Estero
Pena di morte per chi appicca gli incendi
Federico Marino
3 anni fa
Questa la misura auspicata dal presidente turco Erdogan, prontamente accolta dal ministro della giustizia

Come riporta Reuters, la Turchia riconsidererà l’abolizione della pena capitale, resa effettiva nel 2004. La decisione segue le affermazioni del presidente Erdogan, che l’ha auspicata in risposta ai recenti roghi forestali.

L’incendio e le affermazioni di Erdogan
Nei primi anni del regime di Erdogan la pena capitale è stata rimossa dalla costituzione. Tuttavia, dopo che negli scorsi giorni un incendio – che si sospetta essere colposo – ha colpito 4'500 ettari di foresta sulla costa del Mar Egeo, Erdogan ha affermato la necessità di una giustizia più severa.
L’incendio, nel frattempo, è stato domato nella giornata di ieri, e un sospetto è stato posto in stato di fermo. Il sospettato avrebbe confessato di “aver agito per frustrazione, causata da problemi familiari”.
Visitando i luoghi colpiti dalle fiamme, Erdogan avrebbe affermato che la punizione per chi da fuoco alle foreste dovrebbe essere “intimidatoria, e se dovesse servire una pena di morte, che pena di morte sia”.

“Sono istruzioni per noi”
Il ministro della Giustizia, che ha parlato ai reporter lo stesso giorno, ha affermato che le parole del presidente sono “istruzioni per loro”. Lo stesso ha poi affermato che il ministero “ha cominciato a lavorarci”. Le attuali pene per chi provoca incendi dolosi arrivano a 10 anni di prigione, fino all’ergastolo nei casi di criminalità organizzata.

Lo scorso anno, gli incendi hanno toccato la superficie record di 140'000 ettari della campagna turca, un record negativo. Lo scorso venerdì, il ministro dell’ambiente Kirisci ha affermato che l’88% degli incendi forestali in Turchia sono stati appiccati da persone.

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