Crisi in Medio Oriente
"Nasrallah aveva le mani sporche di sangue americano"
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11 giorni fa
Lo ha dichiarato in una nota della Casa Bianca la vicepresidente americana Kamala Harris.

"Hassan Nasrallah era un terrorista con le mani sporche di sangue americano. Per decenni, la sua leadership di Hezbollah ha destabilizzato il Medio Oriente e ha portato all'uccisione di innumerevoli persone innocenti in Libano, Israele, Siria e in tutto il mondo. Oggi, le vittime di Hezbollah hanno ricevuto una forma di giustizia": lo ha dichiarato in una nota della Casa Bianca la vicepresidente americana Kamala Harris. La candidata alla presidenza Usa ha aggiunto: "sono incrollabilmente impegnata per la sicurezza di Israele. Sosterrò sempre il diritto di Israele a difendersi dall'Iran e dai gruppi terroristici sostenuti dall'Iran".

Tre giorni di lutto

Frattanto il governo libanese ha dichiarato tre giorni di lutto per la morte di Hassan Nasrallah, a partire da lunedì, lo riporta il Guardian. Marce spontanee di persone in lutto che si battevano il petto mentre issavano le bandiere di Hezbollah si sono svolte oggi in vari quartieri di Beirut.

"La sua morte non sarà vana"

Dal canto suo, il leader degli Houthi dello Yemen ha giurato che la morte del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah "non sarà vana" dopo che il gruppo terroristico libanese ha confermato la sua uccisione in un attacco aereo israeliano. "Questi grandi sacrifici e questa grande ingiustizia non saranno sprecati", ha detto Abdul Malik al-Huthi in un discorso televisivo, aggiungendo che i suoi ribelli sostenuti dall'Iran intendono "migliorare le prestazioni" dopo i precedenti attacchi missilistici contro Israele condotti anche con droni.

Un missile contro Israele

In giornata i ribelli yemeniti hanno lanciato un missile balistico terra-terra verso il centro di Israele. Le forze armate israeliane hanno poi affermato che il missile è stato abbattuto dalle difese aeree "fuori dai confini del Paese". Gli Houthi dello Yemen hanno dichiarato che il missile lanciato oggi contro il centro di Israele era indirizzato all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv ed era programmato per coincidere con l'atterraggio del premier Benyamin Netanyahu, in rientro dagli Usa. L'Idf ha affermato che il missile è stato abbattuto dalle difese aeree "fuori dai confini del Paese". E secondo il Times of Israel, l'attacco è stato lanciato almeno mezz'ora dopo l'atterraggio dell'aereo di Netanyahu all'aeroporto.

Attacco israeliano contro un'area industriale

Nel frattempo, un attacco israeliano ha colpito un'area industriale a 500 metri dagli edifici dell'aeroporto di Beirut. Lo scrive Reuters sul sito web citando una fonte della sicurezza che ha affermato che si è trattato dell'attacco più vicino all'aeroporto finora. La fonte ha detto che l'area colpita era piena di officine di riparazione auto. Il capo della compagnia di bandiera libanese Middle East Airlines Mohammad al-Hout ha detto che l'aeroporto sta funzionando normalmente. "L'aeroporto di Beirut non è stato preso di mira, non ci sono armi lì", ha detto al-Hout.

Si valuta un'espansione dell'attività offensiva

Infine, il ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant sta valutando la prontezza delle forze Idf "per espandere l'attività offensiva" sul fronte settentrionale, lo annuncia il suo ufficio. La valutazione è in corso con il capo di stato maggiore delle Idf, il generale Herzi Halevi, il capo della direzione delle operazioni, il maggiore Oded Basiuk, e il capo della direzione dell'intelligence, il generale Shlomi Binder. L'incontro avviene dopo l'uccisione ieri del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un attacco aereo israeliano.

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