Il convoglio, composto da oltre 300 mezzi e un migliaio di attivisti è fermo ad un checkpoint dell'Esercito nazionale libico (Lna), che ne impedisce il proseguimento verso l'area urbana senza una regolarizzazione formale dei documenti d'ingresso, segnalano gli organizzatori.
È bloccata da due giorni alle porte di Sirte, in Libia orientale, la carovana della fermezza 'al Soumoud', partita da Tunisi il 9 giugno con l'obiettivo di raggiungere Rafah per chiedere la fine del blocco israeliano su Gaza e aprire un corridoio umanitario. Il convoglio, composto da oltre 300 mezzi e un migliaio di attivisti di diversi paesi maghrebini, è fermo ad un checkpoint dell'Esercito nazionale libico (Lna), che ne impedisce il proseguimento verso l'area urbana senza una regolarizzazione formale dei documenti d'ingresso, segnalano gli organizzatori. Le autorità della Cirenaica sotto il controllo del generale Khalifa Haftar hanno ristretto l'accesso a carburante e viveri, e le trattative in corso con mediatori libici e rappresentanti dell'ambasciata egiziana non hanno finora prodotto risultati concreti.
In un comunicato l'Lna ha spiegato che gli stranieri "devono regolarizzare la posizione di frontiera" prima di proseguire, confermando di aver sospeso l'afflusso di viveri, carburante e medicinali al campo improvvisato. Secondo gli organizzatori, le condizioni di salute dei partecipanti restano sotto controllo, ma si segnalano difficoltà logistiche crescenti. Fonti interne riferiscono che, nonostante temperature oltre i 40 gradi e carenza d'acqua, lo stato di salute generale resta "sotto controllo" grazie a una clinica mobile allestita dal personale medico tunisino; registrati solo casi di disidratazione curati sul posto.
L'organizzazione denuncia però "interferenze sulle reti cellulari" e il sequestro da parte delle forze di sicurezza di alcuni telefoni cellulari con video ritenuti "lesivi dell'immagine" dell'est libico. Tra le ipotesi in valutazione, anche quella di tornare indietro a Misurata e imbarcarsi via mare verso l'Egitto, qualora Il Cairo autorizzasse l'arrivo della carovana via mare ad Al-Arish. Intanto a Tunisi ieri sera si è svolta una manifestazione a sostegno del proseguimento della carovana e pro-Palestina mentre sindacati, ong e partiti di opposizione hanno annunciato per domani un sit-in davanti all'ambasciata libica chiedendo "il rispetto del diritto alla solidarietà".