
La Global Sumud Flotilla nella notte è entrata nella zona ad alto rischio. "Ora ci troviamo a 120 miglia nautiche da Gaza", ci spiega lo scrittore ticinese Vanni Bianconi che si trova sulla Wahoo, "e questo significa che dovremmo arrivare tra un giorno. La nostra intenzione è di continuare. Abbiamo fatto una promessa ai gazawi, alle persone che ogni giorno guardano l'orizzonte dalla spiaggia e ci aspettano. Ci arrivano infinti messaggi che ci chiedono di arrivare e incontrare queste persone. Noi abbiamo fatto una promessa al mondo: porteremo avanti gli accordi internazionali e l'idea di umanità fino a Gaza". Ma "chiaramente non sarà facile".
"La cosa giusta è riconoscere lo sterminio che sta accadendo"
Ieri sera, continua Bianconi, "pensavamo che saremmo stati intercettati: diversi vascelli militari israeliani hanno fatto la ronda attorno ad alcune delle nostre barche. Si parla anche di un sottomarino, ma non è stato confermato. Pensavamo che saremmo stati intercettati, poi incarcerati e deportati, come promesso da Israele. Ieri abbiamo sentito in maniera molto forte questa crudele caccia del gatto con il topo, con un divario di intenti, di forza e di potere enorme. Le barche che ci accompagnavano, quelle di Italia, Spagna e Turchia, sono andate via e ora abbiamo la nostra cinquantina di imbarcazioni delle Flotilla con a bordo persone determinate ad arrivare a Gaza". Infine il ticinese vuole sottolineare come "se Israele è questo felino crudele, noi non siamo soltanto i topi che cercano di sfuggire, ma anche il pifferaio di Hamelin che incanta l'attenzione del mondo perché sta facendo qualcosa di giusto". "Per noi", conclude, "la cosa giusta è riconoscere i diritti dei palestinesi e riconoscere lo sterminio che sta accadendo a Gaza e che va fermato immediatamente in tutti i modi".