
Il nuovo attacco di Donald Trump all'Europa, dalle parti della Commissione Ue, è arrivato - come spesso accade - a sorpresa ma non è stato un fulmine a ciel sereno. Dopo il saluto tra Ursula von der Leyen e il presidente americano in piazza San Pietro e, soprattutto, dopo l'incontro tra la prima e il vicepresidente JD Vance su invito di Giorgia Meloni, un lieve ottimismo era cominciato ad emergere a Palazzo Berlaymont. Il punto è che, nella sostanza, Ue e Usa hanno continuato a parlare due lingue diverse. Con un'appendice: il rifiuto da parte di Bruxelles dello schema di accordo sul modello di quello siglato tra Washington e Londra. Le due parti a inizio maggio hanno concordato il 10% come livello generale di tariffe, celebrando l'intesa come una svolta. L'Ue, però, ha adottato fin dall'inizio una strategia totalmente diversa, basata sui zero dazi per zero e su uno schema di libero scambio che Bruxelles già ha adottato con altri partner.
Scambio di proposte
Nei giorni scorsi tra l'amministrazione Trump e la Commissione c'è stato uno scambio di proposte. Quella americana è stata descritta dai negoziatori europei come "standard", concetto usato per ammorbidire la fumosità del documento inviato dagli Usa. La controproposta Ue, secondo quanto spiega, sulla base dei zero dazi ha incluso un aumento degli acquisti in settori strategici, come l'energia, oltre allo sviluppo di una cooperazione sulle reti mobili 5G e 6G. A Palazzo Berlaymont avevano accolto di buon grado lo scambio di documenti. Ma la controproposta dell'Ue a Trump non è piaciuto. Il rischio, ora, è di tornare alla casella di partenza. Anzi, se nel Liberation Day la percentuale media dei dazi reciproci annunciati da Trump era del 20%, dal primo giugno le tariffe minacciate da Washington saranno del 50%.
Nuovi dazi
La tempistica degli annunciati nuovi dazi Usa - il primo giugno - rischia inoltre di mettere a soqquadro la strategia negoziale europea, che aveva individuato nei possibili incontri tra von der Leyen e Trump prima al G7 e poi al summit Nato dei crocevia decisivi. Nell'esecutivo Ue si esclude invece un colloquio tra la presidente della Commissione e Trump nello Studio Ovale. Evitando così il rischio di un replica di quanto avvenuto con Volodymyr Zelensky o con il sudafricano Cyril Ramaphosa. L'annuncio di Trump è giunto nel giorno del previsto colloquio telefonico tra il commissario al Commercio Maros Sefcovic e Jamieson Greer, uno dei due capo negoziatori americani. Il nuovo attacco della Casa Bianca ha riportato la Commissione a un rigido silenzio. Chi ha parlato, però, non si è scomposto. "Le tattiche negoziali degli Usa sono diverse, manteniamo la calma", ha spiegato il commissario alla Difesa Andrius Kubilus. "La situazione è dinamica, il dialogo è in corso" gli ha fatto eco il rappresentante della presidenza di turno polacca. La Commissione, dal canto suo, ha già varato una lista da 100 miliardi di prodotti americani eventualmente da colpire. E non ha mai escluso il jolly delle contromisure contro le Big Tech, forse l'arma più incisiva che l'Ue può avere nei confronti degli Usa. Le mosse di Trump, nel frattempo, indeboliscono chi, in Europa, ha sempre propugnato la via del massimo dialogo. A cominciare dall'Italia. "I leader di estrema destra come Giorgia Meloni, che si erano accodati a Trump, hanno molte spiegazioni da dare. Come spiegherà la premier ai viticoltori italiani che ha ballato con il diavolo", è stata la stoccata dei Verdi Ue.
Trump: "Non sto cercando un accordo con l'Ue"
"Non cerco un accordo con l'Ue". Lo ha detto Donald Trump insistendo sul fatto che i dazi contro l'Unione Europea sono fissati al 50% dall'1 giugno. L'Ue "ci ha trattato molto male per anni. È stata creata per trarre vantaggio sugli Stati Uniti. Abbiamo un enorme deficit con l'Ue. Loro vendono milioni e milioni di auto e noi siamo limitati nel vendere le nostre auto in Europa, e questo non è bello", ha detto Trump ricordando che l'Ue "fa causa alle nostre aziende". "Non prendono le nostre auto, i nostri prodotti agricoli. Loro creano posti di lavoro e noi chiediamo gli stabilimenti", ha aggiunto Trump interrotto un paio di volte dallo squillare del suo cellulare.