
Il premier britannico Boris Johnson ritiene “interamente giusta” la decisione di Scotland Yard di aprire un’indagine preliminare sul cosiddetto scandalo Partygate dei ritrovi organizzati a Downing Street fra il 2020 e il 2021, in sospetta violazione delle regole anti Covid allora in vigore, svelati a scoppio ritardato sui media.
Lo ha detto un portavoce di Downing Street aggiungendo che il premier, il suo staff e il governo Tory intendono “cooperare pienamente”. Il portavoce non ha invece evocato alcuna ipotesi di passi indietro da parte di Johnson, facendo capire come per il momento appaia determinato a provare a resistere ancora. La stessa dichiarazione è stata poi ribadita in termini pressoché identici da Johnson in persona a margine di un intervento alla Camera dei Comuni dedicato alla crisi fra Russia e Ucraina. In precedenza il suo portavoce aveva detto che “chiunque sarà chiamato a farlo, coopererà pienamente” con la polizia negli accertamenti sul Partygate, “come ci si aspetta” che accada.
Le mancate risposte
Incalzato dai giornalisti se potesse escludere fin d’ora qualsiasi violazione di legge da parte del primo ministro, il portavoce si è trincerato dietro “la necessità di essere cauto” in attesa dei risultati dell’indagine, ma ha aggiunto di ritenere “sia giusto dire che non lo abbia fatto”. Mentre si è rifiutato di rispondere come a una domanda prematura all’ipotesi che Boris Johnson possa dimettersi anche se la polizia si limitasse a comminare alla fine una multa, una sanzione amministrativa, per i party svoltisi a Downing Street.
Malumori fra alcuni ministri?
Fonti citate da Sky News hanno da parte loro riferito di presunti malumori fra alcuni ministri non preavvertiti dal premier dell’annuncio di Scotland Yard sull’avvio dell’inchiesta, di cui Johnson era già al corrente, in apertura del tradizionale Consiglio di Gabinetto del martedì svoltosi stamattina. Un’omissione che l’entourage del premier pare abbia giustificato come un gesto di riserbo necessario, trattandosi di un’anticipazione “sensibile” che in quel momento non era ancora ufficiale.
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