Live Crisi in Medio Oriente
Israele: "La presa di Gaza avverrà nel miglior modo possibile"
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17 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
17 ore fa
Israele: "La presa di Gaza avverrà nel miglior modo possibile"
Lo ha dichiarato il tenente generale dell'Esercito Eyal Zamir, specificando che l'Idf sta lavorando al nuovo piano. "Approfondiremo la pianificazione e ci prepareremo al massimo livello in tutti i suoi aspetti".

Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito israeliano (Idf), il tenente generale Eyal Zamir, si è impegnato ieri ad attuare "nel miglior modo possibile" la decisione di Israele di conquistare Gaza City, che ha scatenato forti critiche per il timore che possa aggravare la crisi umanitaria a Gaza e mettere in pericolo la vita degli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel. L'Idf "sta lavorando al nuovo piano. Approfondiremo la pianificazione, ci prepareremo al massimo livello in tutti i suoi aspetti e, come sempre, porteremo a termine la missione nel miglior modo possibile", ha affermato Zamir. "Man mano che la guerra si evolve, l'Idf agirà per salvaguardare la vita degli ostaggi, consentire alle forze di riposarsi per rafforzare la resistenza e operare secondo i valori e lo spirito dell'Idf", ha aggiunto il capo di Stato Maggiore dell'Esercito.

Ancora vittime nella Striscia

Nel frattempo, almeno 14 palestinesi, di cui otto in attesa degli aiuti umanitari, sarebbero stati uccisi in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi. Lo riporta Al Jazeera. Almeno 11 persone sono state uccise e trasportate all'ospedale al-Awda nel nord di Gaza. Di queste, 6 stavano aspettando la distribuzione di cibo vicino al corridoio di Netzarim. Due persone sono state invece uccise e trasportate al complesso medico Nasser da un centro di distribuzione della fondazione GHF nel sud. Una donna è stata uccisa e un'altra persona è rimasta ferita in un attacco aereo israeliano contro un condominio a Khan Younis (sud).

un giorno fa
Tajani: "Contrari all'occupazione di Gaza da parte di Israele"
Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani

"Non siamo assolutamente favorevoli all'iniziativa del governo israeliano di occupare Gaza. Bisogna invece giungere al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi, ma basta guerra e bombardamenti: troppe vittime civili": lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani all'ANSA a margine di un incontro sul 'Turismo delle radici' a Jenne, in provincia di Roma. Il primo settembre il ministro degli Esteri dell'Anp sarà in visita a Roma, ha ricordato Tajani, e l'Italia, col Qatar e l'Egitto è il Paese che accoglie più palestinesi.

un giorno fa
Il piano di Israele a Gaza City? "Netanyahu vuole tenersi stretta la sua poltrona"
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Luigi Toninelli, ricercatore presso l'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) commenta il piano israeliano di prendere il controllo di Gaza City.

Israele vuole prendere il completo controllo di Gaza City. È questo il piano approvato ieri dal gabinetto politico e di sicurezza israeliano. "Al momento ci aspettiamo un'operazione di terra, ma non sappiamo esattamente cosa accadrà alla popolazione civile che vive a Gaza City", spiega a Ticinonews Luigi Toninelli, ricercatore presso l'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi). "Si presuppone una nuova catastrofe umanitaria nella già presente catastrofe umanitaria, anche perché crediamo che Israele non abbia particolarmente a cuore la sicurezza della popolazione civile palestinese, non l'ha mai avuta e probabilmente a pagare le spese di questa guerra saranno ancora loro", aggiunge l'esperto.

Il potere degli Usa

Dall'annuncio del piano del primo ministro Benjamin Netanyahu, diversi sono gli appelli internazionali che chiedono a Israele di fare un passo indietro. "Sono destinati a cadere nel vuoto se non ci sarà un cambiamento radicale della politica statunitense nei confronti di Israele. Gli Usa sono l'unico attore che può convincere Netanyahu a smettere di portare avanti questo tipo di operazioni che sempre più persone, anche all'interno di Israele, vendono senza senso".

"Il suo obiettivo è di restare al Governo"

Il vero obiettivo di Benjamin Netanyahu "è restare in Governo", continua Toninelli. "Sa che finché ci sarà la guerra, la poltrona di primo ministro sarà sua. Ha dei processi da affrontare, dovrà rendere conto di quanto successo il 7 ottobre e finché ci sarà la guerra, che fa felici soprattutto gli ultraortodossi e i partiti di estrema destra. Il conflitto serve per risaldare il Governo e tenere lontano una sua possibile caduta".

 

un giorno fa
Parigi, "Il piano su Gaza peggiora una situazione già catastrofica"
Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot.

La Francia si è unita al coro dei Paesi che hanno condannato "con la massima fermezza" il piano di Israele di occupare Gaza City, sottolineando che rischia di portare a una "impasse assoluta". Il ministero degli Esteri francese ha ribadito "la sua ferma opposizione a qualsiasi piano di occupazione della Striscia e allo sfollamento forzato della sua popolazione". L'occupazione "totale" di Gaza "peggiorerebbe una situazione già catastrofica senza consentire il rilascio degli ostaggi di Hamas, il loro disarmo e la loro resa", ha affermato il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot.

un giorno fa
"Israele pianifica una pulizia etnica a Gaza"
Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano.

Il ministero degli Esteri iraniano ha condannato il piano di Israele su Gaza, accusando lo Stato ebraico di volere "ripulire etnicamente" il territorio palestinese. Il piano annunciato "è un altro chiaro segno della specifica intenzione del regime sionista di ripulire etnicamente Gaza e commettere un genocidio contro i palestinesi", ha dichiarato in una nota il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baqaei.

un giorno fa
Domani la riunione del Consiglio Onu sul piano di Israele a Gaza
Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà domani per discutere del piano israeliano di controllo di Gaza. Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro.

un giorno fa
"La decisione di Israele su Gaza rappresenta una pericolosa escalation"
Lo sostiene il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres "è profondamente allarmato" dalla decisione del governo israeliano di prendere il controllo di Gaza City, "decisione che segna una pericolosa escalation e rischia di aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi, mettendo ulteriormente a repentaglio altre vite, comprese quelle degli ostaggi". Lo afferma il portavoce in una nota. Guterres ribadisce il suo "urgente appello per un cessate il fuoco permanente, un accesso umanitario senza ostacoli e il rilascio degli ostaggi, esortando con forza Israele a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale".

un giorno fa
"Bisogna fermare il folle piano di Israele"
Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu.

"Ho visto il presidente del Consiglio di Sicurezza sull'annuncio della massiccia operazione militare israeliana a Gaza. Questa escalation va in totale contraddizione con la volontà della comunità internazionale, della legge internazionale, e anche contro la volontà della maggioranza degli israeliani". Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu, Ryad Mansour. "È dovere della comunità internazionale agire. Quando è troppo è troppo, non serve più genocidio, più uccisioni, quello che serve è porre fine alla macchina della guerra e la pace", ha aggiunto: "Il nostro obiettivo è fermare Israele dal portare avanti questo piano folle".

Chiesta una riunione urgente su Gaza

La Palestina ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu dopo l'annuncio di Israele della massiccia operazione miliare a Gaza. Lo ha comunicato l'ambasciatore Ryad Mansour, precisando che l'incontro potrebbe tenersi oggi pomeriggio o domani. "Noi vorremmo fosse al più presto ma ovviamente deve essere oggetto di consultazioni", ha spiegato. Nel pomeriggio di oggi, alle 21 svizzere, Mansour ha spiegato che si terrà al Palazzo di Vetro un incontro tra gli ambasciatori del gruppo dei paesi arabi per agire in maniera collettiva.

un giorno fa
"Gli Usa non riconosceranno la Palestina"
Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance nel suo incontro con il ministro degli Esteri britannico David Lammy.

Sul riconoscimento della Palestina "il Regno Unito prenderà la sua decisione". Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance nel suo incontro con il ministro degli Esteri britannico David Lammy nella sua residenza di campagna, Chevening House, nel Kent. "Gli Stati Uniti non hanno intenzione di riconoscere uno Stato palestinese. Non so neanche cosa significherebbe riconoscere uno Stato palestinese, data la mancanza di un governo funzionante", ha aggiunto.

Hamas e Gaza

Parlando coi giornalisti Vance ha delineato i due obiettivi del presidente Donald Trump rispetto a Gaza: "Vogliamo fare in modo che Hamas non possa più attaccare civili israeliani innocenti e pensiamo che questo debba avvenire attraverso lo sradicamento di Hamas". Per poi aggiungere: "In secondo luogo, il presidente è rimasto molto colpito da queste terribili immagini di una crisi umanitaria a Gaza e vogliamo assicurarci di risolvere il problema". Proprio su questo punto è intervenuto Lammy, sottolineando la "profonda preoccupazione" di Londra per l'emergenza umanitaria in corso, oltre a ricordare che "tutti noi vorremmo vedere la liberazione degli ostaggi" israeliani.

Si è parlato anche di Ucraina

I due hanno anche discusso della guerra in Ucraina in vista di un possibile vertice la prossima settimana tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin e della "relazione speciale" tra Londra e Washington. Vance rimarrà a Chevening per tutto il fine settimana mentre la sua famiglia andrà nella zona delle Cotswolds, nell'Inghilterra occidentale, secondo quanto riportato dai media britannici.

2 giorni fa
Von der Leyen, 'Israele riconsideri i suoi piani su Gaza'
Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

"La decisione del governo israeliano di estendere ulteriormente la sua operazione militare a Gaza deve essere riconsiderata. Allo stesso tempo, è necessario che tutti gli ostaggi, detenuti in condizioni disumane, vengano rilasciati. Inoltre, gli aiuti umanitari devono poter accedere immediatamente e senza ostacoli a Gaza per fornire ciò che è urgentemente necessario sul campo. È necessario un cessate il fuoco immediato". Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

2 giorni fa
Il Belgio convoca l'ambasciatore israeliano su Gaza
La decisione è stata presa "in risposta all'annuncio del governo israeliano di voler occupare Gaza".

Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prévot, ha convocato l'ambasciatrice israeliana in Belgio, Idit Rosenzweig-Abu, in risposta all'annuncio del governo israeliano di voler occupare Gaza. In una dichiarazione rilasciata all'agenzia di stampa Belga, Prévot ha espresso la "totale disapprovazione" del Belgio per i piani d'occupazione e la prosecuzione "della politica di colonizzazione nei territori palestinesi". "L'obiettivo ora è sostenere con determinazione un cambio di rotta rispetto a queste intenzioni", ha sottolineato.

2 giorni fa
La Svizzera "è preoccupata" per il piano di Israele su Gaza
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La Confederazione riafferma inoltre la sua richiesta per un accesso umanitario immediato e senza ostacoli nella Striscia, per un cessate il fuoco, come pure per il rilascio di tutti gli ostaggi.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha espresso oggi profonda preoccupazione per il piano militare annunciato da Israele, che si è detto intenzionato a prendere il completo controllo di Gaza City. "L'intensificarsi delle ostilità comporta il rischio di un ulteriore peggioramento della situazione umanitaria, già di per sé catastrofica", hanno dichiarato i servizi di Ignazio Cassis in un messaggio diramato su X. La Svizzera riafferma inoltre la sua richiesta per un accesso umanitario immediato e senza ostacoli nella Striscia, per un cessate il fuoco, come pure per il rilascio di tutti gli ostaggi, prosegue la nota del DFAE, che ribadisce l'importanza della ripresa di un processo politico finalizzato a una soluzione a due Stati, in cui entrambi le parti possano coesistere pacificamente e in sicurezza, entro confini riconosciuti a livello internazionale.

L'operazione annunciata

A 22 mesi dall'inizio delle ostilità tra Israele e Hamas, oggi la leadership dello Stato ebraico ha dichiarato di voler intensificare ulteriormente i combattimenti con l'obiettivo di conquistare Gaza City. Il gabinetto di sicurezza ha approvato dopo dieci ore di discussione la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu. Dall'inizio della guerra il 7 ottobre 2023, l'esercito israeliano (IDF) ha evitato di entrare in buona parte dell'area della città. L'operazione richiederà l'evacuazione dell'area in cui attualmente vivono pressoché un milione di persone. Secondo quanto riferito dall'ufficio del primo ministro, il gabinetto di sicurezza dello Stato ebraico ha adottato a larga maggioranza i cinque principi per la fine della guerra, ovvero: lo smantellamento dell'arsenale di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi - vivi o deceduti -, la completa smilitarizzazione della Striscia, il controllo della sicurezza da parte di Israele su Gaza, e l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non sia né Hamas né l'Autorità Palestinese.

2 giorni fa
Hamas: "Espandere l'aggressione significa sacrificare gli ostaggi"
Il gruppo filo-iraniano ha definito la decisione di Israele di assumere il controllo di Gaza City un "crimine di guerra".

L'uso da parte di Israele del termine "controllo" invece di "occupazione" è un tentativo di "eludere la propria responsabilità legale per le conseguenze del suo brutale crimine contro i civili", afferma Hamas, secondo cui il governo israeliano non si cura del destino degli ostaggi: "Si rendono conto che espandere l'aggressione significa sacrificarli". Il gruppo filo-iraniano, riporta Al Jazeera, ha definito la decisione di Israele di assumere il controllo di Gaza City un "crimine di guerra", sottolineando che il piano di Netanyahu spiega l'improvviso ritiro di Israele dall'ultimo round di negoziati.

"Una catastrofe umanitaria senza precedenti"

La decisione del governo Netanyahu sull'occupazione della Striscia di Gaza rappresenta "un crimine a pieno titolo in violazione del diritto internazionale" che "causerà una catastrofe umanitaria senza precedenti". Lo afferma l'ufficio del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen (Mahmud Abbas), accusando Israele di proseguire in una politica di "genocidio e carestia". Abu Mazen ribadisce poi "il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese" in uno Stato "con Gerusalemme est capitale". E sollecita Donald Trump, a fermare il piano di Netanyahu e a spingere per una soluzione di "pace permanente".

"Il popolo palestinese non accetterà soluzioni imposte con la forza"

Il documento diffuso a nome del presidente palestinese, e ripreso con evidenza dalla Bbc britannica, annuncia anche l'intenzione dell'Anp di chiedere una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, nonché quella di rivolgersi alla Lega Araba e all'Organizzazione degli Stati Islamici - oltre che al presidente degli Usa, Donald Trump - per sollecitare una reazione all'annuncio del governo israeliano di Benyamin Netanyahu. Il popolo palestinese - si legge nel testo - "non accetterà di farsi imporre alcuna soluzione con la forza" e "riafferma il suo diritto all'autodeterminazione e a uno Stato indipendente" esteso su tutti i territori occupati della Cisgiordania e della Striscia di Gaza "con Gerusalemme est sua capitale".

2 giorni fa
La Germania sospende le forniture di armi a Israele
"L'azione militare ancora più dura dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, decisa ieri sera dal governo, rende sempre più difficile vedere come gli obiettivi possano essere raggiunti", si legge in una nota del cancellire federale tedesco Friedrich Merz.

"Il governo tedesco non autorizzerà alcuna esportazione di attrezzature militari che potrebbero essere utilizzate nella Striscia di Gaza fino a nuovo avviso". È quanto dichiara il cancellire federale tedesco Friedrich Merz. "Israele ha il diritto di difendersi contro il terrorismo di Hamas", che "deve essere disarmato", ma "l'azione militare ancora più dura dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, decisa ieri sera dal governo, rende sempre più difficile vedere come questi obiettivi possano essere raggiunti". È il duro comunicato di Merz sulla situazione nella striscia di Gaza, che pure ricorda come "il rilascio degli ostaggi e i negoziati per un cessate il fuoco" rappresentano la priorità assoluta per il governo tedesco. Proprio per queste ragioni, Berlino non autorizzerà alcun invio di armi che potrebbero essere usate nella Striscia.

L'esortazione

"Con l'offensiva prevista, il governo israeliano ha una responsabilità ancora maggiore rispetto al passato per il sostentamento della popolazione civile. Deve facilitare un accesso completo alle forniture di aiuti, anche per le organizzazioni delle Nazioni Unite e altre istituzioni non governative". Berlino esorta infine il governo israeliano "a non compiere ulteriori passi verso l'annessione della Cisgiordania".

2 giorni fa
Onu: "Israele fermi immediatamente il suo piano su Gaza"
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Secondo l'Alto commissario Volker Türk, questa ulteriore escalation "si tradurrà in un ulteriore esodo forzato di massa, ulteriori uccisioni, distruzione insensata e crimini atroci".

L'Onu esige che Israele "fermi immediatamente" il proprio piano di controllo militare sulla Striscia di Gaza. Lo riferisce un comunicato. Il piano del governo israeliano per una completa presa militare della Striscia di Gaza occupata "rischia di tradursi in sofferenze indicibili e crimini atroci e deve essere immediatamente fermato", ha affermato l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, in un commento reso noto oggi a Ginevra. Il piano, ha sottolineato inoltre Türk, "è in contrasto con la sentenza della Corte internazionale di Giustizia, secondo cui Israele deve porre fine alla sua occupazione il prima possibile, con la realizzazione della soluzione concordata dei due Stati e con il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione".

Le conseguenze

Per l'Alto commissario Onu, in base a tutte le prove finora disponibili, "questa ulteriore escalation si tradurrà in un ulteriore esodo forzato di massa, ulteriori uccisioni, ulteriori sofferenze insopportabili, distruzione insensata e crimini atroci". Invece di intensificare questa guerra, "il governo israeliano dovrebbe impegnarsi al massimo per salvare le vite dei civili di Gaza, consentendo il pieno e incondizionato flusso di aiuti umanitari". Inoltre, gli ostaggi devono essere "rilasciati immediatamente e incondizionatamente" dai gruppi armati palestinesi, così come i palestinesi detenuti arbitrariamente da Israele.

2 giorni fa
Approvata la proposta di Netanyahu di conquistare Gaza City
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La maggioranza assoluta dei ministri del gabinetto ha ritenuto che il piano alternativo presentato non avrebbe portato né alla sconfitta di Hamas, né al ritorno degli ostaggi. L'obiettivo dell'operazione "è evacuare tutti i residenti della città verso i campi profughi centrali e altre aree entro il 7 ottobre".

Il gabinetto di sicurezza ha approvato dopo dieci ore di discussione la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu di conquistare Gaza City. Lo riferisce un alto funzionario a Channel 12. L'operazione richiederà l'evacuazione dell'area in cui attualmente vive circa un milione di abitanti della Striscia. "L'Idf si preparerà a prendere il controllo della città di Gaza, garantendo assistenza umanitaria alla popolazione civile al di fuori delle zone di combattimento. La maggioranza assoluta dei ministri del gabinetto ha ritenuto che il piano alternativo presentato non avrebbe portato né alla sconfitta di Hamas, né al ritorno degli ostaggi", rende noto l'ufficio del premier israeliano.

"L'operazione riguarda solo Gaza City"

Dopo la decisione del gabinetto di sicurezza, un alto funzionario israeliano ha sottolineato che "l'operazione che l'Idf preparerà riguarda solo Gaza City: l'obiettivo è evacuare tutti i residenti della città verso i campi profughi centrali e altre aree entro il 7 ottobre (data del secondo anniversario del massacro di Hamas nel sud di Israele). Verrà imposto un assedio ai terroristi rimasti nella zona e nel frattempo l'esercito manovrerà dentro la città". È quanto riporta Channel 12, aggiungendo che il premier e il ministro della Difesa Israel Katz sono stati autorizzati ad approvare il piano operativo definitivo dell'Idf.

Adottati 5 principi di guerra

La nota diffusa questa mattina dall'Ufficio di Netanyahu a conclusione della riunione afferma che "il gabinetto di sicurezza ha adottato a larga maggioranza i cinque principi per la fine della guerra: smantellamento dell'arsenale di Hamas, ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti; smilitarizzazione della Striscia di Gaza; controllo della sicurezza da parte di Israele sulla Striscia; istituzione di un'amministrazione civile alternativa, che non sia né Hamas né l'Autorità Palestinese".


2 giorni fa
Liberazione degli ostaggi, Israele: "Possibili colloqui con Hamas la prossima settimana"
È quanto riferito ai media da alti funzionari del team negoziale israeliano.

Mentre il gabinetto di sicurezza discute l'occupazione della Striscia di Gaza, alti funzionari del team negoziale israeliano hanno trasmesso un messaggio positivo alla leadership politica, secondo cui la finestra per un accordo sulla liberazione degli ostaggi potrebbe riaprirsi presto. "Egitto, Qatar e Turchia stanno facendo pressione su Hamas affinché torni al tavolo delle trattative per una conclusione. Ciò potrebbe accadere la prossima settimana, un elemento che va considerato nel processo decisionale. Fate attenzione a non chiudere la possibilità di un accordo sugli ostaggi", hanno detto. Lo riferisce Channel 12.

2 giorni fa
Netanyahu ha deciso, "Occupiamo Gaza ma non l'annettiamo"
Il premier israeliano: "Vogliamo prendere il controllo, liberarla dal terrore di Hamas, creare un perimetro di sicurezza per prevenire minacce a Israele".

Con gli occhi del mondo puntati addosso, poco prima che iniziasse l'attesissima riunione del suo governo, Benyamin Netanyahu ha confermato il piano per l'occupazione di Gaza. E in due diverse interviste ha chiarito che "Israele non annetterà la Striscia e non imporrà un regime militare". "Vogliamo prendere il controllo, liberarla dal terrore di Hamas, creare un perimetro di sicurezza per prevenire minacce a Israele, consegnarla alle forze arabe che la governeranno e dare ai cittadini di Gaza una vita dignitosa", ha affermato parlando con Fox News e con l'emittente indiana in lingua inglese Cnn-News18. Sempre contrario il capo dell'IDF, Eyal Zamir, che ai collaboratori più vicini avrebbe confessato tutte le sue preoccupazioni: "La conquista della Striscia trascinerà Israele in un buco nero".

Hamas: "Ci sarà un prezzo doloroso"

La reazione di Hamas non si è fatta attendere: "L'aggressione di Israele avrà un prezzo doloroso" e "le parole di Netanyahu rivelano le vere motivazioni dietro il suo ritiro dall'ultimo ciclo di negoziati, nonostante fossimo vicini a un accordo finale. I suoi piani per espandere l'aggressione - afferma Hamas - dimostrano che mira a liberarsi degli ostaggi e sacrificarli per i propri interessi personali".

La riunione

La riunione del gabinetto politico di guerra a Gerusalemme, come previsto, è iniziata alle 18. Fuori, centinaia di manifestanti hanno scandito: "Accettate l'accordo, mettete fine alla guerra. La pressione militare uccide gli ostaggi". Nello stesso momento a Tel Aviv, migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro Bibi. In plateale contrasto, come ha sottolineato il leader dell'opposizione Yair Lapid, con l'ipotesi - considerata "catastrofica" - di conquistare l'enclave. La discussione - che le prime indiscrezioni dal dibattito hanno definito "tesa e cruciale" - ha visto da una parte il premier, che ha sottoposto al voto l'occupazione di tutto il territorio della Striscia, precisando che l'operazione "non sarebbe irreversibile" e potrebbe fermarsi "se Hamas dovesse accettare le condizioni di Israele". Dall'altra parte, il capo di stato maggiore Zamir, che propone invece l'assedio di Gaza city e dei campi centrali prima di passare a raid mirati. Le valutazioni dell'IDF indicano l'opzione più limitata, tenendo conto del potenziale rischio per la vita degli ostaggi, del timore di un ingresso completo nella città di Gaza, minata e considerata una "trappola mortale", e del logoramento eccessivo delle truppe. Le divergenze hanno spinto Zamir a fare una rara dichiarazione nella mattinata di giovedì: "La cultura del dissenso fa parte integrante della storia del popolo d'Israele. Continueremo a esprimere la nostra posizione senza timore".

Il piano di Netanyahu

Intanto, sono trapelati sui media israeliani i dettagli del piano che Netanyahu ha presentato. La conquista dell'enclave prevede un'attività militare graduale di 4-5 mesi: l'IDF inizierà con la presa di Gaza City. Gli abitanti, circa un milione di persone (metà dei residenti della Striscia), saranno evacuati. Operazione logistica considerata di primo livello che durerà settimane, durante le quali saranno costruite infrastrutture civili temporanee per gli sfollati, compresi ospedali da campo temporanei, complessi di tende o container. Il documento parla anche dell'ingresso di grandi quantità di aiuti. Dal canto suo l'amministrazione Trump ha fatto sapere attraverso l'ambasciatore Usa in Israele Mike Huckabee che il numero dei centri di distribuzione della Gaza Foundation aumenterà da 4 a 16, e saranno aperti 24 ore su 24. Channel 12 ha svelato che il presidente Usa intende destinare all'iniziativa circa un miliardo di dollari, finanziato in parte dagli Stati Uniti e in parte da altri Paesi.

L'ammissione: "Le persone a Gaza soffrono"

Fox ha chiesto a Netanyahu di raccontare dal suo punto di vista che cosa pensa Donald Trump della fame a Gaza: "Il presidente ci sostiene in molti modi, capisce che dobbiamo sbarazzarci di Hamas, che utilizza tattiche diverse per impedire il flusso di aiuti umanitari". Poi ha ammesso: "C'è carenza di cibo a Gaza, le persone soffrono". E ha rilanciato: "Il popolo israeliano è unito. Riporteremo indietro gli ostaggi con l'aiuto della vittoria nella guerra. Che deve concludersi il più rapidamente possibile".

2 giorni fa
L'esercito israeliano ordina l'evacuazione nel nord di Gaza, "Muovetevi a sud"
Il portavoce dell'Idf: "Chi non ha ancora lasciato la zona deve evacuare immediatamente verso Al-Mawasi per la propria sicurezza".

Il portavoce dell'IDF in lingua araba, colonnello Avichay Adraee, ha pubblicato un avviso di evacuazione rivolto ai residenti dei quartieri Daraj-Tuffah nel nord della Striscia di Gaza. "L'IDF continua a operare con grande intensità in tutte le aree da cui vengono lanciati razzi verso Israele o si svolge attività terroristica. Chi non ha ancora lasciato la zona deve evacuare immediatamente verso Al-Mawasi per la propria sicurezza", ha scritto Adraee.

2 giorni fa
Hamas, "L'aggressione di Israele avrà un prezzo doloroso"
Hamas sul premier israeliano: "I suoi piani per espandere l'aggressione dimostrano che mira a liberarsi degli ostaggi e sacrificarli per i propri interessi personali".

"L'espansione dell'aggressione contro il nostro popolo non sarà una passeggiata: il prezzo sarà alto e doloroso", ha dichiarato Hamas mentre si sta tenendo il gabinetto di sicurezza per decidere sul piano per conquistare Gaza. Lo riferisce Ynet. "Le parole di Netanyahu rivelano le vere motivazioni dietro il suo ritiro dall'ultimo ciclo di negoziati, nonostante fossimo vicini a un accordo finale. I suoi piani per espandere l'aggressione dimostrano che mira a liberarsi degli ostaggi e sacrificarli per i propri interessi personali. L'espansione dell'aggressione contro il nostro popolo non sarà una passeggiata", ha aggiunto Hamas.

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