
"Negli ultimi mesi, e più esplicitamente nelle ore che hanno preceduto il Conclave, il cardinale Robert Francis Prévost è stato oggetto di una campagna orchestrata da settori ultraconservatori della Chiesa", con l'accusa di aver insabbiato gli abusi quando era in Perù. Lo riporta El Pais, sottolineando che "fonti ufficiali confermano che la Congregazione per la Dottrina della Fede, consapevole che circolavano simili accuse, ha condotto un'indagine approfondita sui casi" prima del Conclave e "ha concluso che la condotta del neoeletto Papa è stata impeccabile". Le stesse fonti - prosegue - suggeriscono il sospetto che questo attacco a Prevost sia avvenuto poco prima del Conclave, quando il suo nome era già considerato come potenziale candidato papale.
Le accuse
Le accuse riguardano la sua presunta copertura di diversi casi di abusi sessuali commessi da sacerdoti peruviani nel 2004. Secondo questa versione, Prevost era a conoscenza dei casi e non li ha indagati nel 2022, quando era vescovo di Sufar e amministratore apostolico di Chiclayo, sulla costa settentrionale del Paese sudamericano. Il Vaticano ha fermamente negato queste accuse, ricorda El Pais. Prevost è stato nominato da Papa Francesco alla guida della diocesi di Chiclayo tra il 2014 e il 2023, e durante quel periodo diverse organizzazioni civili lo hanno accusato di aver insabbiato gli abusi commessi da sacerdoti. Accuse che "come ha fatto ora il Vaticano, anche allora la diocesi ha fermamente negato".