Estero
Merz, lo storico rivale di Merkel alla guida della Cdu
Redazione
2 anni fa
È stato eletto nuovo presidente con un ampio consenso a Berlino e ha attaccato il nuovo cancelliere

È uno storico avversario dell’ormai ex cancelliera Angela Merkel a prendere le redini della Cdu in Germania: Friedrich Merz è stato eletto nuovo presidente con un ampio consenso a Berlino. E nella capitale tedesca, da leader dell’opposizione, ha attaccato il nuovo cancelliere Olaf Scholz, accusandolo di mancare di leadership. E ha promesso di “cogliere la chance” di dare “un nuovo inizio” al partito, garantendone il “rinnovamento”.

Non è affatto un volto nuovo a prendere il timone per i conservatori, che dopo 16 anni hanno perso la cancelleria: l’avvocato finanziario milionario (deputato dal 1994 al 2009, e fatto fuori nel 2002 da capogruppo parlamentare proprio dalla ex cancelliera) è ritornato in politica nel 2018, dopo una decina di anni di assenza. E ha fallito ben due volte nell’impresa di sfilare la guida dei democristiani ai merkeliani. Oggi l’operazione è riuscita: assente la Merkel, che ha declinato perfino un suo invito a cena stasera, Merz a 66 anni è stato eletto con il 94,62% dei voti dei delegati. Un risultato poderoso, dopo che a dicembre aveva sconfitto Norbert Roettgen e Helge Braun, nella prima consultazione della base della storia della Cdu (col 62,1% delle preferenze). Il voto favorevole di 915 delegati sui 983 presenti ha riscattato le due corse perdute contro Annegret Kramp-Karrenbauer (2018), e Armin Laschet (2021), il leader debole che a questo punto esce di scena, dopo la drammatica sconfitta alla corsa per la cancelleria del settembre scorso.

“Questo partito vive. È attivo. E aspetta da noi una forte leadership e un corso chiaro”, ha detto Merz, prendendo la parola alla Adenauer Haus, al Parteitag digitale. Da nuovo capo dell’opposizione, Merz ha fatto subito capire che non ci andrà affatto leggero: “Olaf Scholz non è stato né a Mosca né a Washington. Oggi non solo la Germania e l’Europa, ma il mondo intero è in ansia per l’Ucraina, e tutti i suoi predecessori, a partire da Helmut Schmidt, avrebbero mostrato una cosa: leadership”. La Cdu ha dunque come “compito prioritario quello di controllare il governo”. Il discorso di Merz è comunque rivolto innanzitutto ai suoi: “Abbiamo subito una pesante sconfitta. Ma non abbiamo perso la fiducia in noi stessi. Dobbiamo immaginare come sarà un governo del futuro con noi. Non ci illudiamo, la strada sarà lunga. Ma dipende anche da noi: se litighiamo, se diamo un’immagine poco chiara, se non siamo all’altezza dei tempi sui temi, la strada sarà molto lunga e non è neanche detto che arriveremo. Ma se siamo aperti a interessati alle discussioni, alla gestione attiva del nostro Paese e dell’Ue, e al miglioramento delle condizioni di vita della nostra gente, si può avere un nuovo inizio. Sono risoluto a cogliere questa nuova chance con voi”.

Un segnale di riconciliazione è stato lanciato anche alla Csu bavarese: “Quello che abbiamo vissuto nel 2021 non dovrà ripetersi e non si ripeterà”, ha promesso agli alleati bavaresi. E lo stesso Markus Soeder, intervenuto da Monaco, gli ha fatto eco: “Ci sono state molte ferite, da voi come da noi. Ma è vero che vinciamo quando stiamo insieme”. La Cdu ha eletto anche un nuovo segretario generale, Mario Czaja, 46 anni, ex senatore di Berlino, e cinque membri del direttivo, che di Merz saranno vice: Michael Kretschmer, Carsten Linneman, Silvia Breher, Andreas Jung e Karin Prien.

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