Estero
Leone d'Oro ad Olmi, commozione e gag con Celentano
Redazione
17 anni fa

Applausi, standing ovation, ma anche a sorpresa risate per la cerimonia di consegna del Leone d'oro alla carriera ad Ermanno Olmi da parte di Adriano Celentano. Il momento istituzionale è diventato quasi uno show, con Celentano che si portava via il Leone e non voleva proprio consegnarlo al maestro lombardo. "Di solito, quando danno ilpremio alla carriera - ha detto Celentano ad Olmi, presente il direttore della mostra Marco Mueller - è sottinteso che chi lo riceve non abbia più niente da dire, viene insomma licenziato. E' vero che non hai più niente da dire?". Olmi, commosso ma anche divertito per le parole dell'amico da 50 anni che lui stesso ha scelto per ricevere il Leone, ha risposto: "Questa emozione qui mi provoca un gran turbinio. Ho paura che per me ci sia ancora qualcosa da dire". Celentano ha proseguito rivolto a Mueller: "E voi ad uno così volete dare questo premio?". Il regista, reagendo "alla affettuosa provocazione", ha detto: "Tante volte incontrandoci abbiamo detto di fare delle marachelle insieme, un film insieme. Ma chi fa la regia?". Intanto, scherzando, hanno ipotizzato l'inizio: un orizzonte di mare e una spiaggia che accoglie un leone. Prima della gag, Mueller aveva introdotto in sala il regista indiano Tariq Tapa, il cui primo film è stato selezionato per 'Orizzonti'. "Olmi - ha detto Mueller - è un autore indispensabile per tante generazioni di cineasti e non solo italiani. Tariq Tapa nella valigia ha tre film di Olmi". Il presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha fatto suo e ha letto il contenuto della lettera inviata alla Biennale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in cui lo stesso incoraggia Olmi a continuare "a raccontarci la gente italiana, le vicende e le suggestioni del nostro tempo". ATS

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