Energia
L’Europa chiude il rubinetto: stop definitivo al gas russo entro il 2027
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Keystone-ats
2 giorni fa
Lo prevede la 'Roadmap per porre fine alle importazioni di energia russa' della Commissione Ue.

Divieto di importazione di gas russo sul mercato spot e nei contratti a lungo termine, piani nazionali per coordinare l'azione dei Ventisette e norme più rigide per le aziende: lo prevede la 'Roadmap per porre fine alle importazioni di energia russa' della Commissione Ue. Il documento promette per il mese prossimo proposte legislative per abbattere anche le ultime forniture energetiche entro fine 2027, annuncia il divieto da fine 2025 delle importazioni di gas russo in tutti i contratti spot, nuovi ed esistenti, e da fine 2027 per i contratti a lungo termine. Nel 2024 l'Ue ha importato 52 metri cubi di gas russo: 32 con gasdotti e 20 con Gnl. Nella comunicazione presentata dal commissario all'energia Dan Jorgensen, la Commissione europea propone un approccio graduale e coordinato all'eliminazione del gas russo, annunciando sempre per il mese di giugno una proposta legislativa per vincolare gli Stati membri a presentare "entro fine anno" dei piani nazionali per "pianificare e monitorare l'eliminazione" delle importazioni dal Cremlino.

Importazioni di gas

I piani dovranno contenere il volume delle importazioni di gas russo nell'ambito dei contratti esistenti, un calendario con le tappe per arrivare al 2027 e le opzioni di diversificazione e le capacità tecniche per sostituire il gas russo. Attesa per il prossimo mese anche una proposta legislativa per rafforzare trasparenza, il monitoraggio e tracciabilità del gas russo da parte delle aziende nelle importazioni dei Ventisette. Sebbene l'Ue abbia ridotto drasticamente le importazioni di energia da Mosca, nel 2024, la quota di Gnl russo è comunque aumentata del 5,5% e Mosca è stato il secondo fornitore di gas liquefatto (17,5%) dell'Ue (dopo gli Stati Uniti, al 45,3%). Bruxelles ricorda comunque di aver sostenuto gli sforzi di diversificazione "con 184,7 miliardi di euro" attraverso i piani nazionali per la ripresa e la resilienza, con 5,84 miliardi di euro attraverso il meccanismo per collegare l'Europa per finanziare le infrastrutture transfrontaliere e 55 miliardi di euro dalla Coesione dell'Ue. Le importazioni di gas russo nell'Ue sono comunque passate dal 45% del 2021 al 19% del 2024, e dovrebbero ridursi al 13% nel 2025.

Proposta legislativa per vincolare Ungheria e Slovacchia

Secondo quanto si legge nella roadmap inoltre, la Commissione europea presenterà a giugno una proposta legislativa per vincolare Ungheria e Slovacchia a mettere a punto piani nazionali per l'eliminazione graduale delle loro importazioni di petrolio russo. Nel documento si raccomanda a entrambe di presentare i piani strategici "entro fine anno" per definire le tappe. Budapest e Bratislava godono insieme a Praga di alcune deroghe dal sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia che ha vietato le importazioni via mare di greggio russo da dicembre 2022 e di prodotti petroliferi raffinati da febbraio 2023. Nella comunicazione Bruxelles ricorda che nel 2022 il petrolio greggio russo rappresentava il 27% delle importazioni dell'Ue, mentre attualmente ne rappresenta solo il 3%: per Slovacchia e Ungheria ancora oggi il petrolio russo rappresenta oltre l'80% delle loro importazioni totali di petrolio. Per questo la Commissione europea vincola le due capitali a presentare piani nazionali che definiscano le loro strategie per "sostituire le importazioni di petrolio russo entro la fine del 2027".