Estero
“L’Ucraina è a un bivio”
Redazione
3 anni fa
Giorgio Cella, docente universitario ed esperto di geopolitica post-sovietica, fornisce il suo punto di vista sulla guerra. “Se il conflitto dovesse degenerare, potremmo trovarci di fronte a uno scontro tra Russia e Nato”

“L’Ucraina è a un bivio. Si sta riproponendo il problema delle relazioni internazionali di questa area post sovietica, che è quello tra integrità territoriale e un nuovo tipo di sovranità limitata”. Così Giorgio Cella, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano commenta l’attuale conflitto armato. “Stati come Ucraina e Georgia, che hanno chiare aspirazioni verso Occidente, non riescono a trovare una piena libertà e sovranità, perché la Russia ha un piede militare in queste nazioni”. La questione di una potenziale adesione alla Nato e all’Ue di questi Paesi è un tema che ha a che fare anche “con la democrazia e con il tipo di istituzioni e di vivere sociale che si ha all’interno di uno Stato”. Aderire all’Ue e alla Nato è una scelta “di potersi collocare geopoliticamente dove si vuole, come ogni Stato sociale dovrebbe poter fare”.

“L’espandersi del conflitto? Uno scenario da incubo”
Cosa potrebbe succedere se il conflitto si dovesse espandere anche in altre aree vicine ai confini di Bielorussia o Ucraina? “In Romania, in Polonia e nei Paesi baltici esistono delle cospicue sacche di popolazione russa o russofona. Il sistema della politica estera russa più o meno è sempre quello: si conferisce da sola il dritto di difendere da varie e percepite minacce le popolazioni russofone che non sono più entro i confini territoriali”, prosegue Cella. Se questa logica persistesse e il conflitto dovesse in qualche modo degenerare, magari anche tramite incidenti militari o altri aspetti che possono sfuggire, “potrebbe paventarsi lo scenario che nessuno auspica: lo scontro diretto con la Nato”.

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