
La Paramount ha condannato l'appello al boicottaggio delle istituzioni cinematografiche israeliane lanciato da oltre 3'900 vip di Hollywood tra cui Emma Stone, Joaquin Phoenix e Olivia Colman. "Non siamo d'accordo con i recenti tentativi di boicottare i cineasti israeliani. Ridurre al silenzio artisti creativi individuali in base alla loro nazionalità non favorisce una migliore comprensione né fa progredire la causa della pace", si legge in una dichiarazione della direttrice della comunicazione della major, Melissa Zukerman. "L'industria dell'intrattenimento globale dovrebbe incoraggiare gli artisti a raccontare le proprie storie e condividere le proprie idee con il pubblico di tutto il mondo. Abbiamo bisogno di più dialogo e comunicazione - non di meno", ha detto la Zukerman.
L'appello
L'appello, lanciato lunedì dall'organizzazione Film Workers for Palestine, era stato sottoscritto da premi Oscar, Bafta, Emmy e Palma d'Oro. I firmatari si impegnavano a non lavorare con istituzioni israeliane e società "implicate nel genocidio e l'apartheid del popolo palestinese". La lista originaria di 1200 nomi aveva incluso registi come Yorgos Lanthimos, Ava DuVernay, Asif Kapadia, Emma Seligman, Boots Riley, Adam McKay e Joshua Oppenheimer. Tra gli attori anche Olivia Colman, Ayo Edebiri, Mark Ruffalo, Riz Ahmed, Tilda Swinton, Javier Bardem, Lily Gladstone, Hannah Einbinder, Gael Garcia Bernal e Melissa Barrera.