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Migrazione, firmato un accordo di solidarietà
Immagine Shutterstock
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Andrea Scolari
3 anni fa
La Svizzera e 18 stati Ue rispondono alle difficoltà migratorie degli Stati di primo ingresso che si affacciano sul Mediterraneo

Diciotto Stati membri dell'Ue e tre Stati associati, tra cui la Svizzera, hanno adottato una dichiarazione sull'attuazione di un meccanismo temporaneo di solidarietà, con partecipazione volontaria, per rispondere alle difficoltà migratorie degli Stati membri di primo ingresso che si affacciano sul Mediterraneo. Lo annuncia la presidenza francese del Consiglio europeo. Il contributo di solidarietà assumerà la forma di ricollocamento (presa in carico in uno Stato membro di richiedenti asilo già registrati in un paese di primo ingresso). E per paesi che non accettano questa forma di solidarietà ci saranno altri contributi, finanziari o di personale per la gestione dei confini.

I dettagli dell’accordo
L'accordo definisce una quota annuale di ricollocamenti per garantire la prevedibilità del meccanismo. Ciascuno Stato dovrebbe presentare un impegno sul ricollocamento, con un obiettivo indicativo basato su Pil e popolazione. La dichiarazione consente inoltre agli Stati firmatari di esprimere preferenze nei ricollocamenti sulla base di criteri come nazionalità e vulnerabilità. In caso di pressione sproporzionata su uno Stato e sul suo sistema di accoglienza a causa di flussi secondari, tale Stato dovrebbe poter invocare tale situazione per riconsiderare temporaneamente il suo impegno di ricollocamento. Se lo Stato volontario sceglie invece il contributo finanziario diretto, sarà la Commissione a determinare a quali Stati dovrebbe essere versato il contributo finanziario. Anche in questo caso sarà previsto un contributo indicativo minimo per ciascuno Stato partecipante.

Chi lo ha firmato
Hanno firmato l'accordo Germania, Italia, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Spagna, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.

Polonia, Ungheria, Austria, Danimarca, Estonia, Lettonia, Slovacchia, Slovenia e Svezia non hanno aderito a questa dichiarazione.

I prossimi passi
Il 27 giugno si terrà un incontro, organizzato dalla Commissione europea, in coordinamento con la presidenza francese del Consiglio Ue, sulla piattaforma di solidarietà con l'obiettivo di attuare rapidamente questo meccanismo.

Gli ambasciatori Ue hanno, infine, adottato i mandati negoziali del Consiglio sui regolamenti Eurodac e screening. Con tali accordi e la dichiarazione sul meccanismo di solidarietà, la presidenza francese ha compiuto i primi passi nell'attuazione graduale del Patto su migrazione e asilo presentata dalla Commissione nel settembre 2020.

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