
Le ultime settimane del mese vedranno l’ultimo tratto della A9 ancora parzialmente libero, almeno durante il giorno, sebbene le chiusure notturne non si siano mai fermate. A partire dalla metà di febbraio (la data esatta sarà comunicata poco prima, in base alle condizioni meteo), prenderà infatti il via la seconda fase dei lavori di messa in sicurezza sul viadotto Fati, lungo 273 metri e situato tra il viadotto Bellinzona e la galleria Monte Quarcino, che ha già visto interventi tra novembre e dicembre, con la previsione di ulteriori lavori che dureranno circa tre mesi.
Conclusione seconda fase entro Pentecoste
Autostrade per l’Italia ha confermato a diversi media italiani che, al termine della pausa per le attività invernali, i lavori riprenderanno a metà febbraio, compatibilmente con il meteo, e proseguiranno fino a metà maggio. Gli interventi includeranno il rinforzo delle travi dell’impalcato e la sostituzione delle barriere di sicurezza, operazioni che richiederanno l’interruzione del traffico. Le tempistiche della seconda fase sono previste per concludersi prima delle festività dell'Ascensione e della Pentecoste svizzere, a fine maggio e inizio giugno.
Gestione del traffico
Il cantiere adotterà modalità organizzative simili a quelle testate durante l’autunno scorso, con il transito regolato in base al flusso di traffico. In particolare, durante le ore di punta, verranno garantite due corsie verso la Svizzera e verso Lainate, attraverso una deviazione di carreggiata. Al mattino, il traffico sarà indirizzato verso la Svizzera, mentre la sera verso Lainate/Milano. In tutta la durata dei lavori, verranno potenziati i servizi di assistenza alla viabilità, con mezzi di soccorso e segnaletica adeguata. Tuttavia, i lavori di messa in sicurezza, che interessano da tempo questo tratto della A9, non termineranno a maggio. Si tratterà solo di una pausa estiva, con la fase tre, attualmente in fase di pianificazione, che inizierà a fine settembre. L’obiettivo finale di questi interventi è prolungare la vita dell’infrastruttura di altri cinquant'anni.