
Stando alle dichiarazioni di alcuni funzionari della Casa Bianca al Wall Street Journal. Il presidente Donald Trump non ha ancora deciso se gli Stati Uniti si uniranno a Israele per attaccare i programmi nucleari e militari iraniani. Le fonti affermano che l'attacco è stata una delle diverse opzioni discusse durante una riunione tra il tycoon e il suo team di sicurezza nazionale. Il report afferma che il presidente Trump spera ancora che la minaccia di un'azione militare statunitense porti l'Iran ad accettare le richieste degli Usa nei colloqui sul nucleare.
Notte di missili
Non si placano nel frattempo gli attacchi tra le due fazioni impegnate nel conflitto. Nella notte è avvenuto un nuovo scambio di missili tra Israele e Iran, con Teheran che ha dichiarato di avere utilizzato anche quelli ipersonici. Le Forze di difesa dello Stato ebraico (IDF) affermano di aver colpito i siti di produzione di centrifughe usati per il programma nucleare iraniano. La Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che il suo Paese "non scenderà mai a compromessi". "Non mostreremo alcuna pietà per i sionisti", si legge in una traduzione di un post su X. In un altro messaggio, Khamenei ha avvertito che "la battaglia ha inizio".
Evacuazioni e rimpatri
Il primo volo per riportare a casa cittadini israeliani rimasti bloccati all'estero dopo lo scoppio della guerra è atterrato oggi all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Lo hanno reso noto le autorità aeroportuali. L'ambasciata cinese in Iran ha invece organizzato la prima evacuazione di connazionali da Teheran.