Estero
“Nessuna possibilità di uscire di casa”
Immagine Shuttretsock
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Thomas Schürch
3 anni fa
Il manager Carlo Dragonetti, residente a Shanghai, descrive la situazione nella città cinese, alle prese con un lockdown. “Tantissime persone non ne possono più”

Se è vero che alle nostre latitudini il Covid appare adesso come un lontano ricordo, diversa è la situazione per chi sta vivendo a Shanghai, in Cina, dove oltre 25 milioni di persone devono sottostare a un confinamento pesantissimo, e non possono uscire di casa per nessun motivo. Una situazione che doveva durare una manciata di giorni, a causa di un aumento dei casi, ma che ora a distanza di settimane sta diventando insostenibile. “È una situazione un po’ particolare rispetto a quelle che siamo stati abituati a vedere, ad esempio, in Italia nel 2020”, spiega a Ticinonews il manager Carlo Dragonetti, residente a Shanghai. “Siamo tornati in una sorta di regime di lockdown. Ma si tratta di un lockdown “potenziato”. In Europa, infatti, una persona poteva uscire di casa per cercare di approvvigionare risorse per il nucleo familiare. O c’erano stati casi di persone che andavano a passeggiare con il proprio cane”. Ecco “qui, questo al momento non sta succedendo: non abbiamo nessuna possibilità di lasciare le nostre case”.

La preoccupazione
L’aspetto preoccupante è che “era stato indetto un lockdown di soli cinque giorni. Invece, siamo al quindicesimo giorno, senza neanche sapere quando finirà”. Ed è un problema “grave per persone di età avanzata, che magari non sono così abili a procurarsi online ciò di cui hanno bisogno”.

Mancano le risorse
Tantissime persone “non ne possono più. Si comincia a far fatica, perché iniziano a mancare i beni di consumo nelle case: parliamo di cose banali come carta igienica, olio e sale. Inizia inoltre a scarseggiare l’acqua, e non tutti sono disposti a bere quella del rubinetto”. Il pensiero di Dragonetti non è rivolto ai giovani, a chi è in salute, ma a “tutti quelli che magari hanno in famiglia un malato o qualcuno che ha bisogno di cure specifiche ogni settimana. Ecco, tutte queste persone sono totalmente abbandonate”.

Perché il lockdown
C’è una ragione per ciò che sta accadendo: e il motivo per l’approccio scelto “sta nel fatto che non si possono far aumentare i contagi in tutte quelle zone rurali della Cina che non possono permettersi di avere milioni di malati, perché non dispongono di terapie intensive all’altezza, in grado di far fronte a un problema simile”, conclude Dragonetti.

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