Estero
ONU: rimpatriare combattenti ISIS dalla Siria
Federico Marino
3 anni fa
Un tentativo di far evadere gli ex-miliziani ha rinnovato i dibattiti

L’attacco dei miliziani a una prigione in Siria che detiene 3000 combattenti ISIS e 700 bambini ha rinnovato le discussioni a proposito del rimpatrio dei prigionieri. Secondo le Nazioni Unite è un segno dell’urgenza dell’azione internazionale sul tema della presa a carico dei detenuti del gruppo armato nelle prigioni e i campi del nordest.
Al Jazeera riporta le dichiarazioni di Vladimir Voronkov, sotto segretariogenerale delle Nazioni unite, rivolte al consiglio di sicurezza nella giornata di ieri.

Le dichiarazioni di Voronkov e Gutierres

“L’ISIS si sta adoperando per effettuare evasioni, e ci sono stati dei precedenti in Siria e nel mondo”, ha affermato Voronkov, a capo dell’antiterrorismo delle Nazioni Unite.
La maggior parte degli uomini, donne e bambini detenuti perché ritenuti implicati nello Stato Islamico non sono mai stati condannati, eppure rimangono imprigionati in attesa del loro destino.
Il segretario generale Antonio Gutierres ha proseguito avvertendo della crescente minaccia dell’ISIS, anche in Siria, dove secondo Voronkov essa è organizzata in piccole celle rifugiate nel deserto e nelle aree rurali, dove attraversano il confine tra Irak e Siria per sfuggire alla cattura.
L’ultimo attacco alla prigione di Al-Sina’a, nel nord-est di Hassakeh, è stato il maggiore dalla caduta del “califfato”. Valinokov ha affermato anche che i combattimenti hanno visto coinvolti dei civili e sono risultati nella fuga di un numero non precisato di combattenti.
Le forze curde supportate dagli USA hanno affermato mercoledì di aver preso controllo dell’ultima sezione della prigione controllata dall’Isis, e aver liberato un gruppo di bambini prigionieri usati come scudi umani.
Voronkov ha ribadito il suo appello al rimpatrio dei presunti combattenti Isis e delle loro famiglie dai campi del nord-est della Siria. “Il rimpatrio di persone di tre nazionalità dalla Siria e l’Irak rimane una priorità per le Nazioni Unite e siamo pronti a svolgere il nostro ruolo di parner affidabile verso gli stati membri per rispondere a queste sfide”. E poi : “i tentativi di Daesh di far evadere i suoi combattenti sottolinea la necessità di portarli di fronte alla giustizia il prima possibile, per assicurare che vengano condannati col fine di rompere il ciclo di violenza”.

Clima da Guerra fredda tra Russia e USA
La Russia ha richiesto un resoconto dell’attacco accusando gli USA di aver infranto le norme umanitarie internazionali, che prevedono la protezione dei civili nei conflitti armati. Ciò sarebbe stato fatto a causa dell’utilizzo dell’aviazione e dei mezzi blindati per eliminare i combattenti Isis dalla prigione. Gli Stati Uniti avrebbero inoltre ignorato le misure di protezione dei civili in altre occasioni, come negli attacchi aerei di Baghouz, in Siria, del marzo 2019. Il deputato russo Polyanskiy ha inoltre accusato gli statunitensi di occupare illegalmente la Siria del nord est e di “saccheggiare petrolio”. Il deputato statunitense Mills ha controbattuto accusando la Russia di trasformare il concilio in un “ammasso di disinformazione e menzogne sul ruolo delgi USA in Siria”. Gli Stati Uniti sarebbero nel nord-est della Siria solamente in quanto parte di una coalizione per “continuare la lotta” contro l’ISIS. Gli attacchi di Baghouz sono sotto inchiesta dal Dipartimento della Difesa, ha affermato in seguito, “mentre in un caso simile in Russia non ci sarebbe nessun resoconto indipendente, visto che c’è molta poca opposizione pronta a sollevare la questione” nello stesso paese.

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