Estero
“Non è da escludere l’uso di armi non convenzionali”
Redazione
3 anni fa
Pietro Batacchi, direttore della rivista italiana Difesa ha detto che Putin potrebbe decidere di usare anche armi chimiche e poi quelle nucleari tattiche. Peter Regli: “Dipende dalla NATO. La fantasia non conosce limiti in questi casi”

“Ad un certo punto la disponibilità ad usare armi non convenzionali, come quelle chimiche, può aumentare. Anche se questo non significa che Putin lo farà”. Queste le parole di Pietro Batacchi, direttore della rivista italiana Difesa ai microfoni di Ticinonews dopo che il Cremlino è tornato a parlare esplicitamente di armi nucleari nel caso in cui “l’esistenza stessa della Russia fosse in pericolo”. In tal senso si è espresso anche Peter Regli, già capo dei Servizi d’informazione svizzeri che ha confermato come Putin sia disperato e per questo capace di tutto.

Domande essenziali

Domani ci sarà un vertice della NATO durante il quale parteciperanno i membri della NATO e il Presidente ucraino Zelensky. Secondo quanto riferito Regli verrà posta una domanda chiave alla quale dovrà rispondere la NATO: “Cosa facciamo se Putin dovesse usare i mezzi chimici?”.

“Armi nucleari utilizzabili”

Il monito lanciato ieri sera dal presidente Vladimir Putin è inquietante e la minaccia nucleare sembra essere sempre più concreta. “In Russia abbiamo un concetto di sicurezza interna ed è pubblico – ha spiegato il portavoce Dmitry Peskov. Se c’è una minaccia esistenziale per il nostro Paese, le armi nucleari possono essere utilizzate secondo il nostro concetto”.

Possibilità in crescita?

La situazione preoccupa, con gli esperti che ammettono possibilità “basse” ma “in crescita” dell’uso di armi nucleari “minori” o tattiche, ovvero di una potenza inferiore rispetto alle bombe che nel 1945 distrussero Hiroshima e Nagasaki. “Putin è come un leone ferito nell’angolo e dobbiamo tenere conto che potrebbe lanciare un missile tattico e che cambierebbe tutta la situazione strategica del conflitto”, ha sottolineato Regli.

“Escalation rilevante del conflitto”

“L’atomica tattica è un’arma a basso potenziale, è capace di arrecare un potere distruttivo elevato ma circoscritto. In qualche misura è uno strumento che consente di circoscrivere gli effetti dell’impiego dell’arma nucleare”, spiega invece Batacchi. In un caso come questo si tratterebbe di una situazione completamente differente e chiaramente costituirebbe “l’escalation molto rilevante del conflitto” che non potrebbe restare “senza risposta da parte della NATO”.

“La fantasia non conosce limiti”

Insomma, Putin è sottopressione e anche il suo entourage inizia ad essere preoccupato. “Se lui è disperato e non trova una soluzione in Ucraina, è possibile che voglia fare impressione coinvolgendo uno dei Paesi limitrofi”, spiega Regli. Ma quali conseguenze potrebbero verificarsi? “Dipende dalla NATO e dalle sue decisioni. Ma la fantasia in questo caso non conosce limiti”, conclude Regli.

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