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Non toglie velo, perde lavoro: "La Francia ha agito bene"
Non toglie velo, perde lavoro: "La Francia ha agito bene"
Non toglie velo, perde lavoro: "La Francia ha agito bene"
Redazione
9 anni fa
La Corte di Strasburgo ha dato ragione allo Stato che non aveva rinnovato il contratto di un'assistente sociale

La Francia non ha violato il diritto al rispetto della libertà di religione di un'impiegata pubblica a cui non è stato rinnovato il contratto come assistente sociale in un ospedale, a causa del suo rifiuto a togliere il velo durante l'orario di lavoro. Lo stabilisce la Corte europea dei diritti umani in una sentenza in cui ricorda che la legge francese prevede limitazioni a manifestare la propria appartenenza religiosa, con lo scopo legittimo di proteggere i diritti altrui.

I fatti risalgono al 2000 quando il dirigente delle risorse umane dell'ospedale pubblico di Nanterre, vicino a Parigi, comunica alla donna, Christiane Ebrahimian, che il suo contratto a tempo determinato non sarà rinnovato perché la donna rifiuta di togliersi il velo e alcuni malati hanno presentato ricorso contro di lei per questo.

Nella sentenza i giudici affermano che "l'obbligo di neutralità imposto agli impiegati pubblici può essere considerato come giustificato nel suo principio" e che le restrizioni imposte trovano il loro fondamento nel principio di laicità dello Stato francese.

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