
L’impianto Joint European Torus (Jet) di Oxford è riuscito a produrre in soli 5 secondi 59 megajoule di energia, raggiungendo così un traguardo storico nel campo della produzione energetica. Un risultato ottenuto grazie alle modifiche fatte al reattore per renderlo più simile alle future condizioni Iter. A renderlo noto sono i ricercatori del consorzio Eurofusion, dichiarando che il risultato ottenuto è totalmente in linea con le previsioni teoriche e di come la fusione nucleare rappresenti una fonte sicura ed efficiente di energia con basse emissioni di anidride carbonica.
Un risultato chiave
Un risultato chiave e un successo europeo verso la fusione nucleare: così la Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) italiano, Maria Chiara Carrozza, ha commentato la produzione di energia da parte del reattore sperimentale europeo Jet. “I risultati che oggi vengono annunciati attestano il raggiungimento di un obiettivo estremamente importante”, osserva in una nota, riferendosi alla “conferma sperimentale su Jet che in una configurazione tokamak è possibile ottenere elettricità da fusione”. Si tratta, osserva, di “un passo cruciale verso la produzione in futuro di energia abbondante ed eco-sostenibile”.
Eurofusion
Il consorzio Eurofusion è una grande collaborazione scientifica finanziata dal progetto europeo Horizon e co-finanziata dalla Commissione europea. Il consorzio è composto da 25 Stati Membri Ue (più Svizzera, Regno Unito e Ucraina) e riunisce 4’800 esperti da tutta l’Europa e ha l’obiettivo di produrre energia elettrica attraverso lo sfruttamento della fusione nucleare entro l’anno 2050.
Una campagna ventennale
Da vent’anni a questa parte gli avanzamenti della conoscenza scientifica nel campo del nucleare hanno portato i ricercatori a focalizzarsi su una campagna sperimentale che vuole ottimizzare il reattore Jet di Oxford. Se si guardano i numeri, quanto ottenuto dal consorzio non lascia indifferenti, soprattutto considerato il fatto che il record precedente nello stesso reattore risale al 1997 con una produzione di energia di 21,7 megajoule. Il risultato ottenuto oggi permette un avvicinamento maggiore all’obiettivo finale, ovvero di riunire sotto uno stesso tetto le attività Jet in un progetto ancora più grande, il cosiddetto Iter.
Iter
La sede del progetto Iter è a Saint-Paul-lez-Durance, nel sud della Francia e, oltre all’Ue, vi partecipano anche India, Giappone, Russia, Corea del Sud e Stati Uniti, intenzionati a consolidare ulteriormente la messa in pratica della fusione nucleare come fonte di produzione energetica su larga scala. Nel caso tutto dovesse procedere senza intoppi, Iter potrebbe essere definitivamente operativo nel 2035.
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