USA
La legge di Trump al test finale, i dem bloccano la Camera
Keystone-ats
13 ore fa
"La scadenza per Donald Trump è il giorno dell'Indipendenza, ma non per me", ha detto ad un certo punto del suo intervento da record il leader dei democratici alla Camera, che ha accusato il presidente di "voler essere un re". "Sapete perché? Perché non lavoriamo per Donald Trump. Lavoriamo per il popolo americano", ha aggiunto suscitando l'applauso dei democratici.

Dopo una maratona notturna di pressioni, lusinghe e minacce via social, Donald Trump e lo speaker della Camera Mike Johnson sono riusciti a piegare le aquile dei repubblicani e ricompattare il partito per il voto finale di una delle leggi di spesa più costose della storia americana. Ma non avevano fatto i conti con il leader della minoranza democratica, Hakeem Jeffries, che ha tenuto banco dalle 5.35 della mattina fino al pomeriggio per 8 ore e 45 minuti per ritardare la votazione e fare tutto il possibile per ostacolare il procedimento. "La scadenza per Donald Trump è il giorno dell'Indipendenza, ma non per me", ha detto ad un certo punto del suo intervento da record il leader dei democratici alla Camera, che ha accusato il presidente di "voler essere un re". "Sapete perché? Perché non lavoriamo per Donald Trump. Lavoriamo per il popolo americano", ha aggiunto suscitando l'applauso dei democratici.

"Minuto magico"

Jeffries sta sfruttando il cosiddetto "minuto magico", una tradizione che consente ai leader della Camera di parlare per tutto il tempo che desiderano durante un dibattito in aula. Il record fino a oggi era detenuto dall'allora leader dei repubblicani, Kevin McCarthy, che nel 2021 parlò otto ore e 32 minuti per protestare contro la legge di politica interna di Joe Biden, che alla fine fu approvata quando lui cedette la parola. L'intervento più lungo in assoluto resta comunque quello al Senato del democratico Cory Booker, che parlò per 25 ore e 5 minuti - dal 31 marzo al primo aprile scorsi - per protestare contro Donald Trump e il dipartimento per l'efficienza governativa di Elon Musk. Jeffries, che si è concesso soltanto qualche sorso d'acqua durante il suo mega intervento, ha attaccato quella che ha ribattezzato la 'big, ugly bill', la grande, brutta legge, accusando Trump di privare milioni di americani dell'assicurazione sanitaria nazionale e di voler favorire i miliardari con un taglio delle tasse che avvantaggerà solo i più benestanti. Prima di chiudere il suo discorso ha perfino parafrasato un passo del Vangelo secondo Matteo. "Avevo fame e mi avete dato da mangiare. Avevo sete e mi avete dato da bere. Ero forestiero e mi avete accolto. Avevo bisogno di vestiti e mi avete vestito. Ero malato e forse avevo bisogno di Medicare, o di Medicaid, o dell'Affordable Care Act, o del Children's Health Insurance Program, o di Planned Parenthood. Ero malato e vi siete presi cura di me", ha detto suscitando una standing ovation dei compagni di partito.

I dem: "Prenditi il tuo tempo!"

Un passaggio toccante che molti osservatori hanno visto come un omaggio alle tradizioni della chiesa 'black' così come la sua cadenza che riecheggiava il ritmo di un sermone. Ma anche la risposta dei democratici che gli urlavano "Prenditi il tuo tempo!" e "Diglielo mister Leader!", rispecchiava la dinamica tra predicatore e fedeli delle chiese nere d'America. Il leader dem ha anche rivolto un appello ai repubblicani indecisi a votare contro il provvedimento, anche se al voto per far avanzare la misura del presidente americano il Grand old party si è presentato abbastanza unito. Johnson ha continuato a ostentare ottimismo sulla scadenza del 4 luglio, il giorno dell'Indipendenza. "È un giorno di enorme importanza nella storia della nostra nazione", ha detto nel suo discorso finale alla Camera che è durato circa 20 minuti secondo una tradizione inaugurata da Ronald Reagan. "Abbiamo aspettato abbastanza a lungo, alcuni di noi sono letteralmente in piedi da giorni ormai", ha aggiunto Johnson. Fiducioso anche il vice presidente JD Vance, che ha provocatoriamente sostenuto che il discorso di Jeffries ha convinto i repubblicani più scettici a votare a favore della legge di spesa. "Un deputato repubblicano mi ha appena scritto: 'Ero indeciso sul disegno di legge, ma poi ho visto lo show di Hakeem Jeffries e ora sono decisamente favorevole'", ha scritto il numero due di Donald Trump su X.