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Lombardia, 'ndrangheta infiltra lavori ferrovie
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Keystone-ats
3 anni fa
Un’inchiesta del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia milanese ha portato all’arresto di 15 persone per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei subappalti per lavori sulla rete ferroviaria

I Nuclei di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza (Gdf) di Milano e Varese, hanno eseguito 15 arresti in un'inchiesta del pubblico ministero (pm) della Direzione distrettuale antimafia (Dda) milanese Bruna Albertini su presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nei subappalti per lavori sulla rete ferroviaria.

Sistema di incassi in nero
Il gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale italiana, Rete ferroviaria italiana (Rfi), è parte offesa. Nell'ordinanza cautelare è contestata l'associazione per delinquere finalizzata a reati tributari e bancarotta e ad alcuni arrestati l'aggravante dell'agevolazione mafiosa, perché con un sistema di incassi “in nero” società riconducibili ai clan, attive tra il Varesotto e Isola Capo Rizzuto (Provincia di Crotone, Calabria), avrebbero sostenuto affiliati detenuti e le loro famiglie. Alcuni “componenti” dell’associazione per delinquere hanno “agevolato la ‘ndrina, facente capo alla ‘locale’ di Isola Capo Rizzuto, contribuendo al mantenimento finanziario dei detenuti e dei loro familiari” e “procurando falsi contratti di assunzione per far ottenere benefici premiali a soggetti colpiti da provvedimenti giudiziari”, scrive il procuratore facente funzione di Milano, Riccardo Targetti, in un comunicato relativo al blitz della Gdf di Milano e Varese che oggi ha portato a 15 arresti, undici in carcere e quattro ai domiciliari.

Sequestrati oltre 6,5 milioni di euro
Sono stati sequestrati anche oltre 6,5 milioni di euro (oltre 6,8 milioni di franchi) per reati tributari. Stando alle indagini, numerose imprese intestate a prestanome e riconducibili alla cosca della 'ndrangheta dei Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto avrebbero ottenuto in subappalto lavori che Rfi appaltava a colossi del settore, come Generale costruzioni ferroviarie spa (Gcf) del Gruppo Rossi.

“Distacco di personale”
I rapporti tra le società che si aggiudicavano gli appalti e quelle riferibili alle cosche, che prendevano i subappalti, venivano schermati, secondo l’accusa, attraverso contratti di fornitura di manodopera specializzata, il cosiddetto “distacco di personale” previsto dalla legge. E ciò per eludere la normativa antimafia e le limitazioni in materia di subappalto previste per le imprese aggiudicatarie di commesse pubbliche.

Diverse Regioni coinvolte
I lavori di manutenzione della rete ferroviaria finiti al centro delle indagini, condotte dal Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata), riguardano diverse regioni e in prevalenza Lombardia, Veneto, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.

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