
L’Italia riaccende il dibattito sull’adozione dell’ora legale permanente, un tema che divide l’Europa da anni e che ora torna al centro dell’attenzione politica. Come riportato da diversi media italiani, l’84% dei cittadini europei sarebbe favorevole a mantenere l’ora legale per dodici mesi l’anno e, solo in Italia, oltre 352 mila persone hanno sottoscritto una petizione per chiedere al Parlamento di muoversi in questa direzione.
Un'indagine conoscitiva sul tema
Il prossimo passo è fissato per lunedì 17 novembre alle 14.30, quando alla Camera dei deputati verrà illustrata la proposta di avviare un'indagine conoscitiva sul tema. L’iniziativa arriva dalla Commissione Attività produttive e vede il coinvolgimento della Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale), di Consumerismo No Profit e del deputato leghista Andrea Barabotti. Proprio Sima e Consumerismo consegneranno alla Camera le firme raccolte attraverso la loro petizione online.
Risparmi fino a 180 milioni di euro
L’obiettivo dell’indagine, qualora venisse approvata, sarà quello di valutare in modo complessivo gli effetti di un eventuale passaggio all’ora legale permanente: dai consumi energetici all’impatto ambientale, dalla salute pubblica alla sicurezza, fino alle ricadute sulle abitudini sociali. Secondo le stime citate dal quotidiano italiano, il mantenimento dell’ora legale tutto l’anno potrebbe generare risparmi fino a 180 milioni di euro (circa 166 milioni di franchi svizzeri).
Un dibattito che non riguarda solo l'Italia
Il percorso individuato dal Parlamento italiano prevede che, entro il 30 giugno 2026, venga presentata una proposta normativa basata sui risultati dell’indagine. Un dibattito che non riguarda solo l’Italia: anche in Spagna il premier Pedro Sánchez ha recentemente invitato Bruxelles a riaprire il dossier sul cambio d’ora, definendo l’alternanza tra ora solare e legale «senza senso».
