Spagna
"La panne elettrica non è collegata alle energie rinnovabili"
© Shutterstock
© Shutterstock
Keystone-ats
2 giorni fa
È quanto ha affermato oggi Beatriz Corredor, la presidente di Red Eléctrica de España (REE, letteralmente Rete elettrica di Spagna, che è il responsabile del trasporto di elettricità ad alta tensione) ed ex ministra della casa nel governo socialista di José Luis Rodríguez Zapatero, in un'intervista alla radio privata spagnola Cadena SER, nella quale ha detto di aver ordinato un'inchiesta tecnica per escludere che ci sia stato un attacco informatico.

La fornitura di corrente è stata ripristinata al 100% in tutto il territorio iberico, dopo il gigantesco blackout che l'altro ieri ha colpito la Spagna, segnala l'operatore nazionale Red Eléctrica (letteralmente Rete elettrica, è il responsabile del trasporto di elettricità ad alta tensione). Ristabilita in tutta la penisola la normalità nei trasporti ferroviari a lunga distanza, i più colpiti dall'emergenza, mentre disagi si registrano ancora nei trasporti regionali di Rodalíes de Catalunya, il servizio ferroviario suburbano dell'area metropolitana di Barcellona (Catalogna). "Non è corretto mettere in relazione l'incidente così grave di lunedì con una penetrazione delle rinnovabili" nel sistema elettrico spagnolo. È quanto ha affermato oggi Beatriz Corredor, la presidente di Red Eléctrica de España (REE, letteralmente Rete elettrica di Spagna, che è il responsabile del trasporto di elettricità ad alta tensione) ed ex ministra della casa nel governo socialista di José Luis Rodríguez Zapatero, in un'intervista alla radio privata spagnola Cadena SER, nella quale ha detto di aver ordinato un'inchiesta tecnica per escludere che ci sia stato un attacco informatico. Corredor ha negato che il colossale blackout che "per la prima volta in 50 anni" ha colpito la penisola iberica sia stato provocato dal peso delle energie rinnovabili sul sistema. E ha spiegato che queste tecnologie energetiche funzionano "in maniera stabile" e "hanno sistemi che consentono loro di lavorare come sistemi di generazione convenzionale, senza alcun problema di sicurezza".

"Sistema elettrico spagnolo migliore d'Europa"

La presidente dell'operatore, quotato in borsa e partecipato al 20% dallo Stato, ha ripetuto che "il sistema elettrico spagnolo è il migliore d'Europa" e che si stanno analizzando milioni di dati per "sapere al millesimo di secondo" cosa sia accaduto e risalire alla causa del blackout. Rispetto all'avviso, riportato nell'ultimo rapporto inviato a febbraio da REE al regolatore iberico, la Commissione nazionale del mercato valori, in cui si contemplavano rischi di blackout nazionale, Corredor ha segnalato che "una compagnia deve valutare tutti i rischi" e che "non esiste il rischio zero".

"Non potrebbe accadere di nuovo"

La presidente di REE ha assicurato che "oggi come oggi non potrebbe accadere di nuovo" un crollo della rete elettrica "poiché abbiamo imparato". E, in relazione al fatto che il premier Pedro Sanchez abbia puntato l'indice sulle "responsabilità degli operatori privati" del settore elettrico ha replicato: "Non esprimo un'opinione. È il sistema elettrico che ha fallito e facciamo tutti parte del sistema elettrico". L'ex ministra socialista ha definito "ragionevole" l'inchiesta indipendente della commissione costituita dal governo sulle cause del blackout. Ed ha escluso di dimettersi per l'incidente che ha paralizzato il paese: "Se avessi la coscienza che qualcosa può essere stato fatto male, lo farei", ha dichiarato.

Escluso l'attacco informatico

Corredor ha infine ribadito che, secondo "le relazioni preliminari" realizzate dall'operatore, si escludono indizi che l'incidente di lunedì sia stato provocato da un attacco informatico. Tuttavia ha informato di aver dato accesso all'Istituto nazionale di cybersicurezza (Incibe) e al Centro nazionale di protezione delle infrastrutture critiche (Cnpic) ai dati, per verificare "con un'inchiesta tecnica" se "un elemento esterno sia potuto entrare nel nostro sistema o nel sistema dei distributori all'estero".

Due regioni ancora in emergenza

La Gazzetta ufficiale dello Stato ha pubblicato oggi la fine della dichiarazione di emergenza di interesse nazionale per sei delle otto regioni che avevano attivato il livello 3 di emergenza di protezione civile, chiedendo l'intervento dello Stato, escluse Madrid e l'Estremadura, nel sudovest della penisola, che invece lo mantengono. Le comunità autonome dove è stata revocata l'emergenza, sono Andalusia, La Rioja, Murcia, Castilla-La mancia, Galizia e la Comunità Valenciana. Il presidente del governo di Madrid, Pedro Sanchez, ha convocato per oggi una nuova riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale, la quarta dall'inizio della crisi, per continuare a monitorare la situazione. L'esecutivo ha istituito ieri una commissione di inchiesta interna per stabilire le cause del blackout. Una relazione dovrà motivare lo stato di emergenza e le misure adottate per evitare che questo tipo di incidenti si ripeta.

Tra polemiche e inchieste

Dal canto suo, l'Audiencia nacional, il tribunale nazionale competente per i reati di terrorismo, ha aperto un'inchiesta per accertare se sia stato un attacco informatico a provocare il collasso del sistema elettrico iberico. Il capo dell'esecutivo non esclude alcuna ipotesi. Resta incandescente la polemica, dopo che Sanchez ha puntato l'indice sulle "responsabilità pertinenti degli operatori privati" produttori di energia per l'accaduto - nel caso siano accertate. Ieri sera, in una riunione con i rappresentanti delle principali compagnie elettriche, il premier ha chiesto "collaborazione" nell'accertamento delle cause. L'operatore Red Eléctrica ha attribuito il colossale blackout a una caduta degli impianti di energia fotovoltaica nel sudovest della penisola, che avrebbe provocato un effetto a catena. Il patronato del settore fotovoltaico (Unef) ha replicato che l'altro ieri, a partire dalle 12.33, quando è crollato il sistema elettrico, gli impianti fotovoltaici non si sono sconnessi in maniera volontaria dalla rete, ma "sono stati scollegati" dall'operatore nazionale. L'altra polemica relativa alla riduzione dell'apporto energetico all'origine del blackout riguarda le centrali nucleari e le accuse di Partito popolare (centro-destra) e Vox (estrema destra), di prescindere da una fonte fondamentale. "Chi collega questo incidente alla mancanza di energia nucleare mente o dimostra la propria ignoranza", ha replicato ieri Sanchez.