
La Russia ha invitato il personale non essenziale nella sua ambasciata in Ucraina a lasciare temporaneamente il Paese. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, citato dalla Tass. Dal canto suo, la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, ha dichiarato che la Russia deve "arretrare" il suo schieramento militare dai confini con l'Ucraina per far calare le tensioni. E' questo il messaggio dell'Occidente, secondo le parole pronunciate da Truss in una conferenza stampa congiunta a Mosca di fine colloqui con Lavrov. Quest'ultimo ha detto di essere "francamente deluso dal fatto che tra di noi è in corso una conversazione tra un muto e un sordo, sembra che ci ascoltiamo, ma non ci sentiamo". Truss ha invece evocato un "futuro di pace e stabilità" in Europa come possibile a patto che Mosca "fermi la sua aggressione verso l'Ucraina e persegua la via della diplomazia: c'è ancora tempo ma la Nato è stata molto chiara che se questa via non fosse scelta le conseguenze saranno severe per la Russia, l'Ucraina e l'intera Europa". Anche l'Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell su twitter, ha chiesto"alla Russia di allentare la tensione e di invertire il suo rafforzamento militare in Ucraina e nei dintorni e in Bielorussia".
Londra non esclude aiuto militare a Kiev
Il primo ministro britannico Boris Johnson non ha escluso la possibilità che il Regno Unito assista militarmente l'Ucraina in caso di un attacco da parte della Russia. Johnson, a Bruxelles per un incontro con il capo della Nato Jens Stoltenberg, ha inoltre annunciato un maggior contributo di Londra alle forze Nato dislocate nell'est dell'Europa. "Se manteniamo la nostra unità, con un mix tra forte deterrenza e diplomazia, possiamo trovare una via d'uscita alla crisi, ma il momento è molto teso", ha detto. Il premier britannico ha inoltre sostenuto che gli alleati sono uniti, anche sul fronte delle sanzioni, e ha elogiato il ruolo del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che è stato capace "di muovere la Germania" sulla questione del Nord Stream 2, "per quanto sia un tema spinoso, dato che li colpisce dal punto di vista economico". Secondo Johnson, quanto più le sanzioni saranno "dure e automatiche", tanto più avranno la capacità "di sortire il loro effetto".
“Nessun compromesso sui principi base”
Dal canto suo Stoltenberg ha dichiarato di aver "scritto oggi al ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov per invitare la Russia a nuovi negoziati al Consiglio Nato-Russia e trovare una soluzione diplomatica". Il capo della Nato ha ricordato la posizione attuale dell'Alleanza atlantica, di disponibilità al negoziato su diversi punti chiave, come la "trasparenza", "il disarmo", "il piazzamento dei missili", sia nucleari sia tradizionali, ma nessun compromesso sui principi base, tra i quali la politica delle porte aperte e la possibilità di "difendere tutti gli alleati", dunque un no netto al ritorno dello status quo al 1997. "La prossima settimana ci sarà la ministeriale Difesa alla Nato e si discuterà della possibilità di dislocare gruppi di battaglia nel quadrante sud-orientale dell'Alleanza", ha detto Stoltenberg. "Con la sua politica di aggressione la Russia ottiene più dalla Nato, e non meno".
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