Toscana
Ladri a Forte dei Marmi nella villa del presidente del Pisa calcio, rubata la Porsche
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I malviventi hanno trovato le chiavi all'interno dell'abitazione e hanno potuto azionare il telecomando del cancello. Poi, riferisce l'agenzia Ansa, la Porsche è stata portata a Roma, dove le è stato tolto il Gps, verosimilmente in qualche officina. In seguito, della supercar si sono perse le tracce.

Dei ladri si sono introdotti a inizio agosto nella villa di Forte dei Marmi (provincia di Lucca) del presidente del Pisa calcio, Giuseppe Corrado, rubandogli la Porsche Cayenne posteggiata in giardino. I malviventi hanno trovato le chiavi all'interno dell'abitazione e hanno potuto azionare il telecomando del cancello. Poi, riferisce l'agenzia Ansa, la Porsche è stata portata a Roma, dove le è stato tolto il Gps, verosimilmente in qualche officina. In seguito, della supercar si sono perse le tracce.

Forzata una portafinestra

Per fare il colpo, i malviventi sono entrati nella villa forzando una portafinestra. Hanno rubato anche dei gioielli e soldi in contanti, ma l'auto di lusso, intestata a una società, sarebbe il pezzo più pregiato del bottino. Il furto è stato denunciato al commissariato della polizia di Stato della rinomata località di villeggiatura toscana. La polizia ha potuto tracciare il percorso fatto dai ladri nella fuga proprio grazie al Gps finché è stato possibile, ossia fino alla capitale. Il furto risalirebbe al 3 agosto, verso le 5 di mattina, mentre tutti dormivano.

Già vittima di un furto lo scorso anno

Lo scorso anno, nella notte del 25 maggio, Giuseppe Corrado era stato narcotizzato e derubato nella medesima villa. Al risveglio aveva trovato la camera a soqquadro e aveva scoperto che i ladri erano entrati forzando una porta-finestra sul retro. Il figlio Giovanni, rientrato a notte fonda, aveva inconsapevolmente interrotto l’azione dei malviventi, costretti a fuggire lasciando parte della refurtiva in giardino. Nonostante siano stati rubati contanti e alcuni oggetti preziosi, il danno è risultato limitato. Le indagini dei carabinieri, che avevano acquisito le immagini delle telecamere, avevano ipotizzato l’azione di una banda già attiva nella zona e specializzata in colpi di questo tipo.