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Zelensky manderà una delegazione a Istanbul
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12 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sul conflitto.
7 ore fa
"I colloqui Russia-Ucraina inizieranno domani"
Lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

I negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina a Istanbul inizieranno domani. Lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass citando una fonte vicina all'organizzazione dei colloqui. "Sì, il 16 maggio", ha affermato la fonte parlando dell'avvio dei colloqui. La delegazione ucraina, guidata dal ministro della difesa Rustem Umerov, la delegazione russa, guidata da Vladimir Medinsky, e una delegazione statunitense guidata dal segretario di Stato Marco Rubio si incontreranno domani a Istanbul nell'ambito dei colloqui, riferisce Sabah, citando fonti nel ministero degli esteri di Ankara.

9 ore fa
"Non ho grandi aspettative sui colloqui Kiev-Mosca"
Lo ha affermato Marco Rubio, segretario di Stato americano.

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato di non avere "grandi aspettative" per i colloqui tra Ucraina e Russia in programma in Turchia. "La mia valutazione è che non credo che ci sarà una svolta finché il presidente (Trump) e il presidente Putin non interagiranno direttamente su questo argomento", ha detto Rubio citato da Sky News. "Spero di sbagliarmi. Spero di sbagliarmi al 100%, ha sottolineato.

11 ore fa
"Pronti a discutere possibili compromessi"
Lo ha detto il capo dei negoziatori russi, Vladimir Medinsky.

La delegazione russa ai negoziati diretti con l'Ucraina a Istanbul è pronta anche a discutere "possibili compromessi". Lo ha detto il capo dei negoziatori russi, Vladimir Medinsky, citato dall'agenzia Tass. "Siamo pronti a discutere e a riprendere il corso dei negoziati di Istanbul, pronti a possibili compromessi e a discuterne", ha sottolineato Medinsky parlando ai giornalisti davanti al consolato russo di Istanbul, in attesa dell'arrivo dei negoziatori di Kiev. A suo dire la delegazione russa è "impegnata a trovare un terreno comune" con quella ucraina per avviare trattative che portino, "presto o tardi", ad una "pace durevole". La delegazione russa, ha aggiunto Medinsky, "vede i negoziati come una continuazione del processo di pace interrotto nel 2022". Con lui, durante la breve dichiarazione, erano gli altri tre componenti della delegazione. Quest'ultima - secondo quanto riferisce l'agenzia russa Interfax - ha quindi lasciato il consolato e si è diretta al Palazzo Dolmabahce, dove sono in programma i negoziati con i rappresentanti ucraini.

13 ore fa
Zelensky manderà una delegazione a Istanbul
Il presidente ucraino ha annunciato che non parteciperà ai colloqui con la Russia.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che non parteciperà ai colloqui di Istanbul ma invierà una delegazione guidata dal ministro della difesa Rustem Umerov per incontrare i rappresentanti russi. A suo dire i colloqui potrebbero tenersi stasera o domani. Nella conferenza stampa dopo l'incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ad Ankara, Zelensky ha precisato che il capo del Servizio di sicurezza ucraini (SBU), Vasyl Malyuk, come anche il capo di Stato maggiore delle Forze armate, Andriy Hnatov, non parteciperanno ai negoziati, di cui Stati Uniti e Turchia saranno mediatori.

L'assenza di Putin

A suo avviso il leader del Cremlino, Vladimir Putin, dovrebbe "dimostrare la sua leadership" e incontrarlo personalmente. La sua assenza a Istanbul, invece, dimostra "una mancanza di rispetto personale, non solo nei confronti dell'Ucraina, ma anche nei confronti dei presidenti degli Stati Uniti e della Turchia". Zelensky, citato dall'Ukrainska Pravda, ha quindi detto: "Lui (Putin) non è qui e non è a Istanbul. Ma non possiamo girare il mondo in cerca di una persona". "Chi sono le parti in guerra? Russia e Ucraina. Chi c'è? Il segretario di Stato (americano) Rubio sì, il ministro degli esteri turco sì, il ministro degli esteri ucraino sì. E dov'è la persona corrispondente della Federazione Russa? Questa è una mancanza di rispetto non solo per l'Ucraina, è una mancanza di rispetto per tutti, prima di tutto per la Turchia, perché l'incontro si svolge qui", ha detto Zelensky.

Si guarda alla fine della guerra

"Nonostante il livello piuttosto basso della delegazione russa, per rispetto del presidente Trump, per rispetto dell'alto livello della delegazione turca e del presidente Erdogan, e volendo provare a compiere almeno i primi passi verso la de-escalation e la fine della guerra, ho deciso di inviare la nostra delegazione a Istanbul, anche se non al completo", ha spiegato Zelensky, citato da RBC-Ukraine. Parlando delle richieste che la delegazione presenterà ai russi, Zelensky ha dichiarato che "il cessate il fuoco è il primo elemento in agenda", ha detto Zelensky.

"O il cessate il fuoco o le sanzioni"

Se nei colloqui non si discuterà di un cessate il fuoco, la guerra non potrà avere fine. "La Russia non ritiene di dover porre fine (alla guerra), il che significa che non c'è sufficiente pressione politica, economica e di altro tipo sulla Federazione Russa", ha affermato Zelensky. "E quindi, se non ci sarà un cessate il fuoco e se non ci saranno decisioni serie, chiediamo sanzioni appropriate." Egli ha escluso concessioni a livello territoriale a favore della Russia: "la nostra posizione è nella costituzione dell'Ucraina, la Crimea è parte dell'Ucraina, la Turchia fortunatamente sostiene questa posizione", ha detto Zelensky davanti ai giornalisti. "Non possiamo parlare di questioni territoriali che violerebbero la nostra Costituzione", ha aggiunto. "Non riconosceremo i territori occupati dalla Russia." Una pace giusta "deve prevedere l'integrità territoriale dell'Ucraina", ha sottolineato ancora una volta il presidente ucraino.

21 ore fa
L'incontro tra Erdogan e Zelensky ad Ankara è previsto per mezzogiorno
Lo si legge nel programma ufficiale di oggi diffuso dall'agenzia Anadolu.

Il capo di Stato turco Recep Tayyip Erdogan incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad Ankara alle 13:00 ora locale, le 12:00 in Svizzera. Lo si legge nel programma ufficiale di oggi diffuso dall'agenzia Anadolu, mentre non è chiaro se i due leader terranno una conferenza stampa congiunta. Secondo quanto riferiscono i media turchi, delegazioni di Mosca e Kiev si incontreranno invece a Istanbul per i primi colloqui diretti tra le due parti dal 2022. Il Cremlino ha annunciato che Vladimir Medinsky, consigliere del presidente Vladimir Putin, sarà a capo della delegazione russa accompagnato da un viceministro degli esteri, uno della difesa e dal generale Igor Kostyukov, direttore dei servizi d'intelligence militare.

un giorno fa
Occhi su Instanbul, ma incertezza sui colloqui diretti
Domani si aprono i negoziati diretti tra Russia e Ucraina, ma non si sa chi farà parte delle delegazioni. Per gli americani i colloqui dureranno due giorni.

Volodymyr Zelensky parte per la Turchia, sperando che Vladimir Putin accetti la sua richiesta di un vertice in presenza. Ma si dice pronto a "qualsiasi formato di negoziato" per porre fine alla guerra, quindi anche a trattative a livello inferiore. Del resto, alla vigilia dei colloqui, dal Cremlino non c'è ancora nessuna indicazione che il presidente guiderà la delegazione di Mosca. "Non so se verrà", ha ammesso anche Donald Trump, facendo capire che pure lui potrebbe andare se ci fosse il leader russo: "So che gli piacerebbe che fossi lì, è una possibilità", ha detto il presidente Usa.

Kiev deciderà i prossimi passi a seconda di chi rappresenterà la Russia

Il capo di Stato ucraino ha messo in chiaro che Kiev deciderà i "prossimi passi" a seconda di chi rappresenterà la Russia ai colloqui, che stando agli americani potrebbero prolungarsi di due giorni. "Penso che arriveranno delle ottime notizie oggi, forse domani e forse venerdì", ha detto Trump da Doha. E il suo inviato speciale Steve Witkoff ha annunciato che si recherà a Istanbul insieme al segretario di Stato Marco Rubio proprio venerdì.

17esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Gli ambasciatori dei Paesi membri della Ue hanno intanto dato il via libera al 17/o pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le misure, che dovranno essere approvate il 20 maggio dai ministri degli Esteri, prendono di mira quasi 200 navi della cosiddetta 'flotta ombra' russa, che si ritiene utilizzata in larga parte per le esportazioni di petrolio. Ma secondo il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, non basta. Stati Uniti ed europei, ha affermato, devono "prepararsi a imporre sanzioni devastanti" per "prendere la Russia alla gola" e costringerla a cessare le ostilità in Ucraina.

I rapporti tra Francia e Russia

I rapporti tra Mosca e Parigi segnano del resto uno dei punti più bassi degli ultimi decenni, con il presidente Emmanuel Macron che sembra aspirare alla guida dei Paesi Volenterosi in chiave anti-russa. Durante una lunga intervista televisiva martedì sera, l'inquilino dell'Eliseo ha ipotizzato tra l'altro lo schieramento di testate atomiche francesi in Polonia, provocando la reazione del Cremlino. "La proliferazione di armi nucleari in Europa non favorirà la sicurezza, la prevedibilità e la stabilità nel continente", ha commentato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov.

Zelensky incontrerà Erdogan

Una fonte dell'ambasciata ucraina ad Ankara ha confermato all'ANSA che il primo impegno di Zelensky domani in Turchia sarà un incontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan ad Ankara. Nel caso in cui Putin arrivi a Istanbul, i presidenti ucraino e turco si sposteranno dalla capitale alla città sul Bosforo. Kiev non ha fatto sapere chi comporrà la sua delegazione nel caso ciò non dovesse avvenire.

Chi fa parte della delegazione russa

Quanto alla Russia, Peskov ha detto che ancora non sono arrivate "le istruzioni dal presidente", e quindi non si sa chi farà parte della delegazione russa. Da ieri si rincorrono voci e smentite. Oggi l'autorevole quotidiano Kommersant scrive di aver saputo che non sarà presente il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, che 24 ore prima veniva dato come probabile capo delegazione. Leonid Slutsky, il presidente della commissione Affari internazionali della Duma che aveva partecipato alle ultime trattative dirette con gli ucraini nel 2022, non ha voluto dire se anche questa volta sarà tra i negoziatori, ma ha anticipato che tra gli argomenti in discussione potrebbe esservi uno scambio totale di prigionieri. Il consigliere presidenziale Yuri Ushakov, anch'egli indicato come possibile membro del team russo, ha detto che sul tavolo vi saranno questioni "politiche e molte questioni tecniche", e da questo dipenderà la composizione della squadra russa.

La posizione della Cina

Commentando l'apertura dei negoziati diretti, la Cina ha intanto affermato di avere sostenuto "la risoluzione della crisi attraverso il dialogo e la negoziazione fin dal primo giorno del conflitto". Sempre da Pechino il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, arrivato in Cina dopo un colloquio a Mosca con il leader russo nei giorni scorsi, ha detto che avrebbe cercato di tornare a parlargli per dirgli: "Ehi, compagno Putin, vai a Istanbul e negozia, per l'amor di Dio". Per diverse ore si è parlato a Mosca di un possibile nuovo colloquio tra i due durante una sosta di Lula nella capitale russa sulla via del ritorno in Brasile. Ma il presidente brasiliano è atterrato e poi ripartito senza vedere Putin.

2 giorni fa
Via libera dei 27 Paesi Ue alle nuove sanzioni per Mosca
Le nuove misure prevedono anche sanzioni relative alle attività ibride della Russia, alle violazioni dei diritti umani e all'uso di armi chimiche.

Via libera dei Rappresentanti Permanenti dei 27 Paesi Ue (Coreper II) al 17/esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, a quanto si apprende. Le nuove misure europee, oltre a colpire nuovamente la cosiddetta 'flotta ombra' di Mosca, prevedono anche sanzioni relative alle attività ibride della Russia, alle violazioni dei diritti umani e all'uso di armi chimiche. Vengono aggiunte circa 30 imprese, coinvolte nell'evasione delle sanzioni, in particolare nel settore dei beni a duplice uso, civile e militare. Queste imprese dovranno affrontare nuove restrizioni commerciali. Ci sono poi altre 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate al complesso dell'industria militare russa. Viene inoltre fornita la base giuridica per sanzionare la flotta che distrugge cavi sottomarini, aeroporti o server (beni materiali) e per sanzionare chi agevola finanziariamente lo sforzo bellico. È delineata una nuova base giuridica per i canali russi di propaganda: vengono colpiti oltre 20 entità e individui che diffondono disinformazione.

Per le violazioni dei diritti umani (Navalny Act), vengono previste sanzioni contro giudici e pubblici ministeri coinvolti nei casi Navalny e Kara Murza (20 individui in tutto). Nel campo delle armi chimiche, viene vietata l'esportazione di sostanze utilizzate nella produzione di missili. Il pacchetto di sanzioni è passato come punto uno, senza discussione, riferiscono fonti diplomatiche: dovrebbe essere adottato formalmente dal Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo, 20 maggio.

3 giorni fa
Trump: "Mi aspetto pure Putin a Istanbul"
Il presidente statunitense sta valutando se recarsi in Turchia per i colloqui tra Russia e Ucraina.

"Sto pensando di volare all'incontro di Istanbul, c'è una possibilità se penso che accadranno delle cose": lo ha detto il presidente statunitense Donald Trump riferendosi ai colloqui previsti tra Ucraina e Russia in Turchia giovedì. Il tycoon ha detto che si aspetta la presenza sia del presidente russo Vladimir Putin sia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Precedentemente il presidente statunitense aveva dichiarato alla Casa Bianca che "L'incontro in Turchia sull'Ucraina giovedì sarà molto importante e ne usciranno cose buone".

4 giorni fa
Cremlino, 'non accettiamo ultimatum sulla tregua'
Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

La Russia respinge ogni "ultimatum" su un cessate il fuoco in Ucraina. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia Ria Novosti. La proposta del presidente russo Vladimir Putin per negoziati diretti russo-ucraini ha "il sostegno dei leader di molti Paesi" compresi quelli del Brics, di cui fa parte la Cina, ha detto Peskov. Il portavoce ha sottolineato che anche il presidente statunitense Donald Trump ha chiesto all'Ucraina di partecipare a colloqui diretti senza condizioni come proposto da Mosca.

4 giorni fa
Zelensky, "aspetto Putin in Turchia giovedì, basta scuse"
Così ha scritto su X il presidente ucraino.

"Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo, a partire da domani, per fornire la base necessaria alla diplomazia. Non ha senso prolungare le uccisioni. E aspetterò Putin in Turchia giovedì. Personalmente. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse". Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

4 giorni fa
Trump, "Kiev dovrebbe accettare l'incontro in Turchia"
Il presidente americano sottolinea inoltre che, accettando, Kiev avrebbe modo di determinare "se un accordo sia possibile".

"Il presidente Putin non vuole avere un cessate il fuoco con l'Ucraina ma vuole vedersi giovedì in Turchia per negoziare una possibile fine di questo bagno di sangue. L'Ucraina dovrebbe accettare immediatamente". Lo afferma il presidente americano Donald Trump sulla sua rete sociale Truth. Egli sottolinea che accettando Kiev avrebbe modo di determinare "se un accordo è possibile. Se non lo è i leader europei e gli Stati Uniti sapranno come stanno le cose e potranno procedere. Inizio a dubitare che l'Ucraina farà un accordo con Putin, che è troppo impegnato a celebrare la vittoria della Seconda Guerra Mondiale, che non sarebbe stata vinta senza gli Stati Uniti".

5 giorni fa
Inviato di Trump, "tregua in Ucraina e poi le trattative"
Lo afferma Keith Kellogg, replicando indirettamente al presidente russo Vladimir Putin.

"Prima un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni e poi, durante questo periodo, si passa a una discussione di pace globale. Non il contrario". Lo afferma Keith Kellogg, l'inviato speciale di Donald Trump per l'Ucraina, replicando indirettamente al presidente russo Vladimir Putin.

5 giorni fa
Putin rilancia i negoziati: “Incontro diretto con Kiev il 15 maggio a Istanbul”
Dopo la fine della tregua unilaterale di 72 ore, Mosca rilancia il dialogo ma accusa Kiev di respingere ogni proposta. Putin attacca inoltre gli “ultimatum rozzi” dell’Occidente, anche se si dice fiducioso in una futura distensione con l’Europa.

È terminato alla mezzanotte di sabato (le 23 in Italia) il cessate il fuoco unilaterale di 72 ore annunciato dalla Russia in occasione della parata del 9 maggio per celebrare gli 80 anni dalla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Secondo Kiev, la tregua è stata ampiamente disattesa, con centinaia di violazioni da parte delle forze russe. L’Ucraina, che non ha mai riconosciuto ufficialmente la pausa nei combattimenti, ha definito la misura una “manovra teatrale” e ha ribadito la richiesta di un cessate il fuoco di almeno 30 giorni.

Putin: "Chi vuole la pace non può fare a meno di sostenerla"

In questo contesto, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che chiederà al collega turco Recep Tayyip Erdogan di organizzare nuovi colloqui diretti tra Mosca e Kiev per il 15 maggio a Istanbul. “La nostra proposta è sul tavolo – ha dichiarato Putin – e la decisione spetta ora alle autorità ucraine e ai loro curatori. Chi vuole la pace non può fare a meno di sostenerla”. Putin ha inoltre accusato Kiev di aver respinto varie offerte di cessate il fuoco, incluso l’ultimo tentativo di tre giorni. “Nonostante tutto – ha affermato in una dichiarazione notturna riportata dall’agenzia Ria Novosti – proponiamo di riprendere i negoziati diretti, senza precondizioni, a Istanbul, dove si erano tenuti e poi interrotti nel 2022”.

La Russia ribadisce l'impegno per stabilire una pace duratura

Il presidente russo ha usato toni duri nei confronti delle autorità ucraine e dei cosiddetti “Paesi volenterosi” che, nelle ultime ore, hanno lanciato un ultimatum a Mosca, minacciando nuove sanzioni se non sarà accettato un cessate il fuoco prolungato. “Stanno ancora cercando di parlarci in modo rozzo e tramite ultimatum”, ha detto, definendo “villano” l’atteggiamento di alcuni Stati europei.Nonostante la retorica aggressiva, Putin ha espresso ottimismo per il futuro: “Siamo fiduciosi che, prima o poi, ci muoveremo verso il ripristino di relazioni costruttive con gli Stati europei, anche con quelli che oggi mantengono una retorica antirussa e agiscono in modo ostile”. Infine, il leader del Cremlino ha ribadito l’impegno della Russia per colloqui “seri” volti a eliminare le cause profonde del conflitto e stabilire una pace “duratura”. Resta da vedere se Kiev accetterà l’invito o se la distanza tra le due parti continuerà a crescere.

6 giorni fa
Pace in Ucraina, "Putin è aperto al dialogo ma l'Europa è aggressiva"
Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

"Stiamo ricevendo molte dichiarazioni contraddittorie dall'Europa. Sono in gran parte di natura conflittuale, piuttosto che orientate a tentativi di rilanciare le nostre relazioni". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov parlando con i giornalisti dopo la riunione a Kiev del gruppo dei volenterosi, che ha chiesto a Mosca una tregua di 30 giorni in Ucraina. Lo riportano le agenzie russe. Putin, ha aggiunto Peskov, ha ripetutamente detto di essere aperto a contatti con i leader stranieri. Allo stesso tempo il portavoce ha avvertito che "è molto difficile isolare la Russia, che rappresenta una parte molto ampia del mondo".

"La parata ha infastidito gli europei"

"Indubbiamente gli europei si sono innervositi per quanto accaduto a Mosca il 9 maggio. Gli europei sono irritati da questa importante concentrazione internazionale attorno al Giorno della Vittoria, da quell'orgoglio per la vittoria sul nazismo. Questa è l'ideologia condivisa dai paesi rappresentati in Piazza Rossa. Questo continua a infastidire gli europei", ha dichiarato Peskov, riferendosi alla partecipazione di leader stranieri alla parata del 9 maggio.

6 giorni fa
Pace in Ucraina, "Anche Trump è d'accordo sul piano d'azione in 4 punti"
Lo fa sapere Volodymyr Zelensky.

"Al termine dell'incontro abbiamo parlato tutti insieme con il presidente Trump e abbiamo concordato la nostra visione comune". Lo fa sapere Volodymyr Zelensky delineando un piano d'azione in 4 punti. Per prima cosa la Russia deve accettare il cessate il fuoco incondizionato per 30 giorni. Poi deve proseguire il rafforzamento delle forze di difesa dell'Ucraina (un elemento chiave delle garanzie di sicurezza dovrebbe essere anche il contingente di supporto). Se la Russia rifiuta si dovranno applicare sanzioni più severe al settore energetico e bancario. Infine continuerà il lavoro sull'uso efficace dei beni russi congelati.

6 giorni fa
"Non esiteremo a usare la forza se gli USA provocheranno Mosca"
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Kim Jong-un, riferendosi alle truppe inviate in Russia, ha detto che "il coinvolgimento della Corea del Nord è giustificabile e rientra nei diritti sovrani".

Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha assicurato che non esiterà a utilizzare la forza militare del paese eremita "se gli Stati Uniti e i suoi stati vassalli cercheranno di organizzare" un altro attacco contro la Russia. "Se si permette loro di continuare a non mascherare le loro azioni militari contro il territorio della potenza nucleare, i burattini ucraini diventeranno naturalmente abbastanza sfacciati da compiere tentativi ancora più oltraggiosi e audaci, e le truppe di Seul, che sono i più fedeli lacchè degli Stati Uniti, diventeranno allo stesso modo sempre più sconsiderate", ha affermato Kim nel resoconto della KCNA.

Una guerra "giustificabile"

Kim, durante la sua visita all'ambasciata russa a Pyongyang fatta ieri per gli 80 anni della sconfitta della Germania nazista da parte dell'URSS nella Seconda guerra mondiale ha affermato che l'invio di truppe nordcoreane in Russia a supporto della guerra contro l'Ucraina è "giustificabile", definendolo un esercizio di diritti sovrani ai sensi di un trattato di mutua difesa con Mosca, ha precisato il dispaccio della KCNA diffuso oggi.

"Un coinvolgimento giustificabile"

Citando il trattato di mutua difesa firmato lo scorso anno con la Russia, Kim ha detto di aver impartito l'ordine di inviare le sue truppe per "liberare" la regione del fronte di Kursk, essendo determinato a rispettarlo fedelmente. "Il nostro coinvolgimento nella guerra è giustificabile, e questo rientra nei nostri diritti sovrani", ha dichiarato Kim nel discorso di congratulazioni, definendo "eroi" le truppe nordcoreane impegnate in combattimento contro l'Ucraina. Il mese scorso la Corea del Nord ha ammesso per la prima volta di aver inviato truppe per sostenere Mosca contro Kiev. L'agenzia di spionaggio di Seul ha affermato che il Nord ha dispiegato finora circa 15'000 soldati, stimando oltre 4'700 perdite, tra cui circa 600 morti.

L'accordo con Mosca

Il nuovo trattato di partenariato e sicurezza, siglato tra le due nazioni a giugno del 2024, prevede la fornitura di assistenza militare "senza indugio" qualora una delle parti subisca un attacco. La Russia ha celebrato venerdì a Mosca l'80/mo anniversario del Giorno della Vittoria con una parata militare, alla quale hanno partecipato leader stranieri, tra cui il presidente cinese Xi Jinping. Ci si aspettava che Kim fosse invitato alle celebrazioni, ma non si è recato a Mosca. Secondo l'intelligence sudcoreana, il diniego sarebbe da collegare a motivi di sicurezza e logistici.

6 giorni fa
Kiev: "Pronti alla tregua da lunedì"
Lo afferma il ministro degli esteri ucraino Andrii Sybiha.

"L'Ucraina e tutti i suoi alleati sono pronti a un cessate il fuoco totale e incondizionato su terra, aria e mare per almeno 30 giorni a partire già da lunedì. Se la Russia acconsentirà e sarà garantito un monitoraggio efficace, un cessate il fuoco duraturo e misure volte a rafforzare la fiducia potranno aprire la strada a negoziati di pace". Lo afferma il ministro degli esteri ucraino Andrii Sybiha.

6 giorni fa
Macron sollecita dei colloqui diretti tra Mosca e Kiev
Il presidente francese lo ha affermato nel corso di un'intervista.

In un'intervista rilasciata ai canali francesi TF1 e LCI, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto "colloqui diretti" tra Ucraina e Russia nel contesto del cessate il fuoco di 30 giorni richiesto a Mosca da europei, americani e Ucraina.

"Pronti ad aiutare"

Se si arrivasse a una tregua di 30 giorni, "avvieremo colloqui diretti tra Ucraina e Russia. Siamo pronti ad aiutare", ha dichiarato il presidente francese nell'intervista condotta sul treno che dalla Polonia lo portava a Kiev, dove si trova in visita insieme al premier britannico Keir Starmer, al cancelliere tedesco Friedrich Merz e al premier polacco Donald Tusk. Se Mosca non accetterà il cessate il fuoco, "ci saranno ulteriori sanzioni", che saranno "molto più dure", ha avvertito Macron.

"Siamo abituati alle sanzioni"

Anche Merz, che insieme ai colleghi parteciperà a Kiev a un vertice dei volenterosi con il presidente ucraino Volodymyr Zelenzky, ha proposto un inasprimento delle sanzioni contro la Russia se il presidente Vladimir Putin rifiuterà il cessate il fuoco. "Se il presidente Putin non sarà d'accordo con una tregua - ha detto Merz in un'intervista alla "Bild" - ci sarà un duro inasprimento delle sanzioni e l'enorme sostegno all'Ucraina proseguirà, sia politicamente sia finanziariamente e militarmente". Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha replicato ai media russi che "siamo abituati alle sanzioni, sappiamo già come fare e come evitare ridurre i loro effetti".

6 giorni fa
Macron, Starmer, Merz e Tusk in visita a Kiev
Nell'incontro con il presidente ucraino hanno discusso un piano per raggiungere "una pace giusta e duratura".

Il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz sono arrivati stamattina a Kiev, dove si sono riuniti con il premier polacco Donald Tusk per una visita congiunta al leader ucraino Volodymyr Zelensky. "Insieme agli Stati Uniti, chiediamo alla Russia di concordare un cessate il fuoco completo e incondizionato di 30 giorni per creare lo spazio per i colloqui su una pace giusta e duratura", hanno affermato i quattro leader europei in una dichiarazione congiunta prima della visita a Kiev.

"La Russia deve fermarsi"

"Siamo pronti a sostenere i colloqui di pace il prima possibile, a discutere l'attuazione tecnica del cessate il fuoco e a preparare un accordo di pace completo", hanno aggiunto. "Vogliamo essere chiari: lo spargimento di sangue deve cessare, la Russia deve fermare la sua invasione illegale e l'Ucraina deve poter prosperare come nazione sicura, protetta e sovrana all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale per le generazioni future". I quattro leader hanno aggiunto che "continueremo ad aumentare il nostro sostegno all'Ucraina. Finché la Russia non accetterà un cessate il fuoco duraturo, aumenteremo la pressione sulla macchina da guerra russa".

Le condizioni di Mosca

In un'intervista rilasciata sabato al canale di notizie ABC, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato che le forniture di armi dagli alleati dell'Ucraina devono finire prima che la Russia accetti un cessate il fuoco. Una tregua sarebbe altrimenti un "vantaggio per l'Ucraina" in un momento in cui "le truppe russe stanno avanzando (...) con una certa sicurezza" sul fronte, ha detto Peskov, aggiungendo che l'Ucraina "non è pronta per negoziati immediati".

I leader pronti a fornire "garanzie di sicurezza" a Kiev

È la prima volta che i leader delle quattro nazioni europee effettuano una visita congiunta in Ucraina. A più di tre anni dall'invasione russa, questa dimostrazione di unità europea di valore simbolico, arriva il giorno dopo che il presidente Vladimir Putin ha assunto un tono di sfida durante una parata a Mosca per celebrare gli 80 anni dalla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. A Kiev, il quartetto ha tenuto un incontro virtuale insieme a Zelensky e ad altri leader della "Coalizione dei volenterosi", i paesi occidentali, principalmente europei, pronti a fornire "garanzie di sicurezza" all'Ucraina.

La telefonata con Trump

Il ministro degli esteri Andrii Sybiha ha fatto sapere su X che "a seguito della riunione della Coalizione dei volenterosi a Kiev, tutti e cinque i leader hanno avuto una proficua conversazione telefonica con il presidente degli USA incentrata sugli sforzi di pace".

"Pronti a un cessate il fuoco"

Alla guida di questa coalizione, i cui contorni non sono ancora chiari, ci sono il presidente francese e il primo ministro britannico, che negli ultimi mesi si sono già incontrati a Parigi e a Londra. Il presidente americano Donald Trump aveva proposto nei giorni scorsi un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni come passo per porre fine al conflitto. Egli ha esortato Mosca ad accettare la tregua minacciando ulteriori sanzioni, ma il presidente russo Vladimir Putin finora ha opposto resistenza. Per contro, ha affermato Sybiha, "l'Ucraina e tutti i suoi alleati sono pronti a un cessate il fuoco totale e incondizionato su terra, aria e mare per almeno 30 giorni a partire già da lunedì. Se la Russia acconsentirà e sarà garantito un monitoraggio efficace, un cessate il fuoco duraturo e misure volte a rafforzare la fiducia potranno aprire la strada a negoziati di pace".

6 giorni fa
"La telefonata tra Trump e Zelensky è stata molto produttiva"
È quanto ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.

"Il presidente ha detto che la telefonata è stata molto buona e produttiva". È quanto ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, riferendo che ieri Volodymyr Zelensky ha chiamato Donald Trump per comunicargli l'approvazione del Parlamento dell'accordo sui minerali, "un grande accordo per l'Ucraina, ma anche per gli Usa e i nostri contribuenti". "È stato un buon colloquio e hanno anche parlato del cessate i fuoco di 30 giorni che il presidente ha proposto tra Ucraina e Russia", ha aggiunto la portavoce, sottolineando che "l'Europa sostiene" la proposta e esprimendo la speranza "che entrambi i Paesi lo accettino".

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