Argus Media pubblicati dal settimanale economico inglese è stato in particolare il settore della raffinazione a trarre i maggiori benefici da questa congiuntura. Le società operanti in questo comparto stanno realizzando guadagni oltre sei volte più alti rispetto ai valori storici: i margini sono infatti passati da 5-10 dollari per barile (la media registrata tra il 2017 e il 2021) a oltre 60 dollari per barile a giugno 2022.
Contromisure
Dati come questo, sono alla base della decisione italiana di tassare al 25% i profitti straordinari generati dalle grandi aziende. Un contributo destinato ad aiutare le famiglie e le imprese più in difficoltà per gli aumenti dei prezzi dell’energia. Anche altri Paesi, come il Regno Unito, hanno seguito l’esempio italiano, e hanno deciso di richiedere un contributo straordinario alle aziende operanti nei settori del petrolio e del gas per finanziare misure di sostegno ai cittadini.
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