
L'organizzazione umanitaria non governativa Medici Senza Frontiere ha comunicato nelle scorse ore la decisione di sospendere le attività mediche a Gaza City.
"Le nostre strutture sono circondate dall'esercito israeliano"
Una decisione sofferta, ma inevitabile spiega ai microfoni di Ticinonews il delegato per la Svizzera italiana Giacomo Lombardi: "Questa decisione è dovuta semplicemente al fatto che il livello di rischio è diventato inaccettabile. Attorno alle nostre strutture mediche ci sono i carri armati dell'esercito israeliano che sono a pochissima distanza. Praticamente le strutture mediche in cui noi operiamo sono circondate".
"La situazione è veramente estrema"
Sempre secondo Lombardi, in queste condizioni "è impossibile garantire l'incolumità dello staff e dei pazienti. Inoltre tutta la città di Gaza ha ricevuto un ordine di evacuazione da parte dell'esercito israeliano il 9 settembre. La situazione è veramente estrema. Tanto che, parlando di carestia e malnutrizione a Gaza, non è immune neanche il nostro staff. Quindi queste sono condizioni mai viste. E' veramente con il cuore in gola che siamo costretti a ritirarci".
"Rimaniamo attivi nella Striscia"
Medici Senza Frontiere lascia Gaza City ma rimarrà però attiva nel territorio della Striscia: "Noi continuiamo comunque a lavorare nell'ospedale pediatrico di Al Helou, e poi sicuramente siamo attivi nelle strutture a sud, anzi stiamo cercando di riassorbire tutti i colleghi evacuati da Gaza City", conclude Lombardi.