
Il Cremlino rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia Onu dell’Aja di sospendere l’operazione militare in Ucraina. “Noi non possiamo tenere conto di questa decisione”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, sottolineando che le due parti, la Russia e l’Ucraina, devono essere d’accordo perché la decisione possa essere attuata. “In questo non può esserci consenso”, ha aggiunto.
Ieri la Corte internazionale di Giustizia ha detto che la Russia deve “sospendere immediatamente l’operazione militare avviata il 24 febbraio 2022 sul territorio dell’Ucraina”. Nel frattempo oggi riprendono i contatti tra i negoziatori russi e ucraini. Lo fa sapere il Cremlino, citato dalla Tass. Il portavoce ha detto che i colloqui “sono attesi oggi” aggiungendo di non sapere “se sono già in corso, ma ci si aspetta che si svolgano su vari binari”.
Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata da Tass, il fatto stesso che i negoziati stiano continuando è “un segno di progresso”. “Tuttavia, è impossibile dire se ci sono progressi o no senza rivelare l’essenza dei negoziati, sono colloqui a porte chiuse”, ha detto.
“Noi prima di tutto nel corso dei negoziati affrontiamo la questione del cessate il fuoco e dei corridoi umanitari. E solo in un secondo momento sarà possibile forse lavorare ai termini della pace, ma il popolo ucraino non accetterà di capitolare. Oggi i negoziati sono a livello tecnico, sono coinvolti giuristi, politici. Non voglio entrare in ulteriori dettagli ma vi posso assicurare che per il momento non c’è ancora nulla di cui ritenersi soddisfatti”, ha detto dal canto suo il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata