Live Crisi in Medio Oriente
Dopo i colloqui di Ginevra, "Ministro iraniano disposto a continuare il dialogo"
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8 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sulla situazione in Medio Oriente nel nostro live.
7 ore fa
Trump: "Difficile chiedere a Israele di fermare attacchi"
Lo ha detto parlando con i giornalisti.

È difficile chiedere a Israele di fermate gli attacchi in Iran: lo ha detto Donald Trump ai reporter. "Stiamo parlando con l'Iran", "l'Iran non vuole parlare con l'Europa": "è improbabile che gli europei possano essere d'aiuto nel porre fine alla guerra tra Iran e Israele", ha aggiunto Trump.

8 ore fa
Oltre ai missili, il terremoto: scossa colpisce l'Iran
Il sisma ha interessato la zona Nord del Paese.

Una scossa sismica di magnitudo 5.1 ha fatto tremare il nord dell'Iran, mentre nel Paese è in atto la guerra con Israele: lo riporta l'Usgs, il servizio geologico degli Stati Uniti. L'epicentro della scossa che, secondo l'agenzia iraniana Tasnin, è stata di magnitudo 5.2 e avvenuta a circa 10 chilometri di profondità, è stato individuato a sud-est della città di Senman che dista 175 chilometri da Teheran.

8 ore fa
Francia, "Ministro iraniano disponibile a continuare dialogo"
Lo ha affermato il ministro degli esteri francese dopo i colloqui tra potenze europee e Iran, avvenuti oggi a Ginevra.

"Il ministro iraniano ha dato la sua disponibilità a proseguire le discussioni sul programma nucleare e su tutti i temi. Attendiamo l'apertura alla discussione, anche con gli Stati Uniti per una soluzione negoziale del conflitto". Lo ha detto, al termine dei colloqui di Ginevra fra europei e Iran, il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot.

Tuttavia, l'Iran non è intenzionata a interrompere l'arricchimento nucleare, che Teheran sostiene essere per scopi pacifici, ma sono possibili delle concessioni: "Forse può essere più basso, ma non lo fermeremo". Lo ha detto Majid Farahani, un funzionario della presidenza iraniana, alla Cnn mentre sono in corso i colloqui a Ginevra.

Il canale diplomatico con l'Iran - ha poi aggiunto - potrebbe "facilmente" riprendere se il presidente Usa Donald Trump ordinasse alla leadership israeliana di interrompere gli attacchi contro l'Iran: "Può facilmente fermare la guerra con una sola telefonata agli israeliani".

10 ore fa
Conflitto tra Israele e Iran, il punto delle 19
Immagine Magen David Adom
Immagine Magen David Adom
Ginevra ha visto l'apertura di negoziati tra l'Iran da una parte e Ue, Francia, Germania e Regno Unito dall'altra.

La giornata del 20 giugno è segnata, sul fronte diplomatico, dall'inizio dei colloqui sul programma nucleare iraniano, a Ginevra. Le discussioni sono in corso. Nella città lemanica si sono riuniti il ministro degli esteri di Teheran, Abbas Araghchi, e i suoi omologhi di Germania, Regno Unito e Francia, nonché l'Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas. L'obiettivo degli europei è ottenere garanzie dalle autorità della Repubblica islamica sulla natura esclusivamente civile del loro programma nucleare. Le discussioni, coordinate con gli Stati Uniti, potrebbero essere seguite da colloqui tecnici fra esperti. Questa mattina, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che nel corso di quest'incontro, le potenze europee proporranno a Teheran un piano che preveda l'accesso dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) a tutte le infrastrutture nucleari, con l'obiettivo di raggiungere l'arricchimento nucleare zero; un quadro di riferimento per le attività balistiche; la cessazione del finanziamento dei gruppi terroristici che destabilizzano la regione; il rilascio degli ostaggi.

Ambasciata svizzera chiusa

Sempre sul fronte diplomatico, oggi la Svizzera ha reso noto di avere chiuso temporaneamente l'ambasciata in Iran. Il personale espatriato ha lasciato il territorio iraniano, si trova in sicurezza e ritornerà a Teheran non appena la situazione lo permetterà. D’intesa con i Paesi interessati, la Svizzera continua a svolgere il suo ruolo in qualità di potenza protettrice degli interessi statunitensi in Iran. Oltre alla Svizzera, anche Regno Unito e Australia hanno chiuso le loro rappresentanze diplomatiche.

Attacchi reciproci

La giornata ha visto nuovi lanci missilistici fra Israele e Iran. I servizi di emergenza israeliani hanno dichiarato che decine di persone sono rimaste ferite nel Nord del Paese, in seguito all'ultima serie di attacchi provenienti dall'Iran. A essere colpita anche la città di Haifa. Secondo il Magen David Adom (la sezione israeliana della Croce Rossa), tre persone sono in gravi condizioni, tra cui due uomini di 54 e 40 anni e un ragazzo di 16 anni. Poco fa, i media di Stato iraniani hanno parlato di forti esplosioni nel Sud-Ovest del Paese. In mattinata, l'esercito israeliano ha invece dichiarato che circa 60 jet israeliani erano in volo sopra l'Iran, colpendo obiettivi intorno alla capitale Teheran e diversi siti legati al programma nucleare iraniano. Durante una visita all'Istituto Weizmann, colpito nei giorni scorsi da un attacco iraniano, il premier israeliano Netanyahu ha ribadito che il suo obiettivo "è distruggere il programma nucleare iraniano".

14 ore fa
Il DFAE chiude temporaneamente la sua ambasciata in Iran
© DFAE
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Il personale espatriato ha lasciato il territorio iraniano e si trova in sicurezza. Ritornerà a Teheran non appena la situazione lo permetterà.

A fronte delle intense operazioni militari in Iran e della situazione molto instabile, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha deciso di chiudere temporaneamente la sua ambasciata a Teheran. Il personale espatriato ha lasciato il territorio iraniano e si trova in sicurezza. Ritornerà a Teheran non appena la situazione lo permetterà. D’intesa con i Paesi interessati, la Svizzera continua a svolgere il suo ruolo in qualità di potenza protettrice degli interessi statunitensi in Iran nell’ambito dei suoi buoni uffici. La Svizzera chiede un ritorno urgente al dialogo in vista di una de-escalation.

Escalation del conflitto sotto la lente

La Svizzera segue con grande preoccupazione l’escalation tra Israele e Iran, iniziata il 13 giugno scorso. La situazione è molto instabile e il rischio di una spirale ancora più violenta non è affatto escluso. Per garantire la sicurezza del suo personale, il DFAE ha deciso di chiudere temporaneamente la sua ambasciata a Teheran. Cinque membri del personale espatriato e le persone di accompagnamento avevano già lasciato l’Iran per il Turkmenistan martedì 17 giugno. Ora anche il personale rimanente, per un totale di sette persone compresa l’ambasciatrice Nadine Olivieri Lozano, ha lasciato l’Iran via terra ed è arrivato in serata in Azerbaigian, nell’attesa di raggiungere la Svizzera a breve. Il ritorno a Teheran è previsto non appena la situazione lo permetterà. Il DFAE rimane in stretto contatto con il personale locale, che per motivi di sicurezza non accede più ai locali dell’ambasciata.

USA e Iran informati

Sia gli Stati Uniti che l’Iran sono stati informati della chiusura temporanea dell’ambasciata e della partenza del personale del DFAE in servizio nel Paese. La Svizzera continua a fungere da intermediaria per la trasmissione delle comunicazioni che le parti riterranno utili e a svolgere il suo mandato in qualità di potenza protettrice, il quale può proseguire indipendentemente dalla situazione geografica. Su mandato degli Stati Uniti, il DFAE provvede a informare costantemente le cittadine e i cittadini statunitensi in Iran – mediante le pagine Internet della Sezione degli interessi stranieri – sui rischi e sulle misure da adottare. Il Consiglio federale è stato informato della chiusura temporanea dell’ambasciata a Teheran questa mattina dal capo del DFAE Ignazio Cassis. La Svizzera rinnova il suo appello a tutte le parti coinvolte affinché rispettino rigorosamente il diritto internazionale. L’escalation in corso non giova a nessuna delle parti ed è urgente tornare al dialogo. Il DFAE è disposto a offrire i suoi buoni uffici.

14 ore fa
Esplosioni a Tel Aviv e sirene per i missili iraniani
Una nuova ondata di missili iraniani si sta abbattendo su Israele.

Le sirene d'allarme hanno suonato nel centro e nel nord di Israele per un'ondata di 20 missili dall'Iran. Esplosioni si sono udite a Tel Aviv, dove le case hanno tremato nel centro della città per la potenza delle deflagrazioni. I soccorritori stanno rispondendo alle segnalazioni di impatti di missili balistici in tutto il Paese a seguito dell'ultimo attacco dell'Iran contro Israele. Lo riporta il Times of Israel sottolineando che il Comando del fronte interno aveva emesso una rara allerta nazionale. Nel frattempo, il Comando del fronte interno israeliano ha invitato i cittadini di abbandonare le aree protette in tutto il Paese, in seguito al pesante bombardamento lanciato dall'Iran. Lo riporta Ynet. Dal canto suo, l'aeronautica militare israeliana sta effettuando una nuova ondata di attacchi nell'Iran occidentale e centrale, afferma l'Idf citata dal Times of Israel, aggiungendo che sta colpendo obiettivi militari.

Iran pronto a negoziare limitazioni

Intanto, l'Iran sarebbe pronto a negoziare "limitazioni" ai suoi programmi d'arricchimento dell'uranio "a uso civile", ma "respinge categoricamente" ogni proposta "di arricchimento zero", tanto più alla luce dell'attacco d'Israele. Lo riporta il sito della Reuters, citando una fonte diplomatica di Teheran a margine dei colloqui di Ginevra con Francia. Germania e Regno Unito. La fonte sottolinea poi il ruolo cruciale del dialogo diplomatico con i Paesi europei del cosiddetto gruppo E3, visto il rifiuto iraniano di negoziati diretti con gli Usa nella situazione di minaccia bellica attuale: "La situazione è cambiata, l'Europa deve accelerare".

19 ore fa
"Nessun negoziato con gli USA finché Israele ci attacca"
Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano.

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che non ci sarà alcun negoziato con gli Stati Uniti finché continueranno gli attacchi israeliani.

20 ore fa
Ondata di attacchi su Teheran, esplosione nella residenza dell’ambasciatore norvegese a Tel Aviv
Un'immagine di Teheran dopo il primo attacco di una settimana fa/ Screenshot video
Un'immagine di Teheran dopo il primo attacco di una settimana fa/ Screenshot video
Tra gli obiettivi dell'offensiva israeliana figuravano diversi siti di produzione missilistica industriale della capitale iraniana. Un singolo missile balistico lanciato dall'Iran ha invece provocato “un'ingente devastazione” a Beer Sheva, nel sud dello Stato ebraico.

L'Aeronautica militare dello Stato ebraico ha effettuato un'ondata di attacchi su Teheran durante la notte, prendendo di mira decine di strutture militari e siti di ricerca nucleare iraniani. È quanto affermano le Forze di difesa israeliane (Idf). Oltre 60 aerei da combattimento sono stati coinvolti negli attacchi sganciando 120 munizioni, rendono noto le Idf. Tra gli obiettivi figuravano "diversi siti di produzione missilistica industriale". Le incursioni hanno colpito anche il "quartier generale del progetto nucleare Spdn".

Missile a Beer Sheva

Anche Israele ha dovuto fronteggiare un attacco. Un singolo missile balistico lanciato dall'Iran ha provocato “un'ingente devastazione” a Beer Sheva, nel sud del paese. L'ordigno, caduto stamattina in un parcheggio vicino a edifici residenziali, ha distrutto diversi appartamenti, lasciando un cratere a terra, veicoli in fiamme, facciate di edifici e balconi crollati. Si segnalano sette feriti. Le Ferrovie israeliane hanno comunicato che la stazione di Beer Sheva Nord è stata chiusa per danni. Le Forze di difesa israeliane affermano che il malfunzionamento dell'intercettore è probabilmente la causa del mancato abbattimento del missile. Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno rivendicato che il sito Microsoft della cittâ è stato attaccato "perché collabora con l'esercito israeliano".

Esplosione nella residenza di un ambasciatore

Ieri sera si è invece verificata un’esplosione nella residenza dell'ambasciatore norvegese in Israele a Herzliya. "Siamo stati in contatto con l'ambasciata. Nessun membro del personale è rimasto ferito durante l'incidente", ha dichiarato il Ministero degli Esteri in una nota. Non è stata specificata la causa della deflagrazione. Secondo quanto riportato dai media locali, una granata è stata lanciata contro la residenza, causando danni all'edificio.

 

un giorno fa
Sono 72 i morti - dall'alba - sotto il fuoco israeliano
21 di queste persone erano radunate per ricevere aiuti nel centro e sud dell'enclave.

La protezione civile di Gaza ha dichiarato che il fuoco israeliano ha ucciso almeno 72 persone nella Striscia oggi, tra cui 21 radunate per ricevere aiuti nel centro e sud dell'enclave. Aggiornando una cifra precedente, il portavoce della protezione civile Mahmud Bassal ha dichiarato all'agenzia francese AFP che il bilancio delle vittime è salito a 72, "a causa dei bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza dall'alba di oggi - 21 di loro erano in attesa di aiuti".

un giorno fa
L'Iran minaccia la chiusura dello stretto di Hormuz
"L'Iran ha numerose opzioni per rispondere ai suoi nemici e utilizza tali opzioni in base alla situazione", ha affermato Behnam Saeedi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento di Teheran.

L'Iran ha minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz alla navigazione in risposta all'attacco in corso da parte di Israele. Lo ha affermato Behnam Saeedi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento di Teheran, citato dall'agenzia di stampa Mehr.

Molteplici possibilità di azione

"L'Iran ha numerose opzioni per rispondere ai suoi nemici e utilizza tali opzioni in base alla situazione", ha affermato Saeedi. "La chiusura dello stretto di Hormuz è una delle possibili opzioni per l'Iran", ha affermato. Mehr ha poi citato un altro parlamentare, Ali Yazdikhah, secondo cui l'Iran avrebbe continuato a consentire la libera navigazione nello Stretto e nel Golfo fino a che i suoi vitali interessi nazionali non fossero a rischio.

Pressione sugli USA e i paesi occidentali

"Se gli Stati Uniti entrassero ufficialmente e operativamente in guerra a sostegno dei sionisti, l'Iran avrebbe il legittimo diritto di esercitare pressione sugli Stati Uniti e sui paesi occidentali per ostacolare il transito del loro commercio di petrolio", ha affermato Yazdikhah. Dallo Stretto di Hormuz passa circa il 30% del petrolio globale.

La celere reazione alla minaccia

L'acuirsi della tensione in Medio Oriente e la minaccia di Teheran di chiudere lo stretto di Hormuz spingono i prezzi del petrolio. Il contratto del Wti per luglio registra un aumento del 2% salendo a 76,70 dollari, mentre il Brent si avvicina a 78 dollari: il contratto per agosto è in rialzo dell'1,5% a 77,85 dollari.

un giorno fa
Iran, 24 persone accusate di spionaggio a favore di Israele
La polizia iraniana ha comunicato l'arresto di 24 individui che "stavano spiando per il nemico sionista offline e online".

La polizia iraniana ha annunciato l'arresto di 24 persone accusate di spionaggio a favore di Israele e di voler danneggiare l'immagine del Paese, secondo un comunicato diffuso dall'agenzia di stampa Tasnim. "Ventiquattro individui che stavano spiando per il nemico sionista offline e online, e che stavano cercando di turbare l'opinione pubblica e di offuscare e distruggere l'immagine del sacro sistema della Repubblica Islamica dell'Iran, sono stati arrestati", ha dichiarato il comandante della polizia di Teheran ovest, Kiumars Azizi.

un giorno fa
"USA in guerra? Decide Trump, sta già facendo molto"
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Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu - citato dal Guardian - nel corso della sua visita all'ospedale Soroka colpito oggi da un raid iraniano.

L'ingresso degli USA nella guerra con l'Iran "è una decisione che spetta al presidente, ma posso dirvi che stanno già dando un grande contributo, perché stanno partecipando alla protezione dei cieli sopra Israele e le sue città". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu - citato dal Guardian - nel corso della sua visita all'ospedale Soroka colpito oggi da un raid iraniano. "Il presidente Trump farà ciò che è meglio per l'America. Mi fido del suo giudizio. È un leader mondiale straordinario, un amico straordinario di Israele e del popolo ebraico", ha aggiunto Netanyahu.

Le parole di Netanyahu

"Faremo ciò che dobbiamo fare, e lo stiamo già facendo. Siamo impegnati a distruggere la minaccia nucleare, la minaccia di un annientamento nucleare contro Israele. Siamo in grado di farlo. Ma devo dire che la partnership con gli Stati Uniti, la partnership con il presidente Trump, con cui parlo quasi ogni giorno, è incredibile. Il tycoon ha dato loro una possibilità attraverso i negoziati. Li hanno presi in giro. Non si prende in giro Donald Trump. Lui si impegna a garantire che l'Iran non avrà un'arma nucleare, e loro non l'avranno", ha dichiarato il premier israeliano.

2 giorni fa
Missile vicino all’ambasciatore svizzero in Israele: illeso
Simon Geissbühler e la sua famiglia sono al sicuro dopo l’esplosione a Tel Aviv. La Svizzera rafforza i piani di sicurezza, mentre a Teheran si riduce il personale.

L'ambasciatore svizzero in Israele, Simon Geissbühler, ha vissuto in prima persona la risposta iraniana agli attacchi israeliani. Un missile è caduto nelle immediate vicinanze del suo edificio residenziale a Tel Aviv. Lo ha reso noto su Linkedin lo stesso diplomatico, precisando che lui e la sua famiglia sono al sicuro.

Nessuna ferita per l'ambasciatore

L'incidente è stato confermato a Keystone-ATS dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). L'ambasciatore non ha riportato ferite, hanno aggiunto i servizi diretti da Ignazio Cassis, che si sono detti in costante contatto con l'ambasciata svizzera a Tel Aviv. L'esplosione è stata enorme, ha riferito Geissbühler su Linkedin. "Abbiamo sentito l'onda d'urto anche nel nostro bunker". Una volta uscito dal rifugio il diplomatico ha potuto riscontrare "distruzione completa" e la presenza di decine di ambulanze.

Le procedure di emergenza per le rappresentanze svizzere all'estero saranno riviste

Secondo le ultime informazioni, stamane oltre 20 razzi hanno colpito Israele, molti dei quali sono caduti nell'area di Tel Aviv. Secondo i servizi di emergenza, almeno 65 persone sono rimaste ferite, di cui tre in modo grave. La rappresentanza svizzera in Israele ha finora funzionato normalmente. Due accompagnatori (figli o coniugi) del personale hanno lasciato il Paese martedì. La situazione è diversa a Teheran, dove il DFAE ha ridotto la sua presenza a causa della situazione. Cinque cosiddetti "dipendenti trasferibili" hanno lasciato il Paese ieri. Tutte le rappresentanze svizzere all'estero dispongono di piani di sicurezza e di crisi, ha ricordato il DFAE. Le procedure - che comprendono anche procedure di emergenza - saranno riviste e adeguate costantemente.

L'ambasciatrice svizzera Nadine Olivieri Lozano è stata convocata dal Ministero degli esteri iraniano

Il DFAE non ha fornito dettagli supplementari, ma ha ammesso che potrebbe essere chiamato in causa anche l'esercito. Gli specialisti del Distaccamento d'esplorazione 10 potrebbero essere impiegati per sostenere la sicurezza e la gestione delle crisi. L'ambasciatrice svizzera Nadine Olivieri Lozano è ancora a Teheran, insieme ad altre persone. Ieri sera è stata nuovamente convocata dal Ministero degli esteri iraniano, visto che Berna rappresenta gli interessi americani in Iran, ha confermato il DFAE. Quest'ultimo non ha voluto fornire ulteriori dettagli "per motivi di riservatezza".

2 giorni fa
Missile iraniano colpisce un ospedale nel sud di Israele
Un attacco missilistico iraniano ha danneggiato l’ospedale Soroka nel sud di Israele. Colpite anche altre aree del Paese, mentre le forze israeliane hanno risposto con raid su Teheran e città vicine, tra cui Karaj.

Un missile lanciato dall'Iran ha colpito direttamente il grande ospedale Soroka di Beer Sheva, nel sud di Israele. I soccorritori segnalano gravi danni sulla scena e il rischio di crolli. Quattro zone del centro e del sud di Israele sono state colpite direttamente dai missili balistici lanciati dall'Iran. Secondo le prime informazioni, è stata colpita la città di Gush Dan e ci sono danni a una struttura nel Negev. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver lanciato stanotte nuovi raid aerei su Teheran e zone limitrofe, rendono noto i media dello Stato ebraico. Esplosioni sono state segnalate nella capitale iraniana e nella vicina città di Karaj, secondo fonti locali citate dall'emittente araba Al Jazeera.

2 giorni fa
Blitz hacker sulla tv di Stato iraniana
Filmati in cui si incita a scendere in piazza contro il regime degli ayatollah sono stati trasmessi in tv a seguito dell'attacco informatico.

Blitz degli hacker filoisraeliani sulla tv di Stato iraniana, che per alcuni momenti ha trasmesso filmati di varie proteste delle donne in cui si incitava la popolazione a scendere in piazza contro il regime degli ayatollah. Lo afferma il quotidiano Hamshahri, che ha condiviso un video della breve interruzione con un testo che recita: "Gli hacker si sono infiltrati nella televisione di Stato e hanno trasmesso un appello che chiedeva alla gente di scendere in piazza". La tv di Stato iraniana ha poi avvertito gli spettatori che ciò era dovuto "ad attacchi informatici condotti dal nemico sionista".

2 giorni fa
Trump non ha ancora deciso sul coinvolgimento Usa in Iran
Lo ha precisato alla Cnn.

Donald Trump non ha ancora preso una decisione su una partecipazione americana alla guerra di Israele contro l'Iran. Il presidente ha spiegato di aver "un'idea" su cosa fare ma le cose cambiano rapidamente e si "può andare da un estremo all'altro", ha detto secondo quanto riportato da Cnn. "La caduta del regime in Iran può accadere", ha detto il presidente statunitense ai giornalisti al seguito.

2 giorni fa
L'Iran ha convocato l'ambasciatrice svizzera per le frasi di Trump
Lo rende noto la tv di Stato iraniana.

L'Iran ha convocato venerdì l'ambasciatrice svizzera a Teheran a causa di "dichiarazioni irresponsabili e minacciose del presidente americano" Donald Trump. Lo rende noto la tv di Stato iraniana. Berna rappresenta gli interessi americani in Iran con cui gli Stati Uniti non hanno relazioni diplomatiche. La tv statale riferisce inoltre che il ministero degli esteri iraniano ha convocato oggi anche l'ambasciatore tedesco "in seguito alle dichiarazioni vergognose del cancelliere" Friedrich Merz "in sostegno all'aggressione di Tel Aviv contro il nostro Paese". In particolare Merz aveva detto che Israele sta facendo "il lavoro sporco per tutti noi" in Iran.

2 giorni fa
Aiea: 'Mai detto che Iran sta costruendo un'arma nucleare'
Il direttore Rafael Grossi fa alcune precisazioni in relazione al rapporto dell'Aiea sullo sviluppo del nucleare in Iran citato da Israele.

"Siamo giunti alla conclusione che non possiamo affermare che al momento in Iran ci sia uno sforzo sistematico per produrre un'arma nucleare". Lo ha detto il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, a Sky News. Il rapporto dell'Aiea, ampiamente citato da Israele, ha rilevato che l'Iran sta arricchendo il 60% di uranio, l'unico Paese al mondo a farlo. Quindi "c'erano elementi di preoccupazione", ha spiegato Grossi aggiungendo: "Ma dire che stanno costruendo e fabbricando un'arma nucleare, no, non l'abbiamo detto".

2 giorni fa
Tv Iran: 'lanciati missili ipersonici contro Israele'
Stando alla tv iraniana i missili hanno penetrato con successo le difese israeliane.

La tv di Stato iraniana ha annunciato che Teheran ha lanciato missili ipersonici contro Israele. I missili Fattah "hanno penetrato con successo le difese del regime israeliano", ha dichiarato la tv al sesto giorno di guerra.

2 giorni fa
'Internet quasi interamente bloccato in Iran'
Lo riferisce NetBlock, organismo britannico di sorveglianza del web.

È "quasi interamente bloccata" la connessione a Internet in Iran, secondo informazioni raccolte da NetBlocks, organismo britannico di sorveglianza del web. L'informazione segue ripetute segnalazioni rimbalzate al riguardo negli ultimi due giorni dal Paese. Non è chiaro se il blocco sia frutto di cyber-attacchi israeliani o anche di restrizioni interne imposte dalle autorità di Teheran in funzione anti-infiltrazioni.

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